Un’area dell’Abruzzo interno, devastata dal terremoto il 6 aprile 2009, è rimasta sospesa nel tempo in attesa del proprio destino. Re- stano le tracce, le spoglie di una civiltà anti- ca, i tratturi, i pascoli, i luoghi di ricovero, le masserie e soprattutto un territorio popolato di straordinarie città: piccoli centri, generalmen- te d’origine medioevale, localizzati sui bordi degli altopiani, sui versanti, sulle sommità delle colline, con un complesso sistema difensivo svi- luppato nel tempo. Città, impianti urbani, pezzi di una civiltà perduta, costruita all’ombra della montagna più spettacolare dell’Appennino, il Gran Sasso d’Italia, che ha condizionato le comunicazioni, le costruzioni, e probabilmente il carattere stesso dei suoi abita...