Cristianesimo e schiavit\uf9. A proposito di un recente saggio sulla Lettera a Filemone di Paolo

La Lettera a Filemone di Paolo, avendo al centro il rapporto conflittuale tra uno schiavo e il suo padrone, viene a toccare il pi\uf9 generale problema del rapporto schiavo-padrone nelle comunit\ue0 cristiane delle origini. Nelle Lettere paoline lo status di schiavo non \ue8 dipinto in s\ue9 come ingiusto, non \ue8 messo in discussione, n\ue9 \u2013 tanto meno \u2013 Paolo esorta mai gli schiavi alla ribellione: in Paolo, insomma, il problema della schiavit\uf9, piuttosto che risolto, \ue8 superato (o, se si preferisce, aggirato) nella nuova realt\ue0 della comunit\ue0 cristiana, proiettata verso una dimensione ultraterrena. Lo stesso discorso vale per i Padri della Chiesa dei primi secoli, anche se con sfumature diverse. Non mancano per\uf2 posizioni in controtendenza: Gregorio di Nissa, ad esempio, esprime una condanna esplicita della schiavit\uf9 in quanto tale, che egli \u2013 diversamente da Paolo e dagli altri Padri \u2013 giudica come un affronto a quella condizione naturale di libert\ue0 che dio ha stabilito per tutti gli uomini, senza differenze