Il tema della formazione non è mai stato realmente oggetto di azione politica. Dopo il dlgs.150 del 2015 le politiche attive sono partite a fatica e, nonostante il nome, si sono spesso tradotte in elargizione di bonus e sussidi. E anche il più recente dibattito sul diritto soggettivo alla formazione è velleitario. Che senso ha rimarcare un diritto senza crearne le condizioni di fruizione? Che efficacia ha definire cifre e ore se una parte grande della popolazione, una volta ottenuto una dote o del tempo dedicato, non sa come identificare un programma utile al lavoro, come distinguere un programma rigoroso, come frequentarlo in modo compatibile con i tempi del lavoro e della vita familiare, come ottenere un riconoscimento dei risultati di co...