TRATTAMENTI TERZIARI DELLE ACQUE REFLUE AI FINI DEL RIUTILIZZO

Il riutilizzo delle acque reflue depurate è uno dei temi qualificanti della normativa nazionale, che promuove tale utilizzo ai fini della tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche, limitando il prelievo delle acque superficiali e sotterranee, riducendo l’impatto degli scarichi sui corpi idrici recettori e favorendo il risparmio idrico mediante l’indirizzo multiplo delle acque reflue, fermo restando che il riutilizzo deve essere effettuato senza rischi per la salute umana e l’ambiente. L’utilizzazione dell’acqua varia a seconda della sua accessibilità, della sua quantità, della sua qualità e della situazione socio-economica delle regioni interessate. Il reimpiego dell’acqua può essere finalizzato a uso potabile, uso industriale o uso agricolo. Questa tipologia di riutilizzo è senza dubbio la più largamente applicata in Italia ed il limite a questo riutilizzo non è tanto nei parametri chimici da raggiungere nel processo di depurazione, quanto nei parametri microbiologici. Inoltre rischi potenziali possono essere legati a un’elevata concentrazione di sali e di sodio e nella presenza oltre certi limiti di elementi tossici quali boro e altri metalli. Il raggiungimento dei requisiti di qualità delle acque reflue depurate destinate al riutilizzo comporta in tutti i casi interventi sugli scarichi dei depuratori e quindi spesso un adeguamento del processo di depurazione. Obiettivi della Giornata di Studio La presente Giornata di Studio ha lo scopo di riunire il mondo accademico e gli operatori del settore, al fine di delineare un quadro aggiornato sui recenti sviluppi in campo normativo, scientifico e tecnologico relativi al riutilizzo delle acque reflue e alla conseguente necessità di upgrading degli impianti di depurazione. Nell’ambito della Giornata di Studio saranno inoltre presentati i principali risultati del progetto di ricerca “Sistema di rimozione dei virus nei processi convenzionali di trattamento reflui, finanziato dal MIUR