Il saggio individua nel modulo stilistico del quadro scenografico, ampiamente praticato da Giovenale (ma anche da Persio e da Orazio) un punto di riferimento formale per lo sviluppo del genere satirico latino nell'Umanesimo, che a partire da modelli classici trova spunto per percorsi letterari nuovi. Attraverso una serie di esemplificazioni tratte da Francesco Filelfo (archetipo della rinascita moderna della tradizione), Lorenzo Lippi, Gaspare Tribraco, Gregorio Correr, si dimostra come tale soluzione diventi per gli intellettuali del XV secolo un espediente con il quale praticare la storia, una storia assai diversa da quella celebrata dalle rappresentazioni ufficiali, che si determina in sequenze alle volte prive di logica, tenute insieme ...