Donne in percorsi non tradizionali. Tra nuove opportunità e vecchi limiti

Nel tentativo di iniziare una riflessione sui percorsi professionali delle donne che hanno scelto una facoltà scientifica, questo contributo presenta le prime evidenze emerse da uno studio esplorativo dei percorsi formativi e professionali di 57 donne ingegnere. La scelta delle donne laureate in ingegneria non è ovviamente casuale ma è motivata primariamente dal fatto che si tratta del percorso, tra quelli scientifici, in cui lo squilibrio tra maschi e femmine è più profondo. Secondo dal fatto che tradizionalmente per le discipline SET (science, engineering, technology), è ancora fortemente radicata la convinzione che questi settori, strategici per il progresso e lo sviluppo, siano regolati da criteri esclusivamente meritocratici, in cui la valutazione basata sui risultati e sul contributo personale all’accrescimento della conoscenza, escluderebbe qualsiasi pregiudizio di genere (Etzkowitz e Kemelgor 2001). L’obiettivo di questo contributo è dunque quello di analizzare, seppure con un campione ristretto, come e se queste donne sono riuscite a costruire un percorso professionale coerente con il background formativo. Inoltre partendo dai processi di costruzione di carriera, si approfondiranno gli spazi d’inclusione possibili all’interno di organizzazioni tradizionalmente maschili