Argomentazioni espresse e preoccupazioni sottese all'adozione di un'ordinanza di manifesta inammissibilit\ue0

Si tratta di un commento all\u2019ord. n. 377 del 1998 con cui la Corte costituzionale si \ue8 pronunciata per la manifesta inammissibilit\ue0 di alcune questioni concernenti l\u2019art. 7 della l. n. 186 del 1982 nella parte in cui tale disposizione, per un verso, non prevede una componente \u201claica\u201d all\u2019interno dell\u2019organo di autogoverno della magistratura amministrativa e per l\u2019altro disegna una struttura \u201cverticistica\u201d di tale organo, per la irragionevole prevalenza di componenti che provengono dal Consiglio di Stato. L\u2019A., dopo aver mostrato come lo schema argomentativo utilizzato dalla Consulta presenti diverse analogie con le decisioni di \u201cincostituzionalit\ue0 accertata ma non dichiarata\u201d, e che dunque il mancato esame nel merito dei dubbi sollevati dai giudici a quibus deve presumibilmente farsi risalire a timori relativi ad un eccessivo impatto demolitorio della dichiarazione di incostituzionalit\ue0, argomenta, tuttavia, che, nel caso di specie, tali timori potevano essere superati attraverso l\u2019utilizzo di alcune tecniche decisionali che rientrano gi\ue0 nell\u2019arsenale del giudice delle leggi. Senza dover rinunciare, pertanto, ad annullare una disciplina che presenta, in effetti, pi\uf9 di un dubbio circa la sua compatibilit\ue0 con il dettato costituzionale