Il delitto tentato nello specchio dei sistemi di common law

Nella criminalizzazione di una fattispecie che si realizza soltanto in forma tentata si rispecchiano le scelte di fondo che caratterizzano, o quantomeno dovrebbero caratterizzare, l’intero sistema penale. L’analisi dell’istituto del tentativo pone infatti l’interprete davanti ad un “banco di prova” del sistema penale di riferimento, poiché la sua lettura consente di comprendere se tale ordinamento fonda la punibilità sul fatto criminoso o sulla volontà criminosa del soggetto. Una volta chiarita però la premessa teorica alla base del sistema, la misurazione dei risultati avviene sul piano del diritto vivente: solo mediante lo studio delle pronunce giurisprudenziali, infatti, l’interprete risulta in grado di verificare se le esigenze che hanno ispirato il legislatore nazionale trovano riscontro sul piano del diritto applicato e, di conseguenza, caratterizzano effettivamente l’intero ordinamento penale di quello stato. Il presente elaborato si pone quindi l’obiettivo principale di studiare, mediante la metodologica comparatistica, le fattispecie di tentativo dei sistemi penali italiano, inglese, ed americano, al fine di verificare quali esigenze ne costituiscono il fondamento e quali problemi queste comportano sul piano interpretativo ed applicativo; obiettivo soltanto eventuale di questo lavoro è, invece, quello di verificare se le soluzioni ermeneutiche dei sistemi di common law possano fornire, o meno, qualche spunto utile al dibattito nella penalistica italiana sul tema del tentativo