Politiche di inserimento degli immigrati e crisi delle banlieues. Una prospettiva comparata

L'Italia sta affrontando una fase storica di particolare interesse per le prospettive della pacifica coesione della sua società. Il passato e l'attuale flusso di immigrazione stanno ponendo sempre più all'ordine del giorno la questione delle politiche per l'integrazione. Ciò che accade oggi è avvenuto in precedenza nei paesi europei di più antica immigrazione; si tratta di un momento cruciale, perché le istituzioni italiane possono ora approfittare delle altrui esperienze per progettare politiche di inserimento più equilibrate. Attraverso una ricognizione dei problemi legati alla presenza di individui portatori di bisogni sociali ed economici, oltre che di tradizioni culturali, differenti, all'interno delle cornici socio-istituzionali italiana, europea e nordamericana, il libro prova a mostrare indirettamente quali elementi possano essere presi in considerazione per portare avanti un processo di integrazione consapevole e non prevaricatore. L'inserimento di generazioni successive di immigrati nelle società occidentali ha allo stesso tempo un'importante dimensione urbana legata alle specifiche esperienze degli abitanti di quartieri in cui si assiste a fenomeni di sovrapposizione delle difficoltà. I recenti avvenimenti francesi in particolare, ed in generale i sommovimenti dei giovani abitanti delle periferie delle metropoli europee o americane, potrebbero costituire un indicatore particolarmente visibile delle insufficienze o almeno delle difficoltà, stratificatesi nel tempo, presentate dalla gestione politico-amministrativa in funzione integrativa di una serie di dimensioni interconnesse, quali la povertà di una fascia della popolazione (autoctona ed immigrata) e la sua esclusione sostanziale dalla cittadinanza; la discriminazione nel campo dell'alloggio, del lavoro, dell'istruzione, dell'accesso ai servizi; l'espansione della percezione di insicurezza e di abbandono e la sua concentrazione in determinati ambiti spaziali