Il vivente tra incarnazione e sofferenza: Spunti per un pensiero della ripetizione in Michel Henry

The aim of this paper is to analyze the concept of repetition within Henry's thought and to make it a key to the understanding of the process through which the living subjectivity is generated, showing how it can be useful in particular for the conception of suffering as it emerges through the Phenomenology of Life. A first part of the article will examine Henry's dynamism between the concepts of force, power and affect, and consequently investigate the peculiar movement consubstantial to Life; secondly, a genealogy of the concept of repetition will be exposed through some texts that Michel Henry dedicated to the theme of Otherness – among them, the unpublished notes of the young Henry on Schelerian intersubjectivity – and the spiritual closeness with the themes of psychoanalysis will be underlined. In the final analysis, an attempt will be made to interpret suffering in the light of repetition, distinguishing two sides of the latter that connote the affective becoming of living individuals and the dialectic of the forces that are produced in it: the immobilist, passive side of the suffering that restrains the subject, and the active and creative side of the joyful effort of reprise that allows the living being to exceed, without abandoning it, the weight that limits it.L’obiettivo di questo contributo è di tematizzare il concetto di ripetizione all’interno del pensiero henryano e di renderlo una chiave di lettura del processo attraverso cui il vivente è generato, mostrando come esso possa rivelarsi proficuo in particolare per la concezione della sofferenza quale emerge dalla fenomenologia della vita. Una prima parte dell’articolo presenterà la disamina del dinamismo henryano tra i concetti forza, potenza e affetto, e conseguentemente indagherà il tipo di movimento consustanziale alla vita; in secondo luogo, verrà esposta una genealogia del concetto di ripetizione attraverso alcuni testi che Michel Henry ha dedicato al tema dell’alterità – tra questi, gli appunti inediti del giovane Henry sull’intersoggettività scheleriana – e verrà sottolineata la vicinanza spirituale con le tematiche della psicoanalisi. In ultima analisi, si cercherà di interpretare la sofferenza alla luce della ripetizione, distinguendo due versanti dei quest’ultima che connotano il divenire affettivo del vivente e la dialettica delle forze che in esso si produce: quello immobilista, passivo, della sofferenza che inchioda, e quello attivo e creativo dello sforzo gioioso della ripresa che permette al vivente di eccedere, senza abbandonarlo, il peso che lo limita