Stampa cattolica in Alto Adige tra fascismo e nazismo. La casa editrice Vogelweider-Athesia e il ruolo del canonico Gamper (1933-1939)

In un contesto internazionale segnato dall'avvento al potere in Germania di Hitler e dal richiamo esercitato sulle minoranze tedesche all'estero dalla parola d'ordine nazionalsocialista del 'ritorno al Reich', la situazione nella provincia di confine di Bolzano venne in breve destabilizzata da un'insidiosa propaganda, che insinuava nella minoranza allogena la speranza in una prossima liberazione dalla dominazione italiana e fascista. Il regime fascista reagì, puntando a trasformare il profilo etnico ed economico della regione, attraverso l'immigrazione di massa di italiani dalle altre province, richiamati dall'insediamento di nuove industrie. In questo quadro si collocano le vicende della casa editrice Vogelweider-Athesia e della sua guida, il canonico Gamper. Il contrasto già esistente tra la stampa cattolica, vessillifera del carattere tedesco della regione, e le autorità fasciste, impegnate a riorientare verso l'Italia la vita locale, si complicò per l'appoggio, che la Germania hitleriana riscuoteva tra le fila del clero, di cui il canonico Gamper era influente esponente