Accanto ad una molto necessaria disamina dei dati ‘fattuali’ e alle prudentissime valutazioni dei risultati degli scavi, è imperativo provare a stabilire una connessione nuova tra il ‘luogo’ e il profondo intimo sentore dell’esperienza soggettiva. In questo l’architettura per l’archeologia si propone come ‘dispositivo’, come qualcosa che ‘si interpone’ ma che ‘predispone’ all’esperienza di un campo che è allo stesso tempo fisico e metafisico e in cui il ‘mito’ e il ‘sogno’ possono dispiegare tutta la propria potenza evocativa. Con la cautela di rinunciare, in qualche misura, alla precisazione del ‘tempo’ e allo ‘spazio’, i termini ‘Arcaico’ e ‘Contemporaneo’ possono essere congiunti e rivelati nelle forme dell’architettura. Le civiltà de...