Il volume intende svolgere una dettagliata ricostruzione della presenza della metafisica della luce nella struttura e nella scrittura del "Paradiso" dantesco. Mai tentato prima, un simile studio arriva a incrementare considerevolmente l'incidenza di alcuni autori e fonti fino ad oggi scarsamente considerati (come Dionigi Areopagita e i neoplatonici latini, compresi i filosofi della Scuola di Chartres nel XII secolo),oltre a rendere più leggibile la presenza di teologi come Alberto Magno, Bonaventura da Bagnoregio e Tommaso d'Aquino come veri e propri immissari di metafore e immagini da Dante riprese e reinventate come strumenti di predicazione dell'indicibile. Le metafore della luce, qui analizzate sistematicamente per tutto l'arco narrativ...