Modelli adattativi di specie sempreverdi mediterranee

L’elevata diversità di specie che caratterizza i sistemi vegetazionali presenti nel Bacino del Mediterraneo riflette diversi modelli adattativi, convergenti sul controllo della traspirazione. Il controllo della perdita di acqua è determinante soprattutto nel periodo di aridità, in cui lo stress idrico e le elevate temperature sono associati ad elevati livelli d’irradianza. La combinazione di questi fattori favorisce, infatti, il surriscaldamento fogliare e determina alti tassi di traspirazione e fenomeni di fotoinibizione a carico dell’apparato fotosintetico, con ricadute negative sulla produttività. L’approccio sperimentale della presente ricerca, mirata a definire un modello di funzionamento delle specie sempreverdi della macchia mediterranea, è stato quello di valutare l’importanza relativa dei tratti fenologici (longevità fogliare); strutturali (superficie fogliare, peso secco fogliare, massa fogliare specifica, densità tessutale); anatomici (spessore della lamina fogliare e dei tessuti costituenti) e fisiologici (fotosintesi netta, conduttanza stomatica; traspirazione; potenziale idrico; contenuto relativo di acqua; contenuto in clorofilla e in carotenoidi). Le previsioni sul clima includono l’aspettativa che nel Bacino del Mediterraneo l’aumento dell’intensità e delle interazioni degli stress ambientali possano portare a cambiamenti sulla vegetazione. Il monitoraggio in continuo, attraverso l’uso di parametri sensibili (indicatori), consente di valutare gli effetti del cambiamento climatico sulle specie, ed in particolare su quelle che mostrano una minore capacità adattativa. Le ricerche, nel loro insieme, hanno messo in evidenza come, ad esempio, la consistenza fogliare sia un tratto chiave nella capacità produttiva delle specie sempreverdi, poiché è strettamente correlato con la radiazione luminosa e, quindi, con la fotosintesi