Il riuso delle aree dismesse nella Provincia di Napoli

Il processo di riuso delle aree industriali dimesse può assumere all’interno del territorio della Provincia di Napoli un ruolo determinante nel riequilibrio delle funzioni all’interno del territorio metropolitano e, se rivisto sotto il profilo del riuso in termini produttivi delle aree industriali dimesse, può aprire nuove e significative prospettive per molti settori del mondo imprenditoriale. Per quanto parte integrante della generale problematica che abbraccia tutti gli aspetti della relazione tra industria e territorio, la questione del riuso di queste aree è però nel suo insieme dotata di caratteri propri, e al suo interno articolabile in una serie di tipologie anche molto diversificate, legate spesso proprio alle caratteristiche dei territori in cui esse sono dislocate. La questione delle aree dimesse ha assunto, nel panorama delle trasformazioni urbane e territoriali in Europa, un ruolo molto rilevante; un ruolo fondato, come già accennato sulla necessità di ripensare allo sviluppo della città e del territorio non più in termini di espansione ma in termini di riuso dell’esistente, con le logiche proprie dello sviluppo sostenibile. Considerato da questo punto di vista, il drammatico fenomeno della dismissione si è spesso trasformato in una sorta si rinascita per i luoghi investiti da questi fenomeni. Un’occasione che talvolta ha avuto degli esiti significativi: non pochi casi in Europa ed anche in Italia testimoniano del rilievo che una corretta operazione di rifunzionalizzazione ha assunto rispetto alle logiche di riorganizzazione delle strutture urbane e territoriali. Il censimento, la quantificazione, la localizzazione delle aree industriali dimesse nella provincia napoletana deve allora essere considerato solo un primo passo, necessario ma non sufficiente, per avviare una riflessione concreta e produttiva sul ruolo che questi luoghi possono avere in un processo di razionalizzazione e di riequilibrio del territorio metropolitano. Un passo utile perché non vi è dubbio che la questione del riuso delle aree dismessse non può che essere affrontata come “parte” significativa, ma non isolabile, di una riflessione più complessiva sui modelli di sviluppo “possibili” per le diverse parti del territorio provinciale, riorganizzate con una nuova logica concretamente e non solo virtualmente policentrica