Nella Milano ducale e poi francese e spagnola le indagini archivistiche degli ultimi anni hanno documentato l’attività di numerosi ingegneri e architetti. Molti tra questi, sconosciuti ai repertori biografici, possono essere considerati a tutti gli effetti «architetti senza architetture» in quanto è possibile documentare la loro attività professionale unicamente attraverso stime e relazioni, senza poter loro attribuire con sicurezza il progetto di opere. Su queste figure, tranne qualche eccezione, la storiografia ha da tempo costruito l’immagine dell’ingegnere lombardo: un tecnico con competenze più vicine a quelle di un capomastro, al quale raramente è stata riconosciuta una capacità progettuale e grafica. Lo studio di alcuni di questi pro...