In queste pagine la soggettività, il diritto ed il postmoderno non sono discussi secondo un loro essere identificati con una epoca definita; non sono interpretati per dire l'uomo postmoderno, ma per pensare l'uomo nel postmoderno. Questo pensare è già un presentare l'uomo del postmoderno nel suo essere-altro, situato nella specificità dell'epoca presente, ma non confuso con essa; nessuna epoca assorbe la temporalità ecstatica dell'uomo e ne chiude la storia. Pensare la soggettività ed il diritto nel postmoderno è presentarli comunicando il postmoderno nel suo essere-altro, ambientato in una interpretazione di questa epoca, che, per prerpararne il futuro, si svolge nella distanza della critica e non nella coincidenza della ripetizione...