La colonia di Agerola: un’opera inedita e dimenticata

Un interessante capitolo, quasi del tutto inedito relativo alle case del Fascio realizzate tra le due guerre, è certamente quello relativo alle colonie montane. Tra le opere ancora poco studiate e approfondite, nonostante le numerose ricerche anche di carattere locale, sicuramente rientra il caso della Colonia Montana di Agerola (1937). Questa, denominata “Colonia Montana Principe di Napoli in Agerola”, fu voluta dal P.N.F. Federazione Fasci di combattimento di Napoli. Gli aspetti più significativi del progetto possono essere sintetizzati in: rapporto tra il verde, l’architettura ed il contesto paesaggistico, certamente uno dei valori eminenti del progetto, e riguarda prevalentemente l’intero complesso nella sua scala di comparto urbano che comprende il parco, i viali d’accesso con i suoi percorsi a tornanti immersi nella natura con scorci e visuali da diverse angolazioni con richiami alla tradizione mediterranea. Caratteristico dell’architettura del periodo ed altro aspetto di pregio qui, il rapporto tra architettura e arte decorativa, espresso prevalentemente nel grande edificio dove pannelli decorativi rettangolari, opera di Eros Pellini si dispongono simmetricamente ai lati dell’ingresso. Questa sintetica descrizione non vuole avere un carattere di esaustività storico- artistica del complesso ma vuole porre l’accento sulle valenze dell’opera dal punto di vista artistico sottolineando anche i valori immateriali in esso contenuto. Recenti lavori di restauro sono stati avviati senza una preventiva ed approfondita ricerca storica e filologica che identifichi il progetto originario ed i suoi valori materiali ed immateriali. E quindi una serie di perplessità ed interrogativi sull’esito delle opere tanto che, paradossalmente, converrebbe orientarsi su un concorso per avere un edificio nuovo ma che in tutti i suoi valori sia contemporaneo