Michele Tedesco 1834-1917. Un pittore lucano nell'Italia Unita

Prima importante monografia del pittore Michele Tedesco, lucano d’origine, formatosi a Napoli, esponente del gruppo toscano dei Macchiaioli e in seguito inserito nei circoli culturali mitteleuropei dell’ultimo ventennio dell’Ottocento. Personaggio di rilievo come artista, critico e teorico dell’arte anche nel nuovo secolo, Tedesco è finora sfuggito a qualsiasi considerazione di tipo scientifico se non attraverso brevi citazioni o passaggi frammentari e spesso fuorvianti nei cataloghi dedicati ai Macchiaioli. Il volume ha accompagnato l’omonima esposizione allestita alla Pinacoteca Provinciale di Potenza dal 4 febbraio al 13 maggio 2012, consistita essa stessa in una complessa operazione di reperimento delle opere. La mostra ha, inoltre, previsto un’inedita sezione dedicata ai pittori meridionali del Risorgimento italiano, Tedesco compreso, riuniti nel credo artistico e politico intorno ai maestri Filippo Palizzi e Andrea Cefaly, al vicolo San Mattia di Napoli. Oltre al saggio portante dal titolo “L’osservazione del vero e l’immaginazione dell’antico. La doppia anima della pittura ‘personale’ di Michele Tedesco”, il volume comprende altri testi scientifici della scrivente: il catalogo delle opere, corredato da singole schede scientifiche, un saggio dedicato alla figura della moglie dell’artista, Julia Hoffmann, pittrice nota negli ambienti francesi, inglesi e tedeschi della sua epoca, completamente ignota agli studi moderni, un ulteriore saggio sui pittori risorgimentali del Meridione d’Italia, non contemplati in nessuna delle diverse esposizioni nate sotto gli auspici delle celebrazioni del centocinquantenario dell’Unità italiana. La mostra raccoglie per la prima volta un numero di opere di Tedesco considerevole, soprattutto in rapporto alla scarsa conoscenza della sua produzione. È stata, inoltre, occasione di dibattiti su problematiche attributive, precisazioni di date, di orientamenti estetici e culturali, di nessi focali del percorso dell’artista e di molti luoghi dell’arte coeva