Barbiemanìa

(Case histories_close Up Barbie® Mattel) Long, blond hair, big blue eyes, a fabulous figure and a delightful smile, Barbie was loved by girls who always saw her as a model of how to be a protagonist in the world of adults. But she’s also a collector’s item for adults, literally gripped by Barbie mania. Barbie made all girls dream of a “female” world. Over the years, Barbie has become a cult object; she had followed trends in female fashion, hairstyles and make-up. She has also interpreted the changing attitude of society towards women. The very first versions of Barbie looked downwards and sideways. Gradually, she began to have a more front-facing and carefree appearance. It was difficult to tell Barbie’s age: presumably she was an adolescent, yet she was also a fully developed woman whose physical features and the universe that surrounded her didn’t fool anyone: she was an adult. Barbie had the perfect figure for Western, sixties culture. Today she is a splendid fifty-seven year old woman with slim legs, long arms, a small waist and a long neck. Undoubtedly, she represents pure even if anatomically improbable beauty. A “mass object” and an “object for the masses” that knows no bounds, be they geographical, cultural or temporal. The statistics provided by Mattel confirm that on average American children own at least seven Barbie® each, French children, two, and Italian and German children, three. It’s also surprising to learn that two Barbie dolls are sold every second, with a grand total of one billion dolls sold all over the world in 2004. Like a Big Mother, and to the delight of children all over the world, every year Mattel launches new versions, new dresses, new accessories (approximately 120), characters and stories. Barbie’s “pink” female world is populated by over 500 dolls, 75 professions and 45 different nationalities. Biondi capelli lunghi, grandi occhi celesti, curve mozzafiato e un sorriso incantatore. Amata dalle bambine che da sempre vedono in lei un modo per essere protagoniste del mondo dei grandi, Barbie è ricercatissima anche tra gli adulti, letteralmente in preda alla barbiemanìa da collezione. Quale bambina non ha sognato con lei un mondo tutto rosa? Un giocattolo che è vero e proprio fenomeno di culto e di costume e che ha seguito negli anni l’evolversi della moda per quanto riguarda l’abbigliamento femminile, le acconciature, il trucco, ma che ha saputo anche interpretare il cambiamento sociale del modo di pensare l’ideale femminile, presentandosi nella prima versione con lo sguardo basso e laterale e via via con un’espressione più frontale e spigliata. Una bambola dall’età indefinita, un’adolescente presunta e una donna di fatto che nell’aspetto fisico e nell’universo che le ruota attorno non inganna nessuno: la sua è un’identità adulta. Una figura perfetta per i parametri della cultura occidentale degli anni ‘60, Barbie è oggi una splendida cinquantaseienne dalle gambe slanciate, le braccia lunghe, la vita snella e il collo allungato, che rappresenta inequivocabilmente la bellezza allo stato puro, anche se anatomicamente improbabile. Un vero e proprio “oggetto di massa” e per “la massa”, che non conosce confini geografici, culturali o temporali. Dati Mattel affermano che le bambine americane possiedano in media sette Barbie® ciascuna; due le piccole francesi; tre le italiane e le tedesche; e stupisce pensare che se ne acquistino due ogni secondo, per un totale di più di 1 miliardo di esemplari venduti in tutto il mondo nel 2004. Da vera e propria Big Mother, e per la gioia delle bambine di tutto il pianeta, la Mattel immette ogni anno sul mercato nuove versioni, abiti e accessori (circa 120), personaggi e storie, che fanno del mondo rosa di Barbie, un universo popolato da oltre 500 varianti con 75 differenti professionalità e di 45 nazionalità diverse