L’impatto della crisi sull’ordinamento costituzionale della Repubblica di Grecia

L’articolo esamina le origini della crisi greca e il suo grave impatto sul sistema politico e costituzionale del Paese sin dalle prime avvisaglie del 2010. Vengono esaminati nel dettaglio gli accordi di prestito sottoscritti dalla Grecia con la Commissione europea e il Fondo Monetario Internazionale allo scopo di riequilibrare i forti disavanzi del bilancio, introducendo misure di austerita’ limitative dei diritti fondamentali. Secondo l'autore l'incapacità o forse la mancanza di volontà di prevedere alternative democratiche per il risanamento dell'economia greca in crisi ha incoraggiato il ricorso a forme di sfruttamento dei meccanismi giuridici e costituzionali, provocando la crisi dello stato sociale, dello stato democratico di diritto e una limitazione del pluralismo, che ha portato alla delegittimazione degli attori politici e quindi ad una grave crisi di rappresentanza. La crisi del debito sovrano greco ha offerto un'opportunità unica al l'Unione europea per raggiungere gli obiettivi di integrazione politica. Purtroppo le soluzioni offerte dalle istituzioni europee si sono dimostrate completamente scisse dal sistema democratico e imposte dall'esterno, mostrando così la loro forte componente anti-sociale. L'effetto della loro introduzione è stato un profondo indebolimento dell’elemento sociale e democratico del sistema costituzionale