L’esigenza di gestire la complessità sembra essere uno dei principali obiettivi dell’Europa e le differenze di tipo culturale non sono altra cosa rispetto a quelle fisico-naturalistiche e paesistiche. Non a caso la Convenzione Europea del Paesaggio, siglata a Firenze nell’ottobre del 2000, ha lanciato importanti sfide che invitano a guardare al paesaggio come porzione di territorio intimamente connessa al contesto di cui è parte, sia dal punto di vista ecologico che storico-culturale. Esso è preso in considerazione così com’è percepito dalle popolazioni e come componente essenziale del loro contesto di vita, e gli obiettivi di qualità da perseguire riguardano non solo pochi brani di indiscusso valore, ma anche porzioni degradate o significa...