Contributo allo studio della regolazione 'indipendente' del mercato

Il volume si propone di svolgere un’analisi del ruolo delle autorità indipendenti nel processo dinamico di evoluzione dei modelli economici e politici incentrata sul fenomeno della regolazione del mercato con l’obiettivo di approfondire l’impatto che la loro diffusione ha avuto in ordine alle relazioni tra il “potere” (politico ed economico) e “l’individuo” (uomo politico e homo oeconomicus). Più in particolare, il contributo intende scrutinare l’ipotesi che la regolazione pubblica possa essere intesa come forma autonoma di governo dell’economia proprio in considerazione del dato strutturale/soggettivo attraverso il quale viene svolta, cioè attraverso organismi indipendenti, cui potrebbe anche legarsi una autonoma disciplina procedimentale. In questa prospettiva, la regolazione indipendente del mercato, se riconducibile ad un modello, se sufficientemente diffusa e se operante in settori economici particolarmente rilevanti, può consentire di cogliere la valenza effettuale sprigionabile dalla sinergia tra politica ed economia che, dunque, “richiede”, per così dire, certi organismi di governo piuttosto che altri, in quanto strumentali al raggiungimento degli obiettivi che, in un dato contesto (temporale e materiale) e in concomitanza con determinati elementi, vengono ritenuti prioritari. La regolazione indipendente pone, però, tutta una serie di problemi sull’effettivo ruolo delle autorità indipendenti, in quanto espressione organizzativa di potere statale, a fronte dei processi di privatizzazione e di liberalizzazione. Il volume affronta, pertanto, le questioni relative al loro rendimento - anche con l'ausilio dell'analisi delle secolari esperienze già vissute dagli ordinamenti statunitense e britannico - e, partendo dai tratti caratteristici comuni a tali organismi, la questione attinente alla loro collocazione all’interno della struttura organizzativa della pubblica amministrazione che suscita riserve e denota criticità