A conclusione del volume dedicato alla fenomenologia e all’antropologia personalistica di Max Scheler, negli anni ’70 del Novecento, Giovanni Ferretti osservava con disappunto che, nell'ultima fase della sua vita, Scheler aveva voluto oltrepassare il teismo, per avventurarsi sul terreno di quello che allora venne sbrigativamente etichettato come un dualismo evoluzionistico.In realtà, la movenza di novità ontologico-metafisica, a base fenomenologica, da Scheler peraltro appena accennata e mai condotta a compimento sistematico, esprimeva un’istanza avvertita fortemente dallo stesso Ferretti e proprio in virtù della sua solida formazione neoscolastica. Infatti, nella prospettiva scheleriana sistematicamente incompiuta tanto l’esperienza reli...