Un modello di re-analisi del moto ondoso nel Mediterraneo: prestazioni ed affidabilit\ue0.

In questo contributo presentiamo la validazione di una re-analisi del moto ondoso nel bacino del Mediterraneo realizzata su un arco temporale di trentadue anni compreso tra Gennaio 1979 e Dicembre 2010, sulla base di uno studio delle prestazioni dei modelli di generazione d\u2019onda (Mentaschi et al. 2013a; 2013b). La re-analisi \ue8 stata elaborata utilizzando il modello spettrale di terza generazione WAVEWATCH III\uae v. 3.14, integrato su una maglia regolare avente risoluzione di 10 km comprendente l\u2019intero bacino Mediterraneo. La griglia spettrale comprende 24 direzioni e 25 frequenze separate da un fattore 1.1 e il massimo periodo considerato \ue8 di 15s. Per la rappresentazione delle dinamica di crescita e smorzamento del moto ondoso sono stati scelti i termini sorgente di ultima generazione proposti da Ardhuin et al. (2010) che sono in grado di rappresentare accuratamente le dinamiche peculiari di un bacino chiuso come il Mediterraneo rispetto ai termini sorgente di generazione precedente. La formulazione introdotta da Ardhuin et al. (2010) elimina infatti la necessit\ue0 di bilanciare una tendenziale sovrastima del mare di fondo (swell) con una sottostima della componente di mare vivo (Ardhuin et al. 2010; Mentaschi et al. 2013a). La re-analisi quindi \ue8 stata elaborata utilizzando la parametrizzazione ACC350 (l\u2019acronimo si riferisce agli autori Ardhuin, Collart, Chapron, Ardhuin et al. 2009; 2010), che abilita le caratteristiche innovative dei termini sorgente. La forzante dei venti \ue8 stata elaborata utilizzando il modello WRF (Weather Research and Forecast), integrato su una maglia avente risoluzione di 10 km, a partire dai dati di re-analisi CFSR (Climate Forecast System Reanalysis, Saha et al., 2010). Per correggere una lieve tendenza alla sovrastima dell\u2019energia da parte di ACC350 in condizioni di mareggiata \ue8 stata introdotta una parametrizzazione, d\u2019ora innanzi identificata con l\u2019acronimo DICCA, che differisce da ACC350 per un valore pi\uf9 basso del parametro BETAMAX, coinvolto nella crescita dell\u2019onda (Mentaschi et al. 2013a). L\u2019affidabilit\ue0 dei risultati ottenuti con la catena modellistica WRF-WWIII \ue8 stata analizzata tramite delle simulazioni numeriche condotte impiegando entrambe le parametrizzazioni. La validazione \ue8 stata quindi realizzata confrontando i dati di re-analisi con le misure di campo effettuate dalle boe della Rete Ondametrica Nazionale italiana (RON) e della rete spagnola di boe d\u2019acqua profonda REDEXT, mediante indicatori statistici di errore classici