Parliamo di barocco. Lezioni di letteratura francese. Primo ciclo: la poesia

Cosa si intende col termine “barocco” quando ci si riferisce alla cultura francese? L’argomento è sfuggente e si presta a infinite interpretazioni; è dunque “parlando”, girando cioè intorno alla questione, che questo studio cerca di offrire alcuni punti di riferimento per la conoscenza di una letteratura “barocca” in Francia. L’arco di tempo preso in considerazione è limitato ai sessant’ anni che vanno dal 1572 (il declino del Rinascimento – la strage della Saint-Barthélemy) al 1643 (L’affermazione dell’Académie française – La morte di Luigi XIII), pur nella consapevolezza che un concetto di letteratura francese barocca può trovare applicazioni ben oltre questi i limiti storici, e che non può comunque essere svincolato da contesti geografici ed artistici molto più ampi. Proprio per questa ragione il libro parte da un primo sguardo generale, in cui si parla di arte e di letteratura indistintamente, sconfinando nel tempo e nello spazio, per poi tentare di mettere in luce le particolarità dell’ambito letterario rispetto ad altri come quelli della musica o delle arti figurative e decorative, cui resta comunque strettamente legato. In un secondo tempo il campo viene ristretto a uno studio della poesia tra Cinquecento e Seicento, riservando ai prossimi volumi la trattazione di altri generi letterari come il teatro o il romanzo. L’analisi di una serie di poeti (da Du Bartas a Tristan l’Hermite) cerca di tracciare un percorso caratterizzato da alcuni elementi fondamentali comuni, ma anche da istanze politiche, religiose e artistiche in evoluzione; la lirica francese riconducibile ad alcuni caratteri propri del barocco (scelti secondo criteri opinabili data la natura dell’argomento e indicati nell’introduzione) si sviluppa infatti per successive metamorfosi assumendo, come Proteo, sembianze sempre diverse e talvolta difficilmente riconducibili a un denominatore comune