Secondo il personalismo filosofico, la persona umana è «essere in senso vero, anche se non in senso pieno» (Mounier). Per cogliere il valore profondo di questa differenza, è indispensabile riflettere sul carattere paradossale della dimensione corporea, che si manifesta nella spazialità naturale del “corpo che abbiamo” e nella temporalità vissuta del “corpo che siamo”: la persona è il mistero tangibile dell'incontro tra l'opacità della carne e la lucidità della coscienza. Questa complessità irriducibile impedisce alla persona umana di erigersi a fondamento di se stessa e dischiude l’orizzonte della vita morale e spirituale, in cui si profila il dovere di un’integrità da custodire e il valore di un’identità da realizzare. In tal senso il bene...