Le ipostasi costtuzionali della società civile britannica

La vitalità del ceppo sociale su cui in Europa si è innestata l'esperienza costituzionale dello stato moderno, e sul quale hanno trovato sviluppo le istanze dell'opinione pubblica che, in un dato momento storico, dei caratteri preminenti dell'ordine sociale dovrebbero rappresentare la proiezione più efficace sotto il profilo dell'interlocuzione con il potere delle istituzioni, trova in territorio britannico una delle sue espressioni più elevate e ricche di articolazioni. Tra i molti percorsi attraverso i quali il multiforme oggetto di questa (per forza di cose sommaria) ricostruzione può essere posto sotto indagine, la lettura costituzionalistica è in grado di offrire elementi di considerevole concretezza e interesse, soprattutto se si tiene conto come in territorio britannico, ad una realtà di società civile magmatica e ricca di molteplici moventi interni, e soprattutto animata da quello spirito pratico che avrebbe indotto Walter Bagehot ad osservare che «of all nations in the world the English are perhaps the least a nation of pure philosophers» , corrisponda un edificio costituzionale gradualistico ed evolutivo, sicché si può dire che società civile e costituzione si rispecchino a vicenda, a turno declinandosi l'una nell'altra