Acroteri e sistemi decorativi per tetti di età arcaica nel sito indigeno di Vaglio di Basilicata

Le indagini in località Braida, nel sito indigeno di Serra di Vaglio (Pz), hanno restituito, a partire dagli anni Cinquanta del Novecento, un ricco dossier di terrecotte architettoniche di età arcaica. Lo studio complessivo di questi materiali ha consentito di ricostruire un quadro molto articolato dell’occupazione di quest’area, su cui si disponeva una serie di edifici contraddistinti da coperture fittili policrome. Il gruppo di terrecotte architettoniche analizzato, infatti, sembra riferirsi a sistemi di copertura differenti, la cui ricomposizione si presenta aperta a diverse ipotesi. Una delle più stimolanti prevede l’architrave dei lati brevi decorato con le ben note lastre dei Cavalieri ed i lati lunghi impermeabilizzati con sima (dotata di gocciolatoio a tubo) e geison con motivo a treccia. Particolarmente interessante è il rinvenimento di elementi a tutto tondo, come i frammenti riferibili ad una sfinge, forse posta ai lati terminali della falda, e quelli pertinenti ad almeno due figure di opliti incedenti. A sistemi decorativi di tetti diversi, invece, dovevano appartenere le antefisse del tipo pendulo, a testa femminile di modulo ridotto e le antefisse a testa femminile entro nimbo, anch’esse di modulo modesto. La revisione complessiva delle terrecotte architettoniche, caratterizzate da una sensibile pluralità di apporti culturali, in definitiva, offre una nuova chiave di lettura dell’articolazione dell’area di Braida, che sembra giocare un ruolo non secondario nell’insediamento indigeno