La modulazione degli effetti temporali delle sentenze d\u2019incostituzionalit\ue0 e la logica del giudizio in via incidentale in una decisione di accoglimento con clausola di irretroattivit\ue0

La sentenza n. 10 del 2015, con la quale la Corte costituzionale ha caducato la cosiddetta Robin Tax, si segnala all\u2019attenzione del lettore soprattutto per alcune affermazioni di ampio respiro relative al potere dell\u2019organo di giustizia costituzionale di modulare gli effetti \u201cretroattivi\u201d delle sue decisioni di accoglimento. Affermazioni che costituiscono la premessa teorica da cui discende, nel caso di specie, l\u2019adozione di un\u2019insolita dichiarazione di incostituzionalit\ue0 con effetti esclusivamente pro futuro, e cio\ue8 \uaba decorrere dal giorno successivo alla pubblicazione di questa sentenza nella Gazzetta ufficiale della Repubblica\ubb. L\u2019Autore, dopo aver ricostruito, brevemente, le motivazioni sviluppate dal giudice delle leggi, per un verso, giunge alla conclusione che la Corte, in casi del tutto eccezionali e comunque alla luce di quel \uabprincipio di stretta proporzionalit\ue0\ubb che viene esplicitato, dalla stessa, in chiusura dell\u2019odierna teorizzazione, pu\uf2 limitare gli effetti pro praeterito delle sue pronunce caducatorie quale esito di un giudizio bilanciato tra diversi i principi di rango costituzionale che entrano in gioco nella fattispecie; per l\u2019altro, tuttavia, ritiene non esente da critiche l\u2019adozione di dispositivi di accoglimento totalmente irretroattivi. Giacch\ue9, a tacer d\u2019altro, pronunce del genere: a) si pongono in antitesi con quel carattere di pregiudizialit\ue0 della questione di legittimit\ue0 costituzionale che costituisce, al contrario, uno degli aspetti che meglio caratterizzano il tipo di controllo sulle leggi che \ue8 stato accolto, nel nostro ordinamento, tramite l\u2019adozione dell\u2019art. 1 della l. cost. n. 1 del 1948; b) contrastano con il diritto \uabinviolabile\ubb alla tutela giurisdizionale, nella misura in cui la Corte, con la sua decisione, disattende, in ultima analisi, le legittime aspettative di chi, nel processo principale, aveva eccepito, a giusta ragione, l\u2019esistenza di un vizio di incostituzionalit\ue0