Le donne occidentali nella società globale: fra secolarizzazione e diritto sovranazionale

In gran parte delle civiltà umane, in vario grado, si sono praticate o si praticano discriminazioni nei confronti delle donne. Per quanto si tratti di una caratteristica delle culture religiose che cercano nel passato indicazioni o regole su come vivere nel mondo contemporaneo, bisogna sottolineare come quasi tutte le culture abbiano elaborato strutture di socializzazione, rituali, usanze matrimoniali, quindi pratiche culturali, che mirano a controllare il corpo della donna. Se l’obiettivo primario è porre la sessualità e il potenziale riproduttivo delle donne sotto il controllo degli uomini a causa dell’incertezza della paternità e della necessità di tutela della stirpe, il relegare la donna in un ambito privato, domestico, ha costituito una tutela della stabilità della famiglia. Sebbene sia stato considerevolmente mitigato nelle versioni più progressiste e riformate delle religioni, questo approccio nei confronti delle donne resta ancora forte nelle versioni più ortodosse o fondamentaliste. In realtà, si tratta di un approccio che non è circoscritto a culture particolarmente arretrate, ma è propria sia delle culture orientali che di quelle occidentali. È importante notare, generalmente, come la condizione della donna nelle diverse società sia sostanzialmente determinata dalle caratteristiche e dai compiti che l’uomo decide che la donna debba avere. Se nel mondo musulmano è la separazione tra pubblico e privato che determina il ruolo della donna, in Occidente la differenza essenziale è quella tra essere e apparire, tra intelligenza e bellezza. Nel caso delle donne occidentali, infatti, le capacità di emancipazione sono paralizzate più da codici fisici che non da limiti spaziali. Dando particolare importanza a fattori come la bellezza o la giovane età, si pone una netta differenziazione tra l’apparire femminile e l’essere maschile. La reazione femminile è stata variamente espressa e fra le forme più visibili si segnalano i movimenti femministi che, negli anni, hanno dato differenti contributi al processo di emancipazione femminile, essendo non esclusivamente occidentale. Mentre in altri contributi della ricerca verrà analizzato il profilo della condizione femminile nel mondo islamico, l’apporto di questo contributo intende tracciare l’identità femminile occidentale nella società globale contemporanea, la quale si caratterizza per una funzione della religione e dello Stato in decisa trasformazione rispetto ai modelli tradizionali. In parallelo e diversamente da quello che accade nel mondo islamico, in Occidente si assiste all’ulteriore passaggio verso la laicizzazione dello Stato, mentre le dimensioni stato-nazionali si stanno ripensando alla luce di fenomeni sovrastatuali, come dimostra l’Unione Europea. Nelle prescrizioni normative, come nei modelli culturali, queste radicali e progressive trasformazioni si manifestano con prescrizioni e diritti, potenzialità e restrizioni sulla donna occidentale che saranno delineate prima e discusse poi con alcune figure femminili rilevanti della società occidentale dei nostri giorni. A partire dall’evoluzione negli ultimi decenni del diritto che fornisce il quadro preso a riferimento per delineare i tratti caratterizzanti la cultura europea in una prospettiva di genere