Il disegno di progetto. Tra tradizionalismo e rinnovamento. Gli elaborati del gruppo Aschieri relativi al Concorso per il Quartiere dell’Artigianato in Roma del 1926

Che le modalità espressive degli elaborati progettuali debbano uniformarsi a regole e codici è considerazione ovvia, ciò nonostante, analizzando i grafici di progetto, talvolta possono riscontrarsi particolari ambiguità espressive. Nel clima architettonico degli anni Venti in Italia, riteniamo che l’assunto assuma una particolare valenza sia per i forti impulsi al cambiamento, che a causa della difficoltà all’abbandono di stilemi e modalità espressive storicistiche. La presente disamina, relativa all’analisi del progetto del 1926 proposto dal gruppo vincitore del Concorso per il Quartiere Artigianato di Roma, si inquadra come una tra le possibili chiavi di lettura del lento, ma inesorabile tramonto, del modo di concepire e rappresentare l'architettura.To assess architectural drawings should respect precise rules and codes is an obvious consideration, nevertheless, analyzing any projects graphics, we can find drawings with considerable ambiguity of expression. In the climate of the Twenties in Italy, we believe that matter assumes a particular value both for the strong impulse to change that for the difficulty the abandonment of historicist styles and modes. This contribution, relate to analysis of the project winner of the competition for the Quartiere dell’Artigianato of Rome, can represent one between the possible interpretations of the slow decline of the way of thinking and drawing architecture