Sul contratto collettivo ex art. 47, legge n. 428/1990, nel trasferimento di azienda in crisi

Il saggio analizza il ruolo e l\u2019efficacia dell\u2019accordo sindacale sul mantenimento dell\u2019occupazione inserito nella procedura di trasferimento di azienda a seguito dell\u2019 accertato stato di crisi o di procedura fallimentare. Ricostruita la vicenda che ha portato l\u2019Italia alla condanna della Corte di Giustizia , per aver mantenuto in vigore le deroghe delle garanzie della Direttiva n. 2001/23, l\u2019attenzione si focalizza sui nuovi commi 4-bis e 5 dell\u2019art. 47 della legge n. 428/1990, modificato dall\u2019art. 19-quater, comma 1, legge n. 166/2009. Queste modifiche hanno separato le ipotesi di trasferimento di azienda operato nelle procedure di crisi, concordato preventivo con finalit\ue0 liquidatorie e amministrazione straordinaria (ove sia stata disposta la continuazione dell\u2019esercizio dell\u2019impresa) dalle ipotesi di trasferimento di azienda sottoposta a procedura fallimentare (o ad altra procedura con analoghe finalit\ue0 liquidatorie). Oggi le due diverse tipologie di ipotesi non provocano pi\uf9 gli stessi effetti sulla traslazione dei rapporti di lavoro, ma differiscono anche sotto il profilo del ruolo e dell\u2019efficacia dell\u2019accordo sindacale raggiunto con la consultazione ex commi 1 e 2 dell\u2019art. 47. L\u2019Autore distingue pertanto tra l\u2019ipotesi ex comma 4-bis cit., in cui l\u2019accordo sindacale dispone dei diritti ex art. 2112 cod. civ., e quella ex comma 5, in cui, invece, l\u2019 accordo sul mantenimento dell\u2019occupazione diventa una delle condizioni che permettono una eccezione all\u2019applicazione delle garanzie di cui all\u2019art. 2112 cod. civ