Prove di seconde generazioni. I giovani di origine immigrata fra scuole e spazi urbani

Questo libro azzarda un viaggio nella condizione, scolastica e non, dei figli dell\u2019immigrazione in Italia e in Europa. Viaggio azzardato sin dalla definizione: minori stranieri, alunni immigrati, giovani di origine immigrata, studenti di gruppi etnici minoritari, seconde generazioni, quale che sia la denominazione utilizzata no risulter\ue0 difficile provarne il carattere riduttivo e spesso fuorviante. Riduttivo, perch\ue9 riduce una biografia ad un\u2019origine, fuorviante perch\ue9 rimuove le modalit\ue0 dei soggetti di definirsi liberamente, giocando fra molti appigli identitari e simbolici in uno spazio fluido e reversibile. Eppure proprio il gioco delle definizioni, cos\uec intriso del potere di chi esercita la potest\ue0 di classificare, diviene di per s\ue9 stesso rivelatore di come le istituzioni pensano i figli dell\u2019immigrazione e il loro ruolo nelle societ\ue0 riceventi. Anche se spesso poi, gli stessi soggetti e definiti e classificati dall\u2019alto, rivelano la capacit\ue0 di trasformare gli stigma in emblemi, dimostrando di essere attori e non solo vittime passive o presenze invisibili. Viaggio azzardato perch\ue9 in Italia le voci di autonomia che i mondi giovanili dei migranti esprimono sono ancora timide; siamo piuttosto noi a raccontarli, spesso riducendo le loro presenze a problemi. Voci flebili che possono per\uf2 essere registrate: nella socialit\ue0, a volte etnicizzata a volte ibrida, che si genera dentro le aule scolastiche, nelle metamorfosi dei linguaggi della strada, nelle ibridazioni dei corpi e nelle comunit\ue0 immaginate, negli stili e nelle estetiche, nella reinvenzione dello spazio pubblico e della cittadinanza, nel rifiuto dell\u2019integrazione subalterna dei padri. In queste voci si radica appunto il tentativo di circa mezzo milione di giovani sotto i diciotto anni di affermare la legittimit\ue0 della propria esistenza in Italia, trasformando la doppia assenza in doppia presenza, l\u2019invisibilit\ue0 dei padri nella visibilit\ue0 dei figli