Perché un libro sull’inconscio, un argomento così rischioso, insidioso, velleitario, utopistico, ambizioso, un argomento che raccoglie in sé non poche criticità? La risposta è facile e impossibile contemporaneamente: facile, perché l’inconscio è una parte della realtà entro cui viviamo; impossibile, perché: come parlarne, dire qualcosa su questa dimensione psichica, filosofica e esistenziale? L’inconscio ci circonda spargendo la sua ombra, ci provoca, ci attanaglia, ci conforta, ci intriga, ci addolcisce e ci inasprisce, insomma è perpetuamente con noi, emotivamente e cognitivamente. Oggi, la struttura sociale, specie occidentale, induce a pensare che dell’inconscio si possa fare a meno, che si tratti di un “accessorio”: viviamo vite “senza...