Ci sono o non ci sono. Ad ogni modo bisogna fare i conti con loro, i genitori. Con la loro presenza, amorevole o soffocante, o con la loro assenza, che nei casi più tristi può assumere i contorni di un rifiuto. E quando si arriva all’abbandono, la loro mancanza è così invasiva da trasformarsi in invisibile immanenza: trasforma gli esseri, modella vite, determina scelte affermate con la durezza del silenzio e il dolore dell’indicibile. Per chi scrive di sé, i genitori sono punti di partenza e di arrivo: difficile ripercorrere la propria vita senza dedicare a loro qualche pagina, o molto di più. Senza chiedersi il perché delle loro scelte, il per come la loro esistenza ha determinato la nostra. Cosicché, se un’autobiografia è la rico...