Il contributo prova ad offrire una descrizione del paesaggio marchigiano che partecipa della comune percezione quale grande giardino, paesaggio “naturalmente” dolce, sereno, patetico, privo di punte, da riferirsi ad un modello ideale manifestatosi, dal XVI secolo in avanti, attraverso la sua rappresentazione, che ha agito come modello persuasivo ed etico di comportamenti sociali. Il meccanismo comunicativo di queste rappresentazioni e’ quello dei parerga, dove lo sfondo, nel suo rapporto con il primo piano, suggerisce all’osservatore l’interpretazione: il paesaggio e’ utilizzato come figura retorica della persuasione. Nelle tavole dei pittori urbinati, insieme alle promiscuita’ multiformi e multicolore dei seminativi, delle vigne e degli...