Nuove prospettive di tutela per i soggetti deboli: l'amministrazione di sostegno e la perdurante capacità di agire del beneficiario

Il saggio prende le mosse dal dibattito in corso in tutta Europa intorno agli istituti di protezione degli incapaci per incentrarsi sulla riflessione che, in Italia, ha condotto dapprima a rilevarne l'inadeguatezza a tutelare gli incapaci senza escluderli dal traffico giuridico e dalla vita di relazione e, successivamente, all'introduzione dell'amministrazione di sostegno. Originale l'interpretazione proposta in merito alla non necessaria incidenza dell'istituto sulla capacità di agire del beneficiario - la quale può concorrere con la legittimazione attribuita all'amministratore - e alla maggiore ampiezza, rispetto agli istituti di protezione tradizionali, dell'ambito di applicazione soggettivo dell'istituto. Innovative soluzioni sono prospettate con riferimento al presupposto di operatività dell'istituto rappresentato dall'impossibilità di provvedere ai propri interessi conseguente ad una menomazione meramente fisica e alla non applicabilità di esso in alternativa agli strumenti civilistici di sostituzione nell'attività giuridica