I giorni del lockdown ci hanno dato modo di riscoprire luoghi che non utilizzavamo più o che non consideravamo per le loro potenzialità come ad esempio le corti interne, i loggiati, i porticati, i cortili e le varie forme di spazio residuale tra gli edifici. Una funzione salvifica durante il periodo della quarantena l’ha avuta il sistema mansarda/copertura improvvisamente investito da un continuo entrare e uscire di persone alla ricerca di ‘respiri’ rigenerativi, di momenti di pausa dallo smart working, di attività fisica, di fugaci incontri. L'abitare in alto, negli ultimi anni, è sembrata essere una pratica benestante: pensiamo ai meravigliosi attici romani oppure alle terrazze dei nostri centri storici dove ammirare lo skyline dei tetti...