Interruzione parziale e processo con pluralità di parti

La Cassazione, in divergenza dal dictum delle Sezioni unite del 2007 in tema di interruzione parziale del processo con pluralita` di parti e cumulo di cause scindibili, afferma che anche le cause non interrotte entrano in fase di quiescenza. L’arresto delle Sez. un., nella prassi dei tribunali italiani, non riceve applicazione uniforme. Lo attesta la disomogeneita` degli orientamenti presso le Sezioni specializzate, investite di processi cumulativi in materia societaria, a fronte del venir meno di litisconsorti facoltativi passivi. A Milano e Roma l’interruzione e` sovente dichiarata con riferimento all’intero processo. A Venezia, talora e` dichiarata l’interruzione totalitaria, talaltra la interruzione della sola causa di cui e` parte il soggetto colpito dall’evento, con possibilita` di progressione medio tempore delle cause non interrotte e diseconomico ‘‘scarto’’ tra queste e la causa colpita dall’evento anomalo, se infine poi riassunta. Di la` dall’interesse teorico per la questione relativa alla scindibilita` dell’evento interruttivo nell’ambito di processi oggettivamente e soggettivamente complessi, le ricadute pratiche, specie sul piano della trattabilita` delle cause non colpite dall’evento e della sospensione dei termini in corso per esse, sono di non poco momento. Dalla latitudine degli effetti della interruzione dipendono doveri del giudice e poteri ed oneri delle parti in relazione alle cause non colpite dall’evento