Anticorpi.Dieta, fitness e altre prigioni

Le nostre percezioni del corpo sono cariche di significato sociale: l\u2019idea di bello, di sano, di normale, deriva da un gusto che \ue8 prodotto culturalmente. La struttura sociale e le concezioni del corpo interagiscono tra loro: \u201ci nostri modi di percepire il s\ue9 e il corpo, i significati attraverso i quali li interpretiamo, sono costrutti culturali, e dunque storici, e che, in quanto tali, contengono in s\ue9 le categorizzazioni centrali della cultura in cui si formano\u201d. Proprio per questa valenza culturale, ci si riferisce al corpo come ad un \u201ctesto\u201d, una superficie dove rimangono impresse appartenenze, gerarchie, orientamenti; si tratta di una forma simbolica potente, una metafora che pu\uf2 anche esprimere e rendere evidenti i disagi di una cultura Il punto di partenza della riflessione condotta in questo lavoro \ue8 senz\u2019altro che alcune patologie siano la manifestazione pi\uf9 evidente, la punta dell\u2019iceberg, di sindromi culturali maggiormente diffuse e radicate, e che tali fenomeni riguardino crescenti e differenti gruppi di attori sociali e utilizzino, per esprimersi, un linguaggio dato culturalmente. In aggiunta, ed \ue8 ci\uf2 che si vuole sviluppare e argomentare in questo libro, le pratiche che si generano intorno ad un disagio sono anche tra loro interconnesse, reciprocamente condizionanti e possono diventare esse stesse \u201clinguaggio\u201d Dal momento in cui la malattia viene riconosciuta socialmente, essa diventa espressione di significati simbolici che sono assunti e inter-pretati da un numero sempre crescente di persone, che si trovano ad affrontare problemi s\uec differenti, ma generati tuttavia da matrici comu-ni. La contaminazione e l\u2019ibridazione di pratiche- fattori caratterizzanti la societ\ue0 contemporanea- investono anche la malattia stessa, che man-tiene il suo radicamento culturale e i suoi significati simbolici, ma si declina e si evolve ad uso e consumo dei differenti gruppi sociali che se ne appropriano. Si pu\uf2 definire come una ibridazione soggettiva di significati all\u2019interno di una matrice di continuit\ue0 di pratiche; se \uabil vocabolario e la sintassi del corpo, come quelli di tutte le lingue, sono dati culturalmente\ubb , si potrebbe aggiungere che una volta che ci si ap-propria di una grammatica la si usa per dire anche altre cose, soprattut-to se \ue8 l\u2019unica voce che si pensa possa essere ascoltata o che rimane. Se, infatti, esistono \u201cmolti strati di significato culturale che si sono cristallizzati nel disturbo\u201d comuni anche per altre categorie sociali, \ue8 interessante riflettere su come tali codici siano assorbiti e reinterpretati e su come tale adattamento avvenga mantenendo, tuttavia, alcuni tratti di continuit\ue0. Per rintracciare e scomporre tale stratificazione \ue8 stato necessario operare una decostruzione dei codici e dei significati che si sono oggettivati nel corpo, per comprenderne la connessione con la soggettivit\ue0, ma che, soprattutto, \ue8 necessario identificare il discorso che contribuisce alla costruzione dell\u2019idea di realt\ue0, dei suoi significati e delle sue interpretazioni