Facciate continue strutturali. 8 mesi dopo la CE

L'articolo esamina esamina le procedure di attuazione normativa per la marcatura CE dei serramenti metallici e delle facciate continue strutturali, unitamente all'applicazione di un "Piano di controllo della produzione" per le fasi di lavorazione: lo studio analitico delle procedure si integra alle considerazioni e alle prospettive disposte dai produttori attraverso un'indagine tesa a rilevare le criticità effettive, concrete e reali nell'adeguamento alle richieste normative comunitarie. La marcatura CE e le relative opere di attestazione si fondano sull'obbligo di apposizione sui serramenti metallici e sulle facciate continue strutturali (al fine di poter immettere i prodotti nell'Unione Europea), sotto la responsabilità del costruttore, dei contenuti di "certificazione" in conformità alla Direttiva CEE 89/106 (indicata anche come CPD, "Construction Product Directive") sui prodotti di costruzione (che definisce i requisiti essenziali in merito alla resistenza meccanica, alla sicurezza in caso di incendio, all'igiene e alla salubrità ambientale, alla sicurezza nell'impiego, alla protezione contro il rumore, al risparmio energetico e alla ritenzione del calore, da garantire per una "ragionevole" durata di esercizio). Tale contributo indaga questo delicato e decisivo passaggio nel percorso aziendale all'interno dell'attuale periodo "propedeutico" alla marcatura CE, con l'apporto degli esiti, completamente omogenei, conseguenti all'indagine rivolta a numerosi produttori caratteristici di diverse tipologie di capacità produttiva e presenza commerciale. Il procedimento normativo di certificazione per i serramenti metallici, per attestare le prestazioni rispetto a specifici requisiti e per uniformarsi ai criteri di vendita all'interno dell'Unione Europea, prevede che a partire dal 2006 i costruttori di serramenti siano obbligati ad applicare la marcatura CE sui prodotti finiti (finestre e porte esterne), senza riguardare le modalità di posa in opera