La certificazione non vincola il giudice nella qualificazione del rapporto di lavoro

Secondo l'opinione dell'autore, l'istituto della certificazione del contratto di lavoro pu\uf2 essere utile per inibire, almeno provvisoriamente, e cio\ue8 sino al momento dell\u2019accoglimento dell\u2019eventuale domanda giudiziale, l\u2019adozione da parte dei servizi ispettivi di provvedimenti fondati sul disconoscimento della qualificazione del contratto. La certificazione non pu\uf2 essere invece considerata un mezzo per eliminare preventivamente il conflitto sulla qualificazione del rapporto. Nonostante l\u2019avvenuta certificazione, l\u2019ultima parola in materia di qualificazione del contratto spetta sempre al giudice. E ci\uf2 pu\uf2 accadere non solo quando il rapporto si svolga in modo non coerente con quanto previsto dalle parti nel contratto, ma anche quando si configuri l\u2019ipotesi dell\u2019erronea qualificazione del contratto da parte dei contraenti. Tali considerazioni sono sviluppate alla luce delle pronunce rese dal Tribunale di Bergamo, 20 maggio 2010, n. 416 e dalla Corte di Appello di Brescia, 3 febbraio 2011, n.70, relative a un caso di errore nella qualificazione del contratto compiuto da una commissione di certificazione