Sulle onde sonore. Strategie e usi sociali della musica alla radio (1924-1940)

La radio italiana è nata e si è sviluppata, nei primi vent’anni della sua storia, nel contesto di un regime politico autoritario. Tuttavia, è riuscita a stabilire un rapporto con il suo pubblico che va oltre il modello dell’ascolto di massa imposto dal fascismo per adattarsi alle esigenze e ai vissuti individuali. La musica, colonna della comunicazione radiofonica in questo periodo, ha svolto un ruolo importante accompagnando le trasformazioni del mezzo e contribuendo a definirne ruoli, profili di pubblico, modalità di fruizione. Il saggio, utilizzando una documentazione originale (scritti aziendali, pubblicità del mezzo, lettere di radioascoltatori, risultati di sondaggi o referendum sull’ascolto), mette in luce come si siano sviluppati modi diversi di vivere la musica alla radio, in relazione alle strategie di programmazione, ai generi musicali (dall’opera lirica, al concerto sinfonico, al jazz), alla differenziazione del pubblico per linee sociali e generazionali.Italian radio was born and developed, during the first two decades of its history, in the context of an authoritarian political regime. However, it has managed to establish a relationship with its audience able to go beyond the model of mass listening imposed by fascism and to adapt to the needs and individual experiences. Music, pillar of radio communication in this period, has played an important role, accompanying the transformations of the medium and helping to define roles, audience profiles, ways of fruition. This essay, using original documentation (writings of the broadcasting company, advertising of the medium, letters from listeners, results of surveys on listening), highlights how they were developed different ways to experience radio music, in relation to the programming strategies, to musical genres (opera, symphonic concert, jazz…), and to the differentiation of the audience for social and generational lines