Nelle scienze sociali, forse più che in altre famiglie di discipline accademiche, si osserva di frequente il sorgere e il rapido tramontare di “mode” tematiche tratte, più che da fatti di attualità, dalla diffusione epidemica di particolari espressioni giornalistiche o di neologismi, ripetuti come mantra e spesso fraintesi come indicanti novità del momento. È questo certamente il caso del termine fake news, ancora una volta importato, senza traduzione, dalla lingua inglese, e divenuto onnipervasivo nei dibattiti politici sulle penultime elezioni presidenziali americane prima, sull’efficacia del vaccino contro il Covid 19 poi, fino alle odierne, reciproche accuse di fabbricazione di notizie “false”, nella propaganda di guerra, sia russa sia ...