Dinamica del vitreo oculare indotta dai movimenti saccadici

La camera vitreale, la regione dell\u2019occhio compresa tra il cristallino e la retina, contiene il vitreo oculare, una sostanza dal comportamento reologico viscoelastico, le cui caratteristiche variano in modo marcato con l\u2019et\ue0. Nei soggetti giovani infatti il vitreo assume la consistenza di un gel ma con gli anni perde frequentemente le sue caratteristiche elastiche. Si assiste in questo caso ad un processo di \u201cliquefazione del vitreo\u201d, a cui \ue8 associata, tipicamente, la formazione lacune liquide; la liquefazione pu\uf2 essere cos\uec estesa da interessare l\u2019intera camera vitreale. Durante i movimenti saccadici dell\u2019occhio il vitreo esercita sulla retina tensioni che si pensa possano essere associate alla patogenesi del distacco di retina. Nel presente contributo si presentano i primi risultati di un\u2019indagine sperimentale sulla dinamica del vitreo oculare. Si \ue8 impiegato un modello, in scala amplificata, della camera vitreale consistente in un cilindro di Perspex all\u2019interno del quale \ue8 ricavata una cavit\ue0 che viene riempita con glicerina. Sono stati impiegati due diversi modelli: nel primo la cavit\ue0 che simula la camera vitreale \ue8 sferica, nel secondo tale cavit\ue0 \ue8 invece opportunamente deformata per mettere in conto la rientranza legata alla presenza del cristallino nella zona anteriore del bulbo. Il modello viene montato sul perno di un motore controllato da calcolatore che pu\uf2 essere posto in rotazione secondo una legge temporale prestabilita. In questa prima fase della ricerca i movimenti saccadici sono stati simulati con rotazioni periodiche. Visualizzazioni del campo di moto del fluido all\u2019interno della cavit\ue0 sferica, effettuate utilizzando un tracciante colorato, hanno messo in luce come, in tale caso, il moto avvenga essenzialmente sul piani ortogonali all\u2019asse di rotazione. Sono stati misurati i campi di moto sul piano diametrale ortogonale all\u2019asse di rotazione tramite la tecnica PIV. Nel caso di cavit\ue0 sferica i risultati sperimentali risultano in buon accordo con risultati analitici basati sul modello semplificato proposto da David et al. (1998). Si \ue8 inoltre mostrato come la non sfericit\ue0 del dominio induca campi di moto dalla struttura assai pi\uf9 complessa; in particolare si assiste invariabilmente alla formazione di un vortice, in prossimit\ue0 della lente