Diversità Montane. Resilienza, sostenibilità e cambiamento nella ricostruzione dei territori abruzzesi

Il gruppo di lavoro del Dipartimento di Architettura e Progetto della Sapienza Università di Roma ha supportato i Comuni di Lucoli, Ovindoli, Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo avviando una riflessione sulle prospettive di sviluppo locale già dalle prime fasi di assistenza volontaria per l'avvio della ricostruzione nell'estate del 2009 (l'esperienza è raccontata nel libro Ricostruzione di territori, Alinea 2010). All'interno dei piani di ricostruzione, approvati nell'estate del 2012, i temi della ripresa economica hanno orientato le scelte di riqualificazione funzionale e architettonica dei centri storici, connettendo prevenzione, sicurezza e rivitalizzazione all'interno della stessa prospettiva: centri storici vitali come simboli e nodi di un territorio vitale. Dopo i piani di ricostruzione, abbiamo dedicato una lunga parte della nostra ricerca alla messa a punto di ipotesi di progetto per il rilancio dei territori colpiti, insieme ai soggetti istituzionali e sociali locali. La riflessione sulle diversità montane, ed in particolare sui tratti distintivi dell’Area Omogenea n°9, ha guidato la definizione di progetti mirati alla sicurezza attiva del territorio montano, alle filiere agricole legate ai boschi e ai pascoli, alla ricerca di nuove forme di residenzialità per il rilancio “insediativo” dei centri, ed allo sviluppo di pratiche terapeutiche e sportive innovative. Il convegno svoltosi a l'Aquila il 6 dicembre 2014 è anche stato l'occasione per presentare i due volumi frutto del lavoro condotto dal Dipartimento: Ricostruzione e governo del rischio. Piani di Ricostruzione post sisma dei Comuni di Lucoli, Ovindoli, Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo (L’Aquila) (2013) e La montagna resiliente. Sicurezza, coesione e vitalità nella ricostruzione dei territori abruzzesi (2014), editi da Quodlibet