Le Tavole del Museum Chartaceum . Fortuna e ricezione del Mosaico Nilotico Prenestino nella Roma barocca

Il Mosaico Nilotico Prenestino(II sec.a.C.),in origine pavimento del Foro intramuraneo di Praeneste, si presenta come una carta geografica dell'Alto e Basso Egitto attraversato dal Nilo nella stagione delle inondazioni. Entrato a far parte delle collezioni barberiniane intorno agli anni Venti del Seicento, è sottoposto a vari interventi di restauro(primo ra tutti quello coordinato da Giovan Battista Calandra) condotti sulla base delle Tavole commissionate probabilemtne a Vincenso Leonardi da Cassiano Dal Pozzo per il Museum Chartaceum. Malgrado la storia degli studi pregressa,l’argomento presenta aspetti meritevoli di una più approfondita analisi. Il lavoro ripercorre i motivi dell’interesse di Cassiano e della Repubblica delle Lettere per il Mosaico Nilotico Prenestino,ricostruendo alla luce di nuovi dati le vicende del manufatto: smontamento,restauri,fortuna critica(prima e dopo la riscoperta del 1614). La rinnovata attenzione per il Mosaico Nilotico Prenestino rende Praeneste uno dei centri più importanti della committenza barberiniana extra moenia; Cassiano, Coppiere del Cardinal Francesco,dal 1630 funge da tramite tra Città e Campagna,promuovendo il programma di ristrutturazione architettonico-urbanistica della città(Palazzo Baronale,Chiesa di S.Rosalia,Triangolo ai Prati,riqualificazione dell’Arce)e il nuovo allestimento del Mosaico secondo le modalità dello stile barberiniano.The Nile Mosaic of Palestrina( ancient Praeneste), dating from about 150-100 B.C., is a large mosaic pavement depicting the course of the river Nile during the inundation season. The Nile Mosaic originally formed the floor of the "Aula Absidata" in Praeneste's ancient Forum. Recordered in 1614 by Federico Cesi, it spread among many antiquaries and Lincei, including Cassiano Dal Pozzo and Cardinal Francesco Barberini. The nineteen coloured copies of Nile Mosaic, commissioned by Cassiano for the Paper Museum, were probably executed by Vincenzo Leonardi; the drawings were greatly celebrated and served as the basis for every restoration work