UMBERTO 1. PER GRAZTA DI DIO E PER VOLONTÀ DEL,LA NAZIONE RE 1)' ITALIA Vista la legge 22 novembre 1885, numero 5801 (serie Y), con la quale il Governo del Re fu au- torizzato a pubblicare il Codice penale per il Regno d'Italia. allegato alla legge stessa, introducendo ne1 testo di esso quelle modificazioni che, tenuto conto dei voti clel Parlamento, ravvisasse i~ecessarie per emendarne le disposizioni e coordinarle tra loro e con quelle degli altri codici e leggi; Inteso il Consiglio dei ministri: Sulla ~~roposta del Nostro guardasigilli ministro segretario di Stato per gli affari di grazia e giu- stizia e dei culti; Abbiamo decretato e decretiamo : V I Art. 1. 11 testo definitivo del Codice penale portante la data di questo giorno è approvato ed avrà ese- cuzione a corninciare da1 1" gennaio 1890. Art. 2 Un esemplare del suddetto testo clefinitivo del Codice penale, stnmpato nella Regia tipografia, firmato da Noi e contrassegnato da1 Nostro mi- nistro di grazia e giustizia e dei culti, servirà di originale e sarà depositato e custodito negli ar- i chivi generali del Regno. Art. 3. La pubblicazione del predetto Codicé si eseguirà col trasmetterne un esemplare stanlpato a ciascuno dei comuni del Regno per essere depositato nella sala del consiglio comunale e tenuto ivi esposto durante un mese successivo per sei ore in ciascun giorno, affinchè ognuno possa prenderne cognizione. Ordiniamo che il presente decreto, ruunito del sigillo del10 Stato, sia inserto nella raccolta uffi- ficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, VI1 mandando a chiunque syetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addi 30 giuguo 1889. UMBERTO Regi~haio 0110 Corte der COl>a li 30 giugno 1889. kgisrro 169, drd del Qovenao 1. 86. MANDILLO. (Lzlogo del slgillo) V . II Guardasigilli. G. Z M ~ B L L I . CODICE PENALE LIBRO PRIMO. DEI R E A T I E DELLE 1'li:NE I N G E N E l t A L E . TITOLO 1. 1. Nessuno pub esscre punitto per un fatto che non sia espressainente preveduto corne reato dalla legge, nè con pene clie rion siano da essa stabilite. 1 reati si distiiigiiono in delitti e contravvenzioni. 2. Nessuno pu6 essere punito per un htto che, secondo la legge del tempo in cui fu commesso, non costituiva reato. Nessuno pud essere punito per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisca reato; e, se vi sia stata condanna, ne cesssno l'esecuzione e gli effetti penali. Se la legge del tempo in cui fu commesso il reato e le posteriori siano diverse, si applica quella le cui disposixioni sono pih favorevoli all'imputato. 1 2 CODICE PENALE - LIBRO 1. 3. Chiunque commette un reato ilel territorio del 1 regno è punito secondo la legge italiana. II cittadino è giudicato ne1 regno, ancorchè sia stato giudicato ali'estero. Lo straniero, che sia stato giudicato all'estero, é o*iudicato ne1 regno, se il Ministro della Giustizia ne b faccia richiesta. 4. 11 cittadino O 10 straniero, che corniilette in - territorio estero un delitto coiitro la sicurezza dello Stato, O di contraffazione del sigillo dello Stato, O di falsità in inonete aventi coïso legale ne1 regno O in carte di pubblico credito italiane, per il qude la legge italiana stabilisca una pena restrittiva della li- bertà personale non inferiore ne1 massimo ai cinque . anni, è punito secondo la legge medesima. k giudicato ne1 regno, ancorchè sia stato giudicato all'estero, se il hfinistro della Giilstizia ne faccia richiesta. Le precedenti disposizioni si applicano anche se trattisi di delitto per il quale sia stabilita una pena - restrittiva della liberth personale di ininore durata, sempre che il cit'tadino O 10 sti-aniero si irovi ne1 ter~itorio del regno. 5. Il cittadino, che, fuori dei casi indicati nel- l'articolo precedente, commette in territorio estero un delitto per il quale la legge italiana stabilisca un;i pena restrittiva della libertà. personale non inferiore ne1 minimo ai tre anni, è punito secondo la legg 0 e me- desima, sempre che si trovi ne1 territorio del regno; rna la pena è diminuita tli un sesto, c all'ergastolu è sostituita la reclusione da venticiuclue a trent'anni. TI TOI,^ I - D eilza. Se la coiztravvenzioize siil conlnlessa per ordine della persona rivestita dell'autorità, O incaricata clella direzione O vigilanza, e violi disposizioni che pcrmo"a nledesima era teiiuta per legge a. fliï osser- vare, la peiia si a11plic.a anche a l l ~ persoila s~iljor- % $ . S . G 5 g a g , O W . c- m g o ( D 8 a s K T . " "%a..? O s a a a tre anni e con la multa superiore alle lire dueiriila. La pena è : 1." della reclusione O della detenzioire da tre a cin.lue anni e della niulta non inferiore alle lire quattroinila, se i segreti siano rivelati ad uno Stato estero od ai suoi agenti ; 2," dell,~ reclujione O della detenzione da cinque a quindici anni e d e l l ~ multa non inferiore aile lire cinqueiüila, se i segreti siano rivelati ad uiio Stato iii guerra con 10 Stato itali~no od ai suoi agenti, ovvero se il fatto abbia turbato le relazioni amichevoli del Governo italiàno con uii Governo estero. Se il colpevole era, per ragione d'ufficio, in pos- sesso dei disegni, dei piani O dei documenti, O altri- nienti a cognizione ddi segreti, ovvero ns era veiiuto in possesjo O a co~nizione con violenza O inyanno, la Dena B aumentata di un terzo. 108. Con le pene rispettivamente stabiiite nel- - ---- - __ l'articolo precedente è punito d3TT€6e~isiivaf;l; E Cr- r C I . 9 a F; r. CODICE PENALE - LIURO II. CAPO II. DEI DELITTI CONTRO 1 POTERI DELLO STATO. i i 7. Chiunque commette un fatto diretto con tro la vita, 13 integità O la libertà della sacra per- sona del R e è punito con l'ergastolo. Si applica la stessa pena, se il fatto sia diretto contro la vita, la iiitegrità O la libertà personale della Regina, del Principe ereditario O del Reggente du- rante la regFenza. 118. E punito con la detenzione non inferiore a dodici anni chiunque commette un fatto diretto: i 1 .O a inîpedire al Re O al Reggente, in tutto O in parte, anche temporaneamente, I'esei-cizio della sovranità ; 2." a impedire al Senato O d a Canera dei deputati l'esercizio delfe 101.0 funzioni ; 3." a inutare violentemente la costituzione dello Stato, la forma del Governo O l'ordine di suc- cessione a l trono. 1 19. Chiunque, ne1 territorio del regno e senza autorizzazione del Governo, arruola O arma citta- dini, a fine di militare al servizio di uno Stato estero, è punito con la reclusione O con la detenzione da uno a quattro anni. La pena B da diciotto mesi a sei anni, se fra gli arruolati vi sia qualche militare. -1 'LO.CklunqueCOmÏÏ ïë€€ë un fatto criretto a -- far sorgere in armi gii abitanti del regno con- TITOLO I - Dei delitti coniro in sicurezua dello Stato. 47 tro i Poteri dello Stato è punito con la detenzione da sei a quindici anni. Se la insurrezione sia avvenuta, chi la pro- mosse O diresse è punito con la detenzione per un tempo non inferiore ai diciotto anni. Chi solamente vi partecipb è punito con la de- tenzione da tre a quindici anni. 12 1. Chiunque, senza averne per legge la fa- coltà e senza mandat0 del Governo, prende un co- mando di truppe, piazze, fortezze, posti militari, porti, città, navi da guerra, è punito con la (letenzione da cinque a dieci anni. 122. Chiunclue, con parole od atti, offende il R e è punito con la reclusione O con la detenzione da uno a cinlue e con la niulta da lire cinque- cento a cinquemila. Se l'offe3a sia fittta ad uil'altra fra le persone in- dicate neil' articolo 117, il colpevole è punito con la reclusione o con 11 detenzione da otto inesi a tre anni e con la multa da lire cento a millecinquecc?nto. Se l'offesa sia fatta pubblicamente, ovvera in presenza dell'offeso, la penl B aumentata di un terzo. 1 2 3. Chiunque p ~ b b l i c a ~ e n t e vilipmde il Se- nato o la Camera dei deputati è piinito con la de- tenzione da uno a t? enta mesi e con la mult a da lire cinquanta a millecinquecento. Se l'offesa sia fatta al cospetto del Senato O ddia Caillera, la detenzior-e è da sei mesi a tre -- anni e la inulta da lire t r e c m d x n r - k m k t - ~ L. Cf- + %zP C. S.: P . $ c; $86 ;: O g 2 . 5 E z . g G 2 - 2. &- 0 P ' P - g. b $ g g -2+ 3. - 0% =:P& - 2 g g c 3 r . -, 2. E. n " 0 "'2 a e p û P CD " C\Y %?&'O $ z 8 a r O, O 3 O s g - r . , % . g "CD ;. 2 2 0 F m F C f - - g L, ? 9 P O g O g s 2 P " Z ? - - "P ô O 5 Gl F; g E : g g g * 2 Y . Y & 50 CQDICE -PENALE - LIBRO II. sima un comando superiore ad una funzione speciale, B punito con la reclusione O con la detenzione da ciie~i a quindici anni. Tutti gli altri che fanno parte della banda sono puniti con la reclusione O con la detenzione da tre a dieci anni. 132. Chiunque, fuori dei casi preveduti nell'arti- col0 64, dà rifugio O asistenza O somministra veb tovaglie alla banda menzionata nell'articolo precedente, O in qualsiasi modo ne favorisce le operazioni, è' punito con la ,detenzione da sei mesi a cinque anni. 133. Yanno esenti da pena per i fatti preve- i duti nei due articoli preoedenti: 1." coloro che, prima della ingiunzione del- 1'Autorità O della Forza pubblica, O immediatamente dopo, disciolgano la banda O impediscano che la banda conîmetta il delitto per il quale era formata; 2." coloro clie, non avendo partecipato alla for- mazione O al coniando della banda, prima della detta ingiunziane, O immediatamente dopo, si riti- rino senza resistere, consegnanda O abbandonando le armi. 134. Quando,più persone concertano e stabiliscono di comniettere con determinati mezzi alcuno dei de- litti preveduti negli articoli 104, 117, 118, 120 e ne1 primo capoverso dell'articolo 128, ciascuna di esse è punita : 1 ." nei casi degli mticoli 104 e 1 17, con la re - clusione da otto a quindici anni; TITOLO I - Dei delitti contro kt sicurezza del10 Stato. 51 2." ne1 cas0 dell' articolo 118, eon la deten- zione da quattro a dodici anni, e, in quel10 dell'ar- tic010 120, con la detenzione da due a sette ailni; 3." ne1 caso del primo capoverso dell'arti- col0 128, con la reclusione da due a otto aiiiii. Va esente da pena clii receda da1 predetto cou- certo prima clie 'i cominci l'esecuzione del delitto e prima che sia iniziato procedimento. 135. Chiunque, fuori dei casi preveduti iiegli articoli 63 e 64, pubblicaniente eccita a comiiietters alcuno dei delitti preveduti negli articoli 104, 117, 118 e 120 è punito, per cib solo, con la reclii- sione O con la detenzione da tra a cinque anni, iiei caai preveduti iiegli articoli 104 e 117, e da dodici a trenta mesi, iiei casi preveduti negli articoli 118 e 120. È seiiiprz aggii~nta la niulta da lire mille a tremila. 136. Quando, nell'esecuzione di alcuiio dei de- litti preveduti in questo titolo, il colpevole comiiietta . un altro delitto che iinporti una pena teiiiporaiiezi. re- sti-ittiva della lihertà persoiiale superiore ai cinque aiiiii, la pens che r i~ulta dall'applicazione dell'ariicolo 77 è aumentata di un sesto. 137. Lx disposizione dell'articolo precedente si applica altred a colui clie, per coiiimettere alcuno dei . delitti preveduti in questo titolo, invade un edifizio pubblico O privato, O toglie con violenza O ingaiiiio da un luogo di vendita O di deposito arnîi, iiiuiiizioiii O viveri, ancorchè il faiio importi una peiia restrittiva. della liberià personale non superiore ai ciilque anni. 5. z2 P. -7 +9---- o e r p c s 2. s O o . E E p " 9 . =."ô- -. 0 r n a g 2 g . u o .s = O 2.a B. 9 0 o. ew 2 3 O w 3 5 - CD g o 0 C D o z e C ) -. 0 @. g sg r. 0 - 4 = ç .?'w g - : g ? g O CD s ,* 0 le-." CD' CD 5 s m le c. g g s e- s O E s 5 ! = e- w ô E s O =l eç 0 3 s a $ : . - . w 9 c $ $ " o s " 5 r. r. CD G . c e 2 . a R 3 g r C D o G ? ) , P g o P . V A " 'z 3 CD E s 8,ô r E' 3 g m ' D y Y L $ g 2. m 8. " 9 ug p % G . g u g s 8 . V N Y F-ID O 8.0 G O P-O 0 7 9 s p e F C.. C5 3 O :: 0 : O Z 2 + g - - 3 r Q - Y $. P 54 CODICE PENALE - UURO II. Fuori dei casi suindicati, chiunque sottrae yer intero O in parte, O senza autorizzazione disepppel- iisce un cadavere umano O ne sottrae le ceneri, è punito con la detenzione sino ad un mese e con la multa sino a lire trecento. Se il fatto sia commesso da persona preposta O addetta al cinlitero O ad altri luoglii di sepoltura, o alla quale siano affidati il cadavere O le ceneri, la pena &, nel primo caso, della recliisione da tre mesi a tre anni e della multa da lire cinquanta a millecinquecento ; e, ne1 secondo caso, della detenzione sino a due mesi e della multa sino a lire cinque- cent o. CAPO III. 145. Chiunque riduce una persona in iscliia- vith O in altra conclizione analoga è punito con la reclusione da clodici a venti anni. 146. Clliunlue illegittimamente priva alcimo della libertà personale è punito con la reclusione da un 'mese a cinque anni e con la niulta sino a lire iiiille. Se il colpevole, per coiiimettei-e il fatto O do- rante il medesiiiio, usi minacce, sevizie O inganno, ovvero commetta il fatto stesso per fine di ven- detta O di lucro, O per fine O pretesto religioso, ov- - * ver0 consegni la persona per un servizio pp iiiilitare ali'estero, la pena è della reclmioiie da tre a otto anni e della niults da lire cinquecento a treniila. TITOLO II - Dei delitti contro la Eibwtà. 55 Se il fatto sia coiilmes30 contro un ascendente O contro il conj uge, contro un membro del Parlai~lento O coiitro un pubblico ufficide a causa delle sue fun- zioni, ovvero se da1 fatto derivi grave danno alla persona, alla s ~ ~ l u t e O agli averi dell'offeso, la pena è della reclusione da cinqiie a quindici anni e della multa da lire mille a cinqueniila. La pena è diminuita d l un sesto alla metà, se il colpevole rilasci spontancamsnte in liberth la persona p r i m ~ di ogni atto di procedimento, senza avell conseguito il fine propostosi e senz.1 averle ca- gionato alcun danno. 147. Il pubblico ufficiale, che, con abus0 delle sue funzioni, ovvero senza le condizioni O le t'or- malith prescritte dalla legge, priva alcuno della iibertà personale è punito con 1'1 detenzione da tre mesi a sette anni ; e, se ne1 fatto concorra alcuna delle circostanze indicate ilei due primi capoversi dell'articolo precedente, la detenzione è da sei a qiiin- dici anni. Lz pend è diminuita da un sesto alla metà ne1 caso preveduto nell' ul timo capoverso dell' articolo precedente. 148. Chiunque, per fine diverso da quel10 di libi- dine, di niatriiiionio O di lucro, sottrae una persona in età minore dei cluindici anni, col consens3 di essa, ai genitori O tutori, O a clii ne abbiz la cura O la cu- stocliii, anche tenlporanea, ovvera col co11;snso di essa - -*-unrtocon~;hc=-- sino ad un anno. 56 ' CODICE PEN.4LE - I.IBRO I l . ' Se il fatto ~iii. coiiiiuesso senza il consens0 della persona sottratta O ritenuta, ovvero se la medesinia non abbia compi~ito gli anni dodici, sono applicate, secondo i casi, le disposizioili e le pene stabilite negli articoli precedenti. 149. Il puljhlico ufficiale, che, ahiismdo delle sue f~inzioni, orcliiiri, O eseguisce una perquisizione personale è punit0 con la cletenzione sino a sei niesi. 150. Il pul~l~lico ufficiale preposto ad un car- cere, clie vi riceve taluno senza un orcline dell'Au- torità coiiipetente, O ricusa di obbedire all' ordiiie di scarcerazioile dato clalla i~leclesima, è punit0 coi1 i la cletenzione sirio ad un anno. 15 1. Il p~iljljlico ufficiale coiiipeteilte, clle, avuta notizia cli una cleteilzioi~e illegale, oiilette, ritarda O ricilsa di procetlere per farla cessare, O di riferiïize all'Autorità r:he cleve provvedere, è puilito con la n~ulia sino a lire n~illecinq~ieceilto. J 1 5 2. Il pu1~1,lico ufficia.1~ incnricato della cu- a O con- stodia o del trssporto cli una persona arrest.3. dannata, O rivestito, per ragione d' ufficio, di una / qiialsiasl siiitorità. rispetto alla persoila meclesinla, il clilale commette contïo di essa atti arbitrarii, od usa rigori non consentiti dai ïegolamenti, è punito con la detenzione da i ~ n o a trenta inesi. 1 5 3. Q~iando il pubblico ufficiale, ilel com- mettere alcuno dei delitti preveduti negli articoli pre- ceclenti, ablia agito per uii fine privi~to, ne1 caso dell'articolo 13 1 W . U 1 , \ alla n i m e n ? p l a sino a tre meai, e iiegli altri casi la peila è aumentata di un sesto, sostituita alla cleteilzione 1i1 reclusione. TtTOLO I I - Dei dclitti contro ln liDer.td. 6 7 154. Cliiunclue usa violeilza O iniilaccia per costringere alc~ino a fare, tollerare oïl omettere qud- che cosa è punito con la rcclusione siiio ad un anilo e con la multa sino a lire mille ; e, se. consegLi;i 1' intento, la reclusione non pub essere inferioïe ad un mese, nè la multa alle lire cento. Se la violenza ovvero la minnccia sia commessn con arini, O da persona travisata, O da più persone riunite; O con - scritto anoiliiiio, O in modo sinibolico, O valei~dosi della forza int,imiclatrice derivailte da se- grete associazioili, esistenti O s~ipposte, la reclasioile è cla due a ciilque aimi; e ilon infer;.ore a tre anni, qualora si consegua l'inteilto. Ne1 caso in cui la recl~isione sis applicata per Lin tempo non iilferiore ai sei mesi, pub essere 3.:- giunta la sottoposizione alla vigilanza specia.le del- 1'Autorità di lmbblica sicurezza. 1 55. Per gli effûtti della legge peilale, seiii- pre clîe questa non dispoiiga altrimenti, sotto il nome di nrmi, cl~ianclo esse siai10 consiclerate come circostanza aggravante di un reato, - s' iiitendoilo : 1." le armi insidiose e tutte le alt're armi pro- priamente dette, q~ia1oi-a si adoperino per offendere; 2." le armi precedeïitemeilte iildicate e clual- siasi altro istrumento atto ad offendere, cl~ialora si portino in modo da intimidire le persone. Ove il delitto sia commesso in riunione di più persone, si c.onsidera commeaso con xmi , se tre al- l?,mi r I PZW w e ariiiate. TrToLo II - Dei delitti contP.0 la liberth. 59 altiui 0 nefle appartenenze di essa, 6 .punit0 minaccia ad alcuno un grave 6 ingiu;to con la detenzione da tre mesi a ire anni. danno 6 punit0 con la reclusione sino a sei mesi, se il faito Sia accompagnato da pelyui"ione Se la minaccia sia fatta in alcuno dei rnodi in- da altro atto arbitrario, la detenzione da un0 a dicati ne1 primo ca,poverso dell'articolo 154, la pena è cinque anni, e si aygiun,oe la multa da li1.e cent0 a della rcclusione da tre me& ad un anno; e, nel casa in Cui reclusione sia applicata per un tempo non inferiore ai Sei meii, pua essers aggiunta la sotte- Per agni altra minaccia la pena & della mulia CAPO .V. sino a lire cent0 ; e non si procede clle a querela DEI DELITTI CONTRO L' INVIOLABII.ITA DEI SEGRET'. 1 5 9. Chiunque apre indebitaillente uns letteray CAPO IV. un telegramma od un piego chiuso a lui non di- retto, indebitalliente s'impossesia di uns colarispon- DEI DELIT'PI CONTRO LA INVIOLABILITA DEL DOMICILIO. denza epistolare 0 telegrafica altrui, Che ilon '157. Chiunque arbitrarianiente s'introduce si chiusa, per cono;erne il conteiiuto, è P1nito "4 trattiene nell'abitazione altrui 0 nelle appartenenze la reclusione sino , a quindici giorni 0 con la di essa contr0 il divieto di clii abbia il dirith di esclu- da lire cinquant,a miliecinquecento. . derlo, ovvero vi S' introduce 0 vi si trattiene clan- se il colpevole, pdesarne il contenuto7 destinamente 0 con inganno, 4 punit0 con la reclu- . gioni nocumento, la pena è ddls reclusione da sione da uno a trenta mesi. un mese a ire anni 0 della m ~ l t a da lire cent' a Se il delitto sia commesso di no&, 0 con violsnza verJO la persona, 0 con armi, o da pih persone riu- 160. Cliiunque indebitamente s o ~ ~ r ~ ~ ~ l ~ u'la "te, la r e h i o n e 8 da un0 ' a cinrlu& anni. cor~spondenza e p i ~ t ~ l a r e O telegrafica che gli Non si procede the a querela di parte. direlia, ancorcll&, essendo chiusa, ' non I'abbia a~er ta? l 58 . 11 pubblico ufficiale, che, con abusa delle clLlsione sino ad un anno 0 con la 1 O le for-. -- 60 CODICE PENALE - LIBRO II. ' Se il fatto cagioni iiocumento, la reclusione non pub essere iiiferiore ai tre mesi, iiè la iiiulta d le lire cincluecento. 16 1. Chiunque, essendo in possesso di uiia corrispondenza epistolare O telegraflca, lion destinata alla pubblicità. aiicorchè a loi dirctta, la fa inclebi- taiiiente pubblica, ove il fatto possa cagionare no- cumento, è punito con la multa da lire cento a dueiiiila. 1 6 2. Cliiuiirlue, essenclo addetto al servizio delle poate O dei telegrafi e abusaiido di tale qualità, s'iiiipossessa di una lettera, di Lin piego, d i un telc- graiilnia O di altra corrispoiidenza non cliiusa, ov- ver0 1' al)i*e, se chiusa, per conoscerne il contenuto, O la consegna O ne palesa l'esistenza e il contenuto ad altri clie lion sia il destinatario, è punito con la reclusione da uiio a trenta iiiesi. * Alla stessa pena soggiace colui che, essendo addetto al servizio delle poste O dei telegi-afi e abu- snndo di tale cliialiià , sopprime uiia corrispondenza epistolare O telegrafica. Se dciino dei fatti preveduti ilel preseiite ar- tic010 cagioni nocumento, la reclusione è da sei illesi a quattro aiini, e vi è a-ggiunta la multa da lire ceiito a cinquemila. 1 6 3. Cliiuncl~ie , aveiiclo notiain, per ragione del proprio stato od ~ifficio O della propria professione od arte, di un segreto che, palesato, possa cagionare - -za griusb causa è punito coa la detenzione sino ad un mese O con la inulta da TIToLo II - Dei dekz'tti colz&o ka 1ibel.td. e 1 lire cinquanta a niille; e quests non pub essere in- feriore alle lire trecento, se il nocumento avvenga. 164. Pei- i delitti preveduti nedi articoli 159, 160, 161 e 163, qualora il fatto non abbia cagio- nato pubblico nocuinento, non si procede clie a que- rela di parte. CAPO VI. DEI DELITTI COWTRO LA LIBERTA DEL LAVORO. 16 5. Chiunclue, con violenze O minaccia, re- stringe O iiiipedisce in qualsiasi modo la libertii dell'industria O del conimercio è punito con la de- tenzione sino a venti mesi e con la iiiulta da lire cento a tremila. 1 6 6. Cliiunqrie, con violenza O minaccia, ca- oiona O fa perdurare uiia ceisazione O sospenrioiie a di lavoro, per imporre, sia ad operai, sia a padroni O in~~renditori, uiia diminuzione od un auiiiento di sdarii, ovvero patti diversi da quelli prececleiilemente consentiti, è p~inito con la detenzione sino a veiiti , mesi. 1 6 7. Quando vi siano capi O promotori dei fatti preveduti negli articoli precedenti, la peiia per essi è della detenzione da tre mesi a tre aiini e della in~ilta da lire cinquecento a cinqueiiiila. CODICE PENALE - LIBRO II. TlTOLQ III. DEI DELITTI CONTR3 LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. CAPO 1. DEL PECULATO. 168. 11 pubblico u%ciale, che sottrae O distrae danaro O altra cosa mobile di cui egli abbia, per ragione del suo ufficio, l'amministrazione, l'esazione O la custodia è punito con l'interdizione perpetua dai pubblici ufficii, con la reclusione da tre a dieci i anni e con la multa non inferio:e alle lire trecenta. Se il danno sia lieve, O sia interamente ri- sarcito prima dell'invio a l giudizio, la interdizione è temporanea e la reclusione B da uno a cinque anni. CAPO II. DELLA CONCCSSIONE. 16 9. II pubblico ufficiale, che, abusando del suo ufficio, costringe alcuno a dare 'O promettere indebitamente, a SB O ad un terzo, danaro O altca utilith, B punito con la interdizione pelpetua dai pub- blici ufficii, con la reclusione da tre a dieci anni e con la multa non inferiore alle lire trecento. Se la somrna O l'utilità indebitamente data O ~ s s i a ~ v a l o ~ n - i o n e ë t e m p F ranea e la reclusione è da uno a cinque anni. TITOLO III - Dei delitti corztro lu pubblim A)nmi~islrazione. 63 170. Il pubblico ufficiale, che, abusando del suo ufficio, induce alcuno a dare O promettere inde- bitamente, a sè O ad un terzo, danaro O altra utilità, B punito con la reclusione da uno a cinque anni, con la interdiziooe temporanea dai pubblici ufficii e con la multa da lire cento a cinquemila. La reclusione è da sei .mesi a tre anni, se il pubblico ufficiale riceva ci6 che non B dovuto, gio- vandosi soltanto dell' errore altrui. Se la somma O l'utilità indebitamente data O promessa sia di lieve valore, la reclusione B, ne1 primo caso, da sei mesi a due anni, e, ne1 secondo caso, da un mese ad un anno. CAPO III. DELLA CORRUZIONE. . 17 1. Ii pubblico ufficiale, clie, per un atto del suo ufficio, riceve, per sè O per altri, in danaro O in altra utilita, una retribuzione che non gli è do- vuta O ne accetta la promessa, & punito con la re- clusione sino ad un anno, con la interdizione tem- poranea dai pubblici ufficii e con la multa da lire cinquanta a tremila. 1 7 2. 11 pubblico ufficiale, che, per ritardare od omettere un atto del suo ufficio, O per fare un atto contro i doveri dell' ufficio medesimo, riceve O si fa promettere danaro O altra utilità, per sè O per altri, B punito con la reclusione da sei inesi a cinque . . anni, n T s % 3 ë S & n ë t e r n p ~ ~ ~ con la multa da lire cento a cinquemila. 64 CODICE PENALE - LIBRO I I . La reolusione è da tre a dieci anni, sa il fatto abbia per effetto : 1 ." il confei-imento di pubblici impieghi, sti- pendii, pensioni od onoi-ificenze, O la stipulazione di contratti nei quali sia interessata I'Ainministrazione cui appartiene il pubblico ufficiale ; 2 . O il favore O il danno di uns parte O di un iniputato in causa civile O penale. Se il fatto abbia per effetto una sentenzl di condanna a pena restrittiw della libertà perdonale superiore ad un anno, 1s reclusione è da cinque a quiii- dici anni e la multa pua estendersi al massirno. 173. Chiunque induce un pubblico ufficiale a 1 coiirmettere alcuno dei delitti preveduti nei prece- denti articoli è punito, ne1 caso dell'articolo 171, con la iirulta da lire cinquanta a tremila, e, ne1 caso dell'articolo 172, con le pene ivi stal~ilite. Se il pubblico ufficiale non abbia coinmesso il de- litto, chi lia tentato d'indurvelo soggiace alle pene stabilite ne1 presente articolo ridotte della metà. 174. Nei casi preverl~iti negli articoli prece- cienti, ci6 che siasi dato si confisca. CAPO IV. DELL'ABUSO DI AUTORITA, E DELLA VIOLAZLONE DEI DOVERI INERENTI AD U N PUBBLICO UFFICIO. v 1 7 5. Il pul~blico ufficiale, che, abusando del suo ufficio, ordina O coiiiniette contro gli altrui di- -+ atto arbitrario non preveduto corne reato da una speciale disposizione di legge, B punito TITOLO III - Deidelitti conh.0 la pubblica Anz~ninisWa.zione. 65 con la detcnzione da quindici giorni ad un anno; e, qualora @sca per un fine privato, la pena B aumentata di un sesto, sostituita alla detenzione la recluaione. Alla stessa pena soggiace il pubblico ufficiale, clre, nell'esercizio delle sue funzioni, eccita alcuno a trasgredire alle leggi od ai provvedinienti dell'Au- torith. 1 7 6. Il pubblico ufficiale, che, direttainente O L per interposta persona, O con atti siinulati, prende un interesae privato in qualsiasi atto della pubblica Amministrazioiie, presso la quale esercita il proprio ufficio, è puiiito con la reclusione da un niese a cinque aiini e con la niulta da lire cento a cinquemila. 1 7 7. 11 pubblico ufficiale, che coniunica O pub- b!ica docuiiienti O fatti, da lui posseduti O conosciuti per ragione d'ufficio, i quali debbano rinianere se- greti, O che ne agevola in qualsiasi modo la cogni- zione, è punito con la detenzione sino a trenta niesi o con la multa non minore delle lire trecento. .' 1 7 8. Il pubblico uEciale, che per qualsiasi pre- testo, anclre di sileiizio, oscutith, contraddizione O insufficienza della legge, omette O rifibta di fare un atto del proprio ufficio è punito con la nidta da lire cinquanta a millecincluecento. Se il delitto sia coinriiesso da tre O più ufficidi pub- bliei, previo concerto, 1'1 multa B da lire cento a t remila. - Se il pfiblic0 ufficiaie sia un 7 dine giudiziario, vi ho oiriissione O rifiuto quando con- 5 66 CODICE PENALE - LXBRO II. corrano le condizioni richieste dalla legge per eser- citare contro di esso l'azione civile. 17 9. 11 militare O l'agente della Porza pubblica, che rifiuta O indebitamente iitarda l'esecuzione di una richiesta legalmeiite fattagli dd'Autorità coiu- petente è punit0 con la detenzione sino a due anni. 180. Il pubhlico ufficiale, clie, avendo iiell'eser- cizio delle sue funzioni acquistato notizia di un reato in materia attinente alle iiiede~ime, per il quale si debha procedere d'uEcio, omette O indebitamente ri- tarda di riferirne al17Autorità, è punito con la multa da lire ciiiquanta a iîiille. Se il colpevole sia ufficiale di polizia giudiziaria, si aggiunge l'interdizione dai puhblici ufficii sino a trenta mesi. 18 1. 1 pubblici ufficiali, che, in numero di tre O piii, e previo concerto, abbandonano iiidebitainente il proprio ufficio, soiio puniti con la. niulta da lire cinquecento a treniila e con l'iiiterdizione teniporanea dali'ufficio. Alla stessa pena soggiace il pubblico ufficiale, che abbandona il proprio ufficio per iiiipedire la trat- tazione di un affare, O per cagio~zre qualsiasi altro no- cumento al pubblico servizio. CAPO V. DEQLI ABUSI DEI MINISTRI DEI CULTI N E L L ' E S E R C I Z I O D E L L E P R O P R I E F U N Z I O N I . 1 8 2. I J ~ n i n i s t c o ~ d - ~ . . delle sue funzioni, pubblicamente biasima O vilipende TITOLO III - Dei delitti contro lu pubbltça Amministrazione, 67 le istituzioni, le leggi dello Stato O gli atti del- l'Autorità è punito con la detenzione sino ad un anno e con la multa sino a lire niille. 183. Il iiiiiiistro di un culto, che, prevalendosi della sua qualità, eccita al dispregio delle istituzioni, delle leggi O delle disposizioni dell'Autorità, ovvero all'inosservanza delle leggi, delle disposizioni dell' Au- torità O dei doveri inerenti ad un pubblico ufficio, è puiiito con la detenzione da tre mesi a due anni, con la multa da lire ciriquecento a tremila e con l'in- terdizione perpetua O teniporanea da1 beneficio ec- clesiastico. Se il fatto sia comniesso pubblicamente, la detenzione pub estendersi sino a tre anni. Alle stesse pene soggbce il ministro di un culto, che, prevalendosi della sua qualità, costringe O in- duce alcuno ad atti O dichiarazioni contrarie alle leggi, O in pregiudizio dei diritti in virtù di esse acquistati. 184. Quando il ministro di un culto, prevalen- dosi della sua qualità, coninlette un delitto diverso da quelli preveduti negli articoli precedenti, la pena stabilita per il delitto comniesso è aunientata da un sesto ad un terzo, salvo che la qualit8 di ministro di un culto sia già considerata dcda legge. CAPO VI. DELL'USURPAZIONE DI FUNZIONI PUBBLICHE, DI TLTOLI O DI ONORI. --1 8 5: Chiunque indebitaiilente assume O eser- cita funzioni pubbliche, civili O: militari, è punito con la detenzione sino a tre mesi. 68 CODICE PENALE - LICRO II. Alla stessa pena e all' interdizione tenipora- nea dai pubblici ufficii soggiace il pubblico ufficiaie, il quale, dopo aver ricevuto ufficiale partecipazione del provvedimento che fa cessare O sospende le sue funzioni, continua ad eseiacitarle. 11 giudice pub ordinare clie la sentenza sin pub- blkcata per estr'ttto, a spese del condtxnnato, in un giornale deUa provincia in cui quedi lla commesso il - -. - dehtto e in uno di quella in cui ha il doniicilio, l'uno e l'altro designdi dal giudice medesinio. 1 8 6. Cliiunque porta indebitalliente e ~ubldica- .L mente la divisa O i dislini.ivi d i una carica, di un coipo O di un ufficio, ovvero si airoga gradi accade- hici, onorificenze, titoli, dignità O cariche riubbliche. è punito con la n i d h da lire cinquantz a mille. 11 giudice pub ordinare che la sentenza sia pubblicata per estratto in un giornale da lui desi- gnato, a spese del conclannato. CAPO VII. 1 87. Cliiunque usa violenza o minaccia verso un inembro de1 Parlaniento od un pubblico ufficiale, per costringerlo a fare O ad omettere un atto del suo ufficio, è punito con la reclusione da tre a trenta mesi. La reclusione è: L d a a i a I - -o sia comnies;o con armi; b r< F TITOLO III - Dei tlelitti co,zzl.o ILL picbblicn Ammiizish.nüh~re. 69 2." da tre n cluindici aniii, se il fatto sia con^- niesso in riunione di oltre cinque persone con al-nii, ovvero in riunioiie di oltre dieci persone anche seilza arini e previo concerto. 1 88. AUe stesse Bene stabilite nell'articolo pre- cedente soggiace cliiiinque usa violem O niinaccia ner im~edire O turbare le adunanze O l'esercizio delle L I funzioni di Corpi giudiziarii, politici O amniinistra- tivi, O delle loro raplwesentanze, O di altre Autorità, d i ufficii O di istituti pubblici, ovvero per inAuire sulle loro deliberazioizi. 189. Chiunque fa parte di una radunata di dieci O pih persone, la quale, mediante violenza O minaccia, tende a commettere il fatto prereduto nell'srticolo precedente, è punito con la reclusione da un mese a due u n i . Se il fatto sia commesso con armi, la reclusione è da tre mesi a tre anni. Se all'inoiunzione dell'hutorità la radunata si .- - -- U sciolga, le persone clie ne facevano parte vanno esenti da pena per il-fatto preveduto nel presente articolo. 190. Ckiunque usa violenza O ininaccia . . - per A opporsi ad un pubblico ufficiale inentre admpie i do- veri del proprio ufficio, O a coloro che, richiesti, gli prestano assistenza, E punito con la reclusione da un - mese a due anni. La reclusione è: 1 .O da tre a trenta mesi, se il fatto sia corn- messo con armi; 70 CODICE PENALE - LIBRO 11. 2." da uno a sette anni, se il fatto sia coiii- messo in riunione di oltre cinque persone con arnii, ovvero in riLinione di oltre dieci perdorie anclie senza. armi e previo concerto. Se il fatto sia diretto a sottrarre all'arresto sè stesso od un pi*osiinio congiunto, la peiia è della reclusione O della dctenzione si110 a veriti iriesi, O del confino per un tempo non minore di tre mesi, ne1 caso della priina parte; e della reclusione, rispetti- vamente, da due iiiesi a due anni ne1 caso del uu- mer0 1°, e (la sei meri a cinque anni ne1 caso del niimero 2" del precedente capoverso. 1 S 1. Per çli egetti della legge peiiale, s'inteii- dono per prossirni congiulzti il coiij uge, çli ascenàenti, i4discendenti, gli zü, i nipoti, i fratelli, le sorelle e gli affini neilo stesso grado. 1 92. Quando il pubblico iff fi ci ale aliljia dato causa al fatto, eccedendo, con atti arbitrnrii, i limili delle sue attribuzioni, non si applicano le disposizioni de- gli articoli precedenti. 1 93. Quando vi siano capi O promotori nei fatti preveduti negli articoli precedenti, la pena per essi è aumentata da Lin sesto ad uri terzo. CAPO VIII. DELL'OLTRAGGIO E DI ALTRI DELITTI C O N T ~ O PERSONE RIVESTITE DI PUBBLICA AUTORITÀ. 194. Chiunclue; con parole od atti, offende in qualsiasi modo l'onore, la riputasione O il d,ecoro di -- - e m b r o W f a i m ~ e n t o O di un puliblizo uffi; TITOLO III - Dei clelittz' coniro la pub62zca A n z m z n u t l . a a z o n e . 71 cia'e, in sua presenzn e a causa de le sue funzioni, è punito : 1." con la reclusione sino a eei iiîe J O con la m u 1 h da lire cinqrianta a treiiiila, se 1'offus;i sia di- retta ad un agsnte della Forz:i pubblica; 2." cnn lii reclusione da un mese a due aiiiii O con la niulta da lire treceilto a cinquenlila, se l'offesa sin diretta ad un altro publilico ufficiale O ad Lin membïo del P arl~iiiiento. 1 S 5. Chiuiique commette il fatto prevedrito nell'articolo precedente con uioleiiza CI miiiüccia è piinito con la recluiione da un nieie a tre anni e con la multa da lire cento a niille. Alle ste,,se pene soggiace cliiunyue altriiiienti usa violeiiza O fa iiiinacci.i contro nii iiieiiil~i-,, del Par- lanlent,o od Lin pril>l)lico ufficide, n ckiurii delle sue fiiiizioiii. 1 9 6. Quaildo dciiilo dei fatti lîreveduti ne- gli articoli precedenti sia coiiiniesso con tro il pubblico ufficiale, 11011 a causa delle sue fuiizioiii, ma nel- l'atto dell'ejercizio pobblico di e x , si applicano le pene ivi stal~ilite, diiiiin~iite da un terzo ai1.l iiietb. 197. Chiunque, con p:irole od ntti, offende in qualsiasi modo l'onore, la riputaïione O il de- Caro di lin Corpo giridiziario , politico O ainrni- nistrativo, al suo cospetto, O di un i i i~~gidrato in udien- za, è punito con la reolusione da tre iuesi a tre anni. Se o - ~ contra il Corpo _rnacçi3, O il la n ~ a g i s t r ~ ~ t o resl~isione si usi da& vio- -- mesi a cinque ailni. 72 CODICE PENALE - LIBRO II. Noil si procede che dietro autorizzazione del Corpo offeso. Se il delitto sia conimesso coiitro Corpi non costituiti in collegio, non ,si procede che dieho autorizzazione del loro Capo gerarchico. 1 98. Il colpevole di alcuno dei delitti preveduti negli articoli precedenti non è ammesso a provare la verità e neppure la notorietà dei fatti O delle qua- lità attribuite all'offeso. 199. Le disposizioni contenuh negli articoli precedenti non si applicano quando il publ;lico uffi- ciale abbia dato causa al fatto, eccedendo, con atti arbitrarii, i limiti delle sue attribuzioni. 200. In tutti i casi non preveduti da una spe- cible disposizione di legge, chiunque commette un delitto contro un inembro del Parlamento od un pubblico ufficiale, a causa delle sue funzioni, sog- giace 'alla pena stabilita per il delitto comrnesso, aumentata da' un sesto ad un terzo. CAPO IX. DELLA VIOLAZIONE DI SIGILLI, E DELLE SOTTRAZIONI DA LUOGHI DI PUBBLICO DEPOSITO. 20 1 . Chiunque viola in qualsiasi modo i sigilli, per disposizione della legge O per ordine dell'Au- torita apposti ad assicurare la conservazione O la identita di una cosa, è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da lire cin- quanta a mille. f' dinato O eseguito l'apposizione dei sjgilli, O colui che ha in custodia O consegna la cosa assicurata coi mede- siini, la reclusione è da trenta mesi a cinclue ami e la inulta da lire trecento a tremila. Se il delitto sia commesso per negligenza i, imprudenza del pubblico ufficiale O del custode, quejti è punito con la multa da lire ciilquanta a inillecin- quecento. 202. Cliiunque sottrae, soppriine, distrugge O altera corpi di reato, atti O documenti custoditi in un pubblico ufficio O presso un pubblico ufficiale per ragione di tale sua, qualità, è punito con la reclu- sione da uno a cinque anni. Se il colpevole sia 10 stesso pubblico ufficiale, che, per ragione del suo ufficio, aveva la consegna dei corpi di reato O degli atti O documenti, la pena è della interdizione perpetua dai pubblici ufficii e clella reclusione da due a sette anni. Se il danno sia lieve, O se il colpevole restitui- sca inalterato l'atto O il document0 senza averne tratto profitto e prima dell'invio al giudizio, la pena, . ne1 caso della prima parte, è .della reclusione da sei mesi a tre anni, e, ne1 caso del precedente capo- verso, della reclusione da uno a cinque anni e del- 1' interdizione temporanea dai pubblicï ufficii. 203. Chiunque sottrae O converte in profitto proprio O di altrui O rifiuta di consegnare a clii di ragione cose sottoposte a pignoramento O a sequestro e affidate alla sua custodia, è punit0 con la reclu- +&m&+ tre a b u e c & U e +JW- cento a tremila. O 2 E. C, % +a rJQ 4 c Cr. 0 @ G CD g z g. s0 E. C, 2 3 E E 5 (B 2 5 . E: z. 2. 9 S 8 0 CU ," i s CTc a'" 0 p . 78 CODICE PENALE - LIBRO 11. Alla stessa pena soggiace colui che innanzi all'Autorità giudiziaria dicliiara falsamente di aver cornmesso O di essere concordo a coriîmettere un reato, eccetto che la fcllsa dicliiar,zzione sia diretta a sal- vare un prossimo congiunto. CAPO III. DELLA CALUNNIA. 2 12. Chiunque, con denunzia O querela d 'Au- torità giudiziaria O ad un pubblico ufficiale il quale abbia obbligo di riferirne all'Autorit8 stcssa, incolpa taluno, che egli sa essere innocente, di un reato, ovvero ne simula a carico di esso le tracce O gli i indizii materiali, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la interdizione teinporanea dai pub- blici ufficii. Il colpevole è punito con la: interdizione per- petua dai pubblici ufficii e con la reclusione da tre a dodici anni : 1." se il reato attribuito importi una pena restrittiva della liberth personde superiore ai cinque anni ; 2." se in conseguenza della falsa incolpazione sia pronunziata condanna a. una pena restrittiva della. libertà personale. La reclusione non è inferiore a quindici anni, se sia pronunziata condanna a una pena superiore alla reclusione. - -- " 3. ~ ~ ~ ~ ~ ~ i ~ e ~ e d è i t j ~ sono diminuite di due terzi, se il colpevole del de- TITOLO IV - Dei delitti contro l'a)lzjnzn. della gizcstisia. 79 litto ivi preveduto ritratti l'incolpazione O riveli la simulazione prima di qualsiasi atto di prrcedimento contro la persona calunniata ; e sono diminuite sol- tanto da un terzo alla metà, se la ritrattazione o la rivelazione avvenga in un tempo successive, iiia prima che sia prsnunziato il verdetto dei giurati, nei giudizii della corte d'assise, O la sentenza, negli altri giudizii, su1 fatto f,,laamente attribuito. CAPO 1V. DELLA F A L S I T ~ IN GIUDIZIO- 2 14. Cliiunque, deponendo corne testililone in- nt nzi all'Autorità giudiziaria, afferiua il falso, O nega . il vero, O tace, in tutto O in parte, cid che sa intorno ai fatti sui quali B interrogato, è punito con la reclusione da uno a ~ibenta mesi e con l'inter- \dizione temporanea &ai pubblici ufficii. La reclusione è da uno a cinque anni, se il fatto sia comriiesso a danno di iiii iinputato, O ne1 dibattimento in un processo per delitto ; ed è da tre a dieci anni, se concorrano arnbedue queste circost-ze. Se il fatto abbia per effetto una sentenza di con- danna a pena superiore alla reclusione, la reclusione è da dieci a venti anni. Se la testimonianza sia fatta senza giuïamento, l a p-na è diminuita da u i sesto ad un teno. 2 1 5. Va esente da pena, per il fatto preveduto nell'articolo precedente : pp l.nC*l=rE&&& il TvLerO, i 3qyY&k inevitabilmente sè inedesimo od un prossimo con- P- P- 'J 8. G ü 2 - c. '-a 2. O 3 - P: % 2 g. '3 C. CD ' E g s g 2. D 0 "5- - Q P - Lzg 0 % 4 O,. E E . $ , z o o o c 3 CD TCDL CD'", & " 2 - 0 0 a c, 5 3 WP: 0 g g " Ll g $. r. O g 3 0 . O o o r B p z + - g Z . " . 2 3 G o , 2 I CD 1 82 CODICE PENALE - LIBRO II. 2 1 9. Le peiie stabilite nell'articolo precedente sono diiiiinuite dalla iiietà ai diie terzi, se il colpe- vole del delitto ivi preveduto si? l'iiuputato O un suo prossiiiio congiunto, purcliè non abbia espo3to un'al- trn persona a procediinento penale O a condanila. 220'. Quando la falsa testinîoniaiiza, perizia O interpretazione si,i ritrattata iiei niodi e ne1 teiiipo in- dicati nell' articolo 216, la pena, per il colpevole del delitto preveduto iîell' articolo 21 5, è diiniiiuita da un sesto ad un terzo. 22 1. Chiunque, conie parte in giudizio civile, giura il falso è punito con la reclusione da sei a trenta rnesi, con la niulta da lire cento a tremila e 1 con 1' interdizione teiiiporanea dai pubblici ufficii. Se il colpevole si ritrntti priiiia della defiiiizione della controversia, la reclusioiie è da uno a sei mesi. CAPO V. DELLA PRBVARIGAZIONE. 222. Il patrocinatore, clie, cslludendo con la parte avversaria, O in altro niodo fraudolento, pre- giudica la causa affidcitagli, ovvero nella mede- sima causa assiste conteiiiporaneaiiienie parti contra- rie, è punito con la reclusione da tre a trent:t iiiesi, con 1' interdizione temporanea dai pubhlici ufficii, che si estende all'e~e~cizio della proIessione, e con la multa da lire cento a treiiiila. Se, dopo aver difeso una parte, il patr~cinato~e assuma! senza il consmo di q&q., nelk -- A-- sima causa, la difesa della parte contraria, è puiiito con la reclusioiie sino a sei illesi O coi1 la inulta da lire cincluecento a cinque~iiila. 223. 11 yatrociniitore in una caiisn penale, clie, fuori dei casi preveduti iiell'ai*ticolo precedente, ren- deiidosi iiifeclele ai doveri clel proprio ufficio, pre- giudica 1' iniputato da lui clifeso, è puiiito con la re- clusione cln un mese a tre anni e coiila iiiterclizione temporanea dai pubblici ufficii, cbe s i estende d- l'eaercizio d+lla profesbioiie. Se il difeso era iii~putato di un delitto peï il quale sin stabilita uiia pena restrittiva della liberta personale per uii tempo siiperiore ai cinque anni, la reclusioiie è da tre a otto aniii. 224. Il patrocinatoi-e, clie si fa con~egnare [la- iiaro O altre cose da1 suo cliente, col p?etesto di procurare i l , fmore del testiiiione, perito O inter- prete, del ptibblico niiiiistero clie deve coiicludere, del lliagi~trato O giurato clîe deve decidere nella causa, O di doverlo rimunerare, è pnnito con la reclu- sioiie da due a sei aiini, con la multa 11011 iiiferiore a li- re tremila e con l'iiîterdizione teiilporaiien dai l~ubblici ufficii, clie si estentle nll'esercizio della profejsione. CAPO VI. 225. Cliiuiiclue, dopo che fu coiiiine;so un delitto per il quille è stahilita unLt pena non inferiore alla detenzioiie, ~eiiza concerto anteriore al delitto ~ - - 6 - ~ ~ ~ ~ ~ a ~ ~ r l o ~ c o n ~ e g u e i i z e ulteriori, aiuta taluiio ad aîsiciirariie il profitto, a 84 CODICE PENALE - LIBKO II. eludere le investigdzioni dell'Autorità, ovvero a sot- t r m i alle ricerche della medesiina O alla esecuzione ' della condanna, e chiunque soppilme O in qualsiasi modo disperde O altera le tracce O gli indizii di un delitto che importi la pena suddettn, é punito con la reclusione O con la detenzione siiio a cinque anni, ma Don superiore in dui-ata alla iiietà della penn stabilita per il delitto 'medesiillo. Qualora si tratti di altri renti, la pena & della multa sino a lire mille. Va esente da pena chi commetta il fatto in fivore di un prossirno congiunto. D E L L A EVASIONE E DELLA INOSSEII7iL'iZA DI PEXA. 22 6. Chiunque, essendo legdmente arrestato, evade, usando violenza veilso le persone O mediante rottura, è punito con la detenzione da tre a di- ciotto inesi. 227. Il coiidann:~to, clie evade va.lendosi di uno dei iiiezzi indicati nell'articolo prececlcnte, soggiace : 1." ad un aumento sino a due anni della se- ~ r e ~ a z i o n e c llulare continua O ad un nuovo penodo b a di tale segregazione per un teiupo equivalente, se scontava la pena dell' ergas tolo ; ;Zn0 ad un prolungaiziento da un terzo alla metà della pena che gli rimane da scontare, se trat- tisi di altra pena restrittivn de112 libertà pqsonale, . . 1 , purchè taie prolungameiito 11011 x d h i c u d tri3 niesi nè superiore ai tre anni. ! \ TI.I-ULO IV - Doi tbelitti c o ~ z t t ~ o l 'cl,rz)~zi~t. dc,l/cz ~ Z L G S ~ L : ; ~ . 85 t I' Le pwcedrnti disposizioiii si applicano :inclle al condannato amiilesso, secondo l'articolo 14, a 1avorai.e l fuori del10 sta1)ilirnento peiiale, per il solo fatto dell'e- rasione da1 luogo in cui attende al lavoro. Trattandosi della ïeclusione, l'aumento si opera bu1 periodo di 1)rna ne1 quale il condannato la stava scoiitando; sdvo clie si tratti del modo di esecuzione preveduto nell'articolo 14, ilel qud cas0 il prolun- gimento si scoilta iiello staùiliiiiento ordinario col lavoro in conlulie. Non si appliceno le disposizioiii dell'articolo 76. 228. Chiuiique proc~irn O facilita in qualsiasi modo l'evasione di un arrestato O condannato 6 11~1- nit0 con la reclusioiie O con la detenzione da uno a trenta rnesi, teiiuto conto della gravita dell' im- putazione O della specie e durata della pena clie ri- iiiane da scontare; e, se il condannato scontava la pena dell' ergastolo, con la reclusione O con la de - tenzione da trent ,~ mesi a yuattïo anni. Se, per procurare O facilitare l'evasione, il col- pevole si v . i lg di dciino dei mezzi indicati nell'arti- col0 226, la pena, yualora l'evasione avveiiga, è da due a ciiique anni, e, qudora non avveiiga, ,la uil mese a tre anni : tenuto conto in ainbe- i casi della gravità dell' imputazione O della specie e durata d:lla pena che riiiiane da scontare. La pena 2 diminuita di un terzo, se il colpevole un prossin~o collgiunto dell'ari-estato O condannato. 22 9. 1 v a l e iiucariccz- - ,todia 0 del trasporto di un ai-restato O condannato, 2 %a p CD 5 ' 0 c. m g gus s tA r. &- CD % s $ z . $ g 5- Q 2. CD ?&.CD g 5.3- P 6. ,. . + + P 5' 6 , y & - € J g g g - g C O 9 C. C;' O & . Z . P 2-g O CD .. 5 O P.-5 O i. 2. 2 '=7 i ; G 5 rr; CD? O ct. , P G - - e G 9 Le 6 E.u$ $ C, :&-- O c;; 5 l S . . . 88 COUICE PENALE - LIBRO II, 2." se trattisi della vigilanzn specide del- I'Autorith di pubblica si-ureaza, con la recluiione da un mese ad un anno, rimanendo sospeso il corso della vigilanza durante il tempo della circerazione preventiva e della recl~isione. CAPO VIII. 235. Chiunque, al solo fine di eserci tare un prz- t s o diritto, nei casi in cui potrelibe ricorrcre ai- I'AutoritA, si fia ragione da sè medesimc, ~isando vio- -. lenza sulle cose, è punito con la rnulta sino a lire ciiiquecento. 1 Se il colpavole faccia us0 di mineccia O di violenza 00nti.o le peïsone, ancorch& non uii violenza sulle cose, è punito con la detenzione sino ad un anno O col confino sino a due anni, e con 1a multa sino a lire inille. Se la violenza sia coiïiiiiessn con ariiii, O sia accompagnata da lesione personale, purcliè non pro- duca un effetto più grave di quellu preveduto nel- l'ultimo capoverso dell'articolo 372,- la detenzione non pub essere inferiore ad un rnese, n& il confino a tre inesi, i ~ è la multa a lire trecanto. Se il fatto non ~ i a accoiripagnato da altro delitto per cui si debba procedere d'ufficio, non si pro- cede che a querela di ~ a r t e . A A - 236. Quando il colpevole del delitto preveduto .- ritto, la pena è diminuita di un teïzo. CAPO IX. D E L D U E L L O 237. Chiunque sfida altri a duello, a11eorchB la non sia acbettatir, è punito con la inulko. ,ino a ]ire cinquecento ; ma se egli sia stdo la causa inciusta e determinante del faito diil quale è derivata h ---O sfida, la pena è della detenzione sino a due nresl. Va esente &i pena chi sia s kat0 indotto alla sfida da gra\Te insulto O da grave onta. Chi accetta la sfida, qualora sia stato la causa in- giusta e determinante del fatto da1 quale essa è de- rivata, 6 puiiito con la multa da lire cento a mil- 1 ecinquecent o. Se il duello avvenya, si applicano soltanto le disposizioni degli articoli seguenti. 238. Cliiunque fa uso delle armi in duello è punitu, se non cagioni all'avversario lesione perso- nale, con la detenzione sino a due mesi. Se il colpevole sia stato la causa ingiusta e de- terminante del duello, la detenzione è da quindici giorni a quattro mesi. 239. 11 duellante è punito con la detenzione : I P da sei mesi a ciiique anni, se uccida l'av- .~ veriaiio 0 gli cagioni un I lesione personale da cui. derivi la morte; 2: da un mese a due anni, se gli cagioni -p una olcuno degli ef- fetti prevedut,i ne1 primo eapoverso dell'artieolo 372; 92 CODICE PENALE - LIBRO II. La frode O la violazioiie delle coiiclizioni stabi- lite quanto alla scelta delle arini O al combnttimento è a carico non solo di chi ne sia l'autore, ma anche di quello fra i duellanti, padrini O secondi, che ne abbia avuto cono;icenza prinia O nell'atto del cùiri- hattimento. 244. Cliiunque pubblicamente offende und per- sona O la fa segno in qualsiasi modo a pubblico di- sprezzo perchè essa O non abbia sfidato O abbia ri- cusato il duello, ovvero, diinostrando o iiiinacciando disprezno, incita altri al duello, è punito con la detenzione da un mese ad un anno. 245. Quando colui clie provoca O sfida a duello 0 minaccia di provocm O sfidare agisca con l'in- tento di carpire danaro O altra utilikà, s i applicano, .secondo i casi, le disposizioiii deii'articolo 407 O del- l'articolo 409. TITOLO V. CAPO 1. DELLA ISTIGAZIONE A DELINQUERE. 246. Cliiunque plibblicaiiiente istiga a corn- mettere u11 reato è punito, per il solo fatto della istigazione : 1." con la reclusione da tre a cinque anni, se 11" &&kpr 2 q&&+,&&.&Üfta pena superiore alla reclusione ; TITOLO v - Dei delitti contro l'ordzhe pubbltco. 93 2." con la reclrisione O con la detenzione sino a due anni, se trattiji di un delitto per il qude sia stabilit.a 'l' una O l'dtra di queste pene ; 3." con la niulta sino a lire mille, negli altri casi. Nei casi preveduti nei nuineri 2" e 3 non si pu8 mai superare il terzo del iiiassiiiio dclla pena stabilita per il reato cui si riferisce la istigazione. 247. Chiuncpe, pubblicamente, fa l'apologia ch un fatto che la legge prevede come delitto, O in- cita alla disobbedienza della legge, ovvero incita al- fia le varie classi sociali in iiiodo pericoloso per la pubùlica tranqiiilit8, è punito con la detenzione da tre mesi ad uo anno e coiila iiiulta da lire cin- quanta a mille. DELL' ASSOCIAZIOYE FER UELINQUERE. 248. Quwdo ciiipe O 11ih persone si associano per coinlnettere delitti contro l'aiiiministrazione della giustizia, O la fede publ~lica, O l'incolrimità pul~blicn, O il buon costunie e l'ordine delle Qiiliglie, O contro la persona O la proprieth, ciascuna di esse è punita, per il solo fatto dell'associazione, con la reclusione da uno a cinque anni. Se cli associati scorrano le caiiipagne O le pub- " bliche vie, e se due O di essi portino armi 0 le A e n g a n o in luogo di deposito, ln yenn è della reclu- ---sione da tre a dieci a.ilili. 1 'P C S @J CD' u ? , s e O s o Q 0 .J 5. O 0 ç O 3 s s a - 2 g 9 5 " % O % % s z g .g Pl O P G g gu2& z. $ * 9 0 3 O w e. O,. P 3 E. ". CD F. P g 2. P e O,. ?!- "3 V) CD O O E CD U$ c w F, O 96 CODICE PENALE - LIBRO II. Alla reclusione pub essere aggiunta la sotto- posizione alla vigilanza speciale dell'Autorità di pub- blica sicurezza. TITOLO VI. DEI DELITTI CONTRO LA FEDE PUBBLICA. CAPO 1. 256. È punito con la -reclusione da tre a do- clici anni : ,1." chiunque contraffà monete nazionali O stra- nkre aventi corso legale O conimerciale nello Stato O fuori; 2." chiunque dtera in qualsiasi modo monete genuiiie, col d u e ad esse 1'a.ppareiiza di un valore superiore ; 3." chiunque, di concerto con colui clie abbia eseguito O sia concorso ad eseguire la contraffazione O alterazione di monete,'le introduce nello Stato O le spende O le mette altrimenti in circolazione, ov- vero le procura ad altri a fine di spenderle O di niet- terle altrimenti in circolazione. Se il valore legale O commerciale rapprejen- tato dalla moneta contraffdtta O alterata sia molto rilevante, la pena B della reclusione da cinque a cluindici anni. -- Se il valore intrinseco delle iiionete contraf- f'atte sia nguale O superiore a quel10 delle monete TI.SOLO VI - Dei delit t i c o n t ~ o Ici fede pt~liblica. 97 genuiiie, la pena è della reclusione da iino a cinquo aiiiii. 2 5 7. Cliiunciue altercz inonete delle clnalith in- dicata nell'articolo precedeiite sceinandoiie iii qual- siasi rnodo il valore, ovvero, di concerto con clii abbia cosi alterato la moneta, comiiiette alcuno d e i fatti indicati ne1 nunlero 3" del detto articolo è pi^- nito con la reclusione da uiio a cinque anni. 2 5 8. Cliiunque, senza concerto con chi al~l~ia eseguitcl O sia concorso a eseguire la contraffi~zione O l'alterazione, spende O niette altrinienti in circo- lazione nionete contraffatte O alterate è punito, be trattisi di quelle indicate nell'articolo 256, con la reclusione da uiio a sette anili, e da tre a clieci, ne1 caso preveduto ne1 priiiio capoverso; e, se trattisi di queue iindicate iiell'articolo 257, con ln reclusione da tre a treiita iiiesi. Se il colpevole abbia ricevuto in buona fede le iiioiiete, la pena è della detenzione sino a sei lueai O della n~ulta sino a lire duemila. 25 S. Le pene stabilite ne@ articoli precedenti sono diininuite da un sesto ad un terzo, se la fat- sità sia facilmente riconoscibile. 260. Cliiunque fabl~rica O detiene slrumeilti de;tinati esclusivamente alla contraffazione O alte- razioiie di monete è puiito con la reclusione da uno a cinque anni. 26 1. Quando per i delitti preveduti negli arti- 1 nrp çedeuti si annlica la pena della reclusione, sono sempre aggiunte la multa e la sottoposizione 7 CUDICE PENALE - LIBRO II. alla vigilanza speciale dell'Autorità di pubblica si- curezza. 262. Va eseiite da pena il colpevole di alcuno dei delitti preveduti negli articoli precedenti, se riesca, prima che 1'Autorità ile abbia notizia, a impedire Ja contraffazione, l'alteimazione O la circolazione delle inonete contraffatte O alterate. 263. Per gli effetti della legge pende, sono pa- rificate alla moneta le carte di pubblico credito. Per carte di puOOlico credito s'inteiidono, oltre quelle clie lianno corso legale come nioneta, le carte e cedole al portatore eiiiesse dai Governi e che co- stituiscono titoli negoziabili, e tutte le altre aventi corso legale O commerciale, emesse da istituti auto- rizzati all'emissione. CAPO II. DELLA FALSITA IN SIGILLI, BOLLI PUBBLICI E LORO IMPRONTE. 264. Chiunque contraffà il sigillo dello Stato destinato ad essere apposto agli atti del Governo, O fa uso di tale sigillo contraffatto, ancorchè da altri, - è punito con la reclusione da tre a sei mni e con la multa. 265. Cliiunque contraffà il sigillo di un'Auto- rità dello Stato, di una Provincia, di uii Comune, O di un istituto Sottoposto per legge alla tutela dello Stato; della Provincia O del Coniune, ovvero di un notaio, O fa uso di tale sigillo contraffatto, ancorchè da altri, è punito con la reclusione da un mese a due anni e con la m~ilta sino a lire inillecinquecento. TITOI~O VI - Dei rZcZitti cotzt1.o ZB fctZc pzcblilicn. 99 2 6 6 . Chiunclue coiitraff5 i bolli, punzoni, marchii o altri struiiienti destinati lîer disposizionc cli legge o del Governo ad una pubblicn certificazioile, ovvero fa uso tli tali strunlenti contraffntti, ancorcllè da altri, è puiiito con la recliisione da nno a cinque anni e con la niulta da lire ciiiqiianta a trenlila. Allc stesse pene soggiace chi, ilon esseildo concorso iiella contrnffiizioiie, poile il1 vendita oggetti sui quali siasi fatto uso di tletti struiiienti coiitraffatti. 267. Cliiunque contraff5 le sole improiite degli etrumenti indicati nei precedenti articoli, con uii iiiezzo non atto alla riprocluzione e diverso dall'uso degli strunlenti contraffatti, è punito con la ïeclusione da sei mesi a tre aniii, iiel caso dell'nrticolo 264 ; da nu niese ad un aimo, iiel caso degli articoli '265 e 266: e senipre con la niulta sino a lire niille. 268. Chiunque contraffii. la carta bollato, i fran- cobolli O le iiiarclle da bollo dello Stato è punito con la seclusione da due a cinque anni e con la inulta da lire mille a treniila. 26 9. Chiunqiie contraffà i bolli per la carta bollata, per i frailcobolli O per .le marclie da bolIo, o la cartn filigraiinta per l'applicazione di detti bolli, è punito con la recliisione da sei a trenta mesi e con la multa da lire cinquanta a mille. 270. Cliiiinque fa uso di carta boUata, di marche da bollo O di francobolli contrafhtti, ovvero li pone in vendita O li iiiette altrimenti in circolazione, è pu- a t t~ rnulta sino a lire ciilquecento. 100 CODICE P E X A L E - L l B R O II 2 7 1. Chiunque, non essendo cvncorso in alcuno dei delitti preveduti negli articoli precedeiiti, cletiene i sigilli O i bolli contraffatti, ovvero gli stïuiiiei~ti destinati esclii3ivaineiit1: alla contraffazioiie, è puiiito con la reclusione da un mese a due anni e con la multa da lire cinquanta a cinquecento. 272. Chiunque, essendosi procurato i veri si- gilli, bolli, punzoni O marchii indicati ne1 presente capo, ne fa us3 a clanno altrui O a profitto cli sè O di altii, soggiace alle pene stabilite nei precedenti articoli, diminuite da un terzo alla iiietà. 273. Cliiunque contraffa O altera liglietti di stra e ferrate O di altre pubbliclie imprese di tra- spo d O, ovvero fa uso di tali biglietti contraffatti s alterati, ancorcliè - da altri, è punito con la reclu- sione sin3 ad un anno e con la rnulta da lire cin- quanta a mille. 274. Chiunque cancella O fa in q ~ a l s i ~ ~ s i iliodo scomparire dai bolli, dai francobolli, dalle iiiarche da bollo, O dai biglietti di, strade ferrate O di altre pub- bliche imprese di trasporto, i segni appostivi per indicare l'uso già fattone, ovvero fa uso di tali og- getti coSi alterati, è punito con la reclusioiie sino a tre inesi e con 1s multa sino a lire cinqueceiito. CAPO III. 2 7 5. Il pubblico ufficiale, che, i~ell' -esercizio delle sue funzioiii, forma, in tutto O in parte, un atto falso O altera un atto vero, ove ne possa d e r i v m TITOLO VI - Dei del i l t i coîzt~.o ln fede pu661icn. 101 puhblico O privato iiocuniento, è punito con la re- clusione cla cinque a dotlici anni. Se l'ntto faccia fede per legge sino n queieln di falso, la recl~isione è da otto a quin~lici anni. Agli atti 01-iginoli sono equipsrate le copie au- tenticbe ài essi, c~uondo. n noriiin di legge, tcngniio luogo dell' oriaiiide muncante. 27 6. 11 pubblico ufficialc, clie, ricevendo O foi.- mando uil atto nell'esercizio delle sue f~inzioiii, atte- sta coiiie veri e segriiti $ln sun presenza fatti O dioliiar~xzioni 11011 conforiiii a veiith, od oiiiette O al- tern le dicliiar~zioili da lui ricevute, ove ne possa derirare pubblico O privato nocuiiieiito, è punito con . le pene sta1)ilite iiell'a~ticolo precedente. 2 7 7. Il pul~l~lico uffici:de, che, s~ipponenJo un atto pul~hlico, ne siiiiula unn copia e la riluscin in foi*iria legde, ovvero rilascia uiia copia di Lin atto pubblico diversa dall' orij.ina!e, senza clie iliiesto sis stato alterato O soppresso, è piiiiito con ln recl~isione da Ire a dieci aniii; e, se i' atto sin tra tl~ielli che per leggc fiin110 fede sino a qiierela di f.~lso, la re- clusioiie lion piib essere iiiferioie ai cinclue ailni. Se la fulbità sin coininessa in un attestuto concer- ncnte il contenuto di atti, ove ne possa durivnre pub- blico O privato nocumento, la pena è della reclusione da uno n cinque aniii. 278. Cliiunque, non essendo pubblico ufficiale, commette nna fdsità in atto pubblico nei nod di in- dicati nell' articolo 275, è punito con b reclusione da tre a dieci anni ; e, se I'atto fnccia fcde per legge P. m P 'd p " ". 5 G B 3 y 5 2 , a g 5 $ 2 O O O 2 F O 5 ; 0 -2 P 3 'i% a w 0 O 3 F E Z - 3 2-" 3 S. CD & ;; E + g . 0 8 N CD " g 5rn 'a CD 0 % m Q 2 g P r d G 2 O c: r, 5 n r. O - 6 US c: y. i 04 CODICE PEXALE - LIBRO II. fine di attiihuirli a ~)eri;oiie, O di 1-ifecirli R luoglii O tenipi cliverai da cluelli per i quali f~irono rilasciati, ovvero falsamente ne fa apparire eseguite le certifi- cazioiii O aileiripiute le coiidizioni richierte per la loro validità ed efficacia ; 3." chiunque fa uso di licenze, passaporti, fogli di via O di soggiorno coiitraffatti O alterat, O li riiiiette ad altri affinchè ne faccia uso. 2 8 6. Chilinque, ire1 farsi rilasciare licenze, pas- saporti, fogli di vin o di soggioriio, si attribuisce iiei niedesilni falso noiiie O cognoiiie, O fdsa qti. CI l't 1 à, OV- vero coopera con la sua attestazioiie a farli cos1 ri- lasciare, è punito coi1 la reclusione sino a sei mesi e cbn la multa da lire cinquanta a niille. 287. 11 pubblico ufficiale, che, nell'esercizio delle sue fuuzioni, coninlette alcuno dei delitti pre- veduti negli articoli precedenti, O in qualsiasi modo concorre iiell'esecuzione di essi, è puiiito con la re- clusione da sei inesi a tre aniii. 288. Chiunque, essendo per legge obbligato a tenere speciali registri soggetti all'ispezione dell'Auto- rità di pubblica sicurezza, O a fare notificazioni all' Alitorità stessa , fispetto alle proprie opera- zioni industriali O professiondi, scrive O lascia scri- vere iiegli uni O nelle altre indicazioni O dati falsi, è pu- nito con la reclusione sino a tre mesi O con la multa da lire cinquanta a mille. 289. Il medico, il chirurgo O altro iff fi ci ale di sanità, che rilascia pcr solo favore Lin falso at- testato, destinato a far fede presso l'Autorità, è pu- nito con la 'ecliisioile siiio a quiildici giorni O con la multa da lire ceiito a niille. Alla stessa pena soggince chi fa uso del falso at testato. Se, per effetto dell'attejtato f~ilso, unn persona sana di mente sia aninlessa O trattenuta in un ma- nicomio, O derivi altro grave nocuniento, ln pena è della reclusione da sei mesi a tre anni. Se il fatt,o sia commesso per danaro O altra utilità, data O lîromessa, per sè O per altri, la pena è della ïeclusioiie da tre mesi a due aniii ; e da due a sette ailni, se l'attestato abbia 1' effetto pre- vediito ne1 precedente capoverso: e in ogiii cnso si aggi~inge la multa da lire trecento a treiiiila. Alle stesse peiie indicate ne1 precedente capo- verso sogaince clii dà O proinette il daiiaro O altra utilità. Tutto cih clie siasi dato si confisca. 290. Il publdico ufficiale O altri clie abbia legnle facolth di rilasciare certificati, cluaiido attesti falsaiiieiite in slcuno di essi la biioiia condotta, l'iii- digenzn, O altre circostanze atte a yrocncciare alla persona clii il certificat0 si riferisce la beneficenza O la fiducia plibblica O privata, O il conseguiniento di ufficii o inipieghi pubblici O di favori O di beneficii di legge, O l'esenaione da fiinzioni, servigi od oneri piibblici, è punito con la reclusione sino a quindici giorni O con la mu1t.a da lire cento a milleciiiquecento. Alla stessa pena sogsiac2 chi $ iiso del falso certificato. 108 CODICE PENALE - LIER0 II. 2 9 7. Chiunque introdlice ne110 Stato per farne coniniercio, pone in vendita, O mette altrinienfi in cimolazione opere rlell'inçegno O prodotti di qualsiasi industria, con nomi, iiiarchii O seçni distintivi con- traffatti O dterati, ovvero con nonii, niarcbii O segni distintivi atti a indurre in inganno il conipratoie sull' origine O sulln qualitir dell'o1)era O del prodotto, è punito con la reclusione da un mese n d ~ i e aniii e con la multn da lire cinquanta a cinqiieniila. 2 9 23. Chiunquc rivela notizie concernenti sco- perte O invenzioni scieiitifiche O applicazioni indu- striali, delle qliali sia venrito a cogiiizione per rg ione ilel suo stato od rifficio O della siia professione od afte, e che dovewno riinmere segTete. è puiiito, a qinerela di parte, con la reclusione sino a sei rnesi e con la inulta iiiaggiore tlelle lire ccnto. Se 1s rivelazione sia fatta a uno strmiero non residente ilel regno O ad un suo agente, la ieclu- sione è da un inese ad un aniio e la iiiulta è supe- riore nlle lire cincluecento. 2 9 S . Chiunque, con violenza o niinaccia, doni, proinesse, collusioni O altri niezzi fraudolenti, irn- peclisce O turba la gara nei pubblici incanti O nelle licitazioni private per corito di pubùliche Animini- strazioiii, ovvero ne allontana gli offerenti, è punito con la reclusione da tre a dodici inesi e con la multa oltre le lire cento. Se il colpevole sia persona preposta dalla legge O dall'Autorità agli incanti O alle licitazioni sud- dette, la reclusione è da uno a cinque nniii e la TITOLO VI - D e i de l i t t i co~ztro ln fetle pzbbblica. 100 Colui che Der daiiaro O altra utilità, data O proniessa a lui o ad dtri , si astiene da1 concorrere a detti incanti O licitazioni è punito con 12 reclu- sione siuo a sei mesi O con la miilta da lire cento a duemila. CAPO 1. DELL'INCENDIO, DELLA INONDAZIONE, DELLA SOnlnlERSIONE E III ALTRI DELITTI Dl COïJIUNE FERICOLO. 300. Cl~iunque appicca il fuoco a un edifizio o a costruaioni di qualsiasi natura, a prodotti del su010 non ancora staccati, ovveio ad id.alassi O del>ositi di materie cornbustibiii, è punito con la re- clusioile da tre a sette anni. La reclusione è da cinque a dieci anni, se il fuoco sis appiccato a edifizii destinati all' abihzione ovvero a edifizii pubNici O destinati a uso pub- )>lice, a scopo & pubblica utilità o all' esercizio di un culte, ovvero a opifizii industriab, a depositi di merci o a sorgenti O depositi di niaterie infiam- inahili O esplosive, a cantieri, a veicoli di strade ferrate, a cave, a miniere o a foreste. 301. Cbiuiique, a fine di distruggere in tutto O in parte edifizii O cose iridicate nell'articolo pre- cedente, colloca O fa esploùere mine, tsrpedini O altre opere O macchine esplodeiiti, ovvero colloca O ninltx non interiore alle lire cinqiiecento. 110 CODICE P E N A L E - LIRRO II. accende niaterie infiamninhili atte a produrre tale effetto, soggiace alle pene ivi rispettivaniente staliilite. 302. Chiunquz cagiona un' inondaaione è pu- n i t ~ con ln reclusione da tra a dieci anni. 303. Chiunque, roinpendo argini O dighe, O altre opere destinate a coinuiie difesa coiitro le acque O a coiiiune iiyaro da infortunii, fa sorgere il pe- ricolo di un' iiiondaeione O di dti-O disastro, è pu- iiito con la reclusione da uno a cinque anni. Se da1 fatto derivi 1' inondaaioiie O altro di- sastro, si applica la disposizione dell'articolo prece- dente. 304. Chiiinque appicca il fuoco a navi O edi- fizii natanti di qualsiasi genere, ovvero ne cagiona la sommersione O il naufrgio, è puiiito con la re- clusione da ire a dieci anni. 305. Quaiido alcuno dei fatti preveduti negli articoli precedenli sia comineiso su opere, edifizii O depositi militari. arsenali, opifizii O navi del10 Stato, la reclusione è da sette a quindici anni. 306. Chiunque, distruggendo, rimovendo O fa- cendo inancaie in qualsiasi iiiodo le lanterne O altri segnali, O adoperando falsi segnali O altri ar- tifizii, fa sorgere il pericolo di naufrdgio, & punito con la reclusione da uno a cinqlie anni. Qualora segua la sonimersione O il naufragio di una nave, si applicano, secondo i casi, le disposizioni dei due articoli precedenti. 307. Chiunque, per iiiipedire l'estinzione di un incendio O le opere di difesa contro un'inondazione, TITOLO VIX - Dei delitti contro l'incoluinita pu661ica. 111 una soniiiiersione od un naufragio, sottrae, occulta O rende inservibili materiali, apparecchi O altri niezzi destinati all'eatinzione O alla difesa, è punito con la reclusione da uno a cinque anni. 308. Le disposizioni de$ articoli da1 300 al 305 si applicaiin anrlin a colui che. coniiiiettendo su edi- fizii O cose di sua proprieth alcuno dei f~itti preveduti iiegli articoli niedesirni, daiineggia O espone a. pericolo perione,. O cose altrui della specie indicata nei detti articoli. Se il fatto sia diretto al fine preveduto nell'ar- ticolo 414, la pena è auinent- ta da un sesto ad un terzo. 30 9. Quando alc~ino dei fatti preveduti iiegli articoli precedenti al,bia proclotto pericolo per la vita delle persone, la pena in essi staljilita è aunientata della nietà. 3 10. Nei casi preveduti negli articoli pre- cedenti, se la cosa sis di lieve entità e non sia stata esposta a daiino alcun'altra cosa O a pericolo alcuna periona, in vece delle disposizioni contenute negli stessi articoli si applicano quelle dell'articolo 424. 3 1 1. Chiuiique, per imprudenza O negligenza, O per imperizia nella propria arte O professione, O per inosservanza di regolamenti, ordini O discipline, cagiona un incendio od un' esplosione, uii' inonda- zione, una sommersione od un naufragio, una rovina O altro disastro di comune pericolo, è puiiito con la detenzione sino a trenta mesi e con la iiiulta sino a lire mille. 112 CODICE P E N A L E - LIBRO il. Se dal fatto derivi pericolo per la vita delle persone, la detenzione è da sei mesi a cinque anni e la riiulta da lire treceiito a tremila ; e, se derivi la inorte di alcuno, la detenzione è da uno a dieci aniii e la inulta è superiore alle lire mille. CAPO II. D E I D E L I T T I CONTRO L A SICUREZZA D E I BlEZZI D I TRASPOIITO O D I COMUNICAZIONE. 3 12. Chilinque, ponendo oggetti sopra una strada ferrata, O cliiudendo O aprendo le coriiuni- cazioni dei hinarii, O facrndo segilali falsi, O in quakiasi altro iiiodo fa sorgere il pericolo di un di- sastro, è punito con la reclusione da uno a cinque a anni. Se il disastro wvenga, la pena è della reclu- sione da cinque a quindici aiirii. 3 1 3. Chiunque danneggia una strada ferrata, O le iiiaccliine, i veicoli, gli struiuenti O altri og- O*e tti o apparecciii che servono all'esercizio di essa, i3 è punito con la reclusione da uii niese a cinque anni. Alla stessa pena soggiace chi lancia corpi con- tundenti O projettili contro convogli in corso. 3 14. Cliiunque, per imprudenza O iiegligenza, O Pei imperizia nella propria arte O professione, O per inosservanza di regolanienti, ordini O discipline, fa sor- gere il pericolo di un disastro sulle strade ferrate, è punito con la detenzioiie da tre a treiita mesi e con la multa da lire cinquanta a tremila ; e con la de- TITOLO VII - Dei delitti contî-O l'incolurnità pubblica 113 tenzione da due a dieci anni e con la multa superiore alle lire tremila, se il disastro avvenga. 3 15. Cliiunque danneggia le macchine, gli ap- parecchi O i fili telegrafici, O cagiona la dispersione delle correnti, O in clualsiasi altro modo interrompe il servizio dei telegrafi, è punit0 con la reclusione da un mese ZL ciriqua iinni, 3 16. Per gli effetti della legge penale, alle strade ferrate orilinarie è equiparata ogni altra strada armata con rotaje nietalliche ed esercitata col vnpore O con qnalsiasi inotore meccanico. Per gli stessi effetti, sono equiparati LU telegrafi i telefoni clestiiiati ad un servizio pubblico. 3 17. Fiiori clei casi indicati iiegli articoli precedenti, chiunque, in clualsiasi modo, distrugge, in tutto O in parte, O rende altrimenti inservibili vie od opere destinate alle pubbliclie comunicazioni per terra O per iicclua, ovvero riniuove, a td fine, gli oggetti destiiiati alla sicurezzii delle medesime, è punit0 con la reclusione da tre mesi a ciiiqoe anni; e da tre a dodici anni, se il fatto procluc,z pericolo per la vita delle persone. CAPO III. D E I D E L I T T I C O N T R O L A SANITA E D ALIEilENTAZlONE PUBBLICA. 3 18. Cliinnrlue, corrompendo O avvelenando acque potabili ci'oso coniline O sostaiize destinate alla pubblica alimentazioiie, pone in pei-icolo la salute delle persone è punito coi1 ln reclusione da tre a dieci 114 CODICE PENALE - LIBRO II. 31 S. Chiunque contraB O adultera in modo pericoloso alla salute sostanze alimentari O medici- nali O altre cose destinate a essere poste in com- iilercio, ovvero pone in vendita O mette altrinlenti in commercio tali sostanze O cose contraffatte O adul- terate, é punito con la reclusione da un mese a cinque anni e con la multa da lire centowa cinquemila. 320. Chiunque pone in vendita sostanze ali- mentari O altre cose non contraflatte nè adulterate, ma pericolose per la salute, senza che questo pericolo sia noto al compratore, è punito con la reclusione sino a sei mesi e con la multa da lire cento a tremila 32 1. Chiunque, essendo autorizzato alla ven- dita di sostanze medicinali, le somministra in ispecie, qualità O quantità non corrispondente alle ordina- zioni mediche, O diversa da quella dichiarata O pat- tuita, è punito con la reclusione sino ad un anno e con la multa da lire cinquanta a cinquecento. 322. Chiunque pone in vendita O mette al- trimenti in cominercio come genuine sostanze alimen- tari ilon genuine, ma non pericolose per la salute, è punito con la reclusione sino ad un niese e con la multa da lire cinquanta a cinquecento. 323. Quando alcuno dei fatti preveduti nei pre- cedenti articoli sia commesso per imprudenza O ne- gligenza, O per imperizia nella propria arte O pro- fessione, O per inosservanza di regolainenti, ordini O . discipline, il colpevole è punito : 1." m h ~ $ t t w ~ d ~ ~ e con la multa sino a lire mille, ne1 caso preveduto nell'articolo 3 18 ; TITULO VII - Dei clelitli co~elro I ' i ~ ~ c o I ~ ~ r ~ i ~ C i pubblicn. 115 2." con la detenzione sino a tre mesi e con la multa sinv a lire cinquecento, nei casi preveduti nell'ar t icolo 3 19 ; 3." coi1 la detenzione sino ad un illese O con la nlul ta siilo a lire cento, nei casi preveduti negli ar- ticoli 320 e 32l. 324. Quando alcuno dei fatti preveduti ne$ articoli precedenti produca pericolo per la vita delle perdone, le pene ivi stabilite sono aumentate della metà. 325. Quando il colpevole di alcuno dei de- litti p ~ v e d u t i negli articoli 319, 320 e 322 com- iiietta il fatto czbusanclo di una professione sanitaria O di un'altra professione O arte soggetta a vigilanza yer ragione di sanità piibblica, la pena è : 1." della reclusione da sei mesi a sei anni e della nlulta noil inferiore a lire cento, ne1 caso pre- veduto nell'articolo 3 19; 2." clella reclusivne da tre niesi ad un anno e della multa da lire ciïicluecento a cinquemila, ne1 cas0 prevediito nell'articolo 320 ; 3." della reclusioïie da uno a sei niesi e della multa da lire diiecento a iilille, ne1 caso preveduto nell'articolo 322. L:L condanïia pei- alcuno dei delitti preveduti negli articoli precedenti ha seinpre per effetto la sospensione dall'esercizio della professione O dell'arte, che abbia servito cli mezzo a comnietterlo, per un kemp pari a quelbo della reclusione O clella deten- zione che è inflitt;~. 116 CODICE PENALE - LIBRO II. 326. Chiunque, con false notizie O altri mezzi fraudolenti, produce la deficienza O il rincaro di so- stanze alimentari è punito con la reclusione cla uno a cinque anni e con la multa da lire cinquecento a cinquemila; alle quali pene è aggiunta la iiiterdi- zime tempor2n-ea dxi puhhlici i~fficii, estesa all'eser- cizio della professione, se il colpevole sia un pubblico mediatore. CAPO IV. . DISPOSIZIONI COMUNI AI CAP1 PRECEDEXTI. 327. Salvo quanto è disposto ilegli articoli 366, nupero 1°, e 373, se da alcuno dei fatti prevecluti negli articoli da1 300 al 306, 308, 312, 313, da1 315 al 321 e 325 derivi la morte oc1 una lesioiie personale , cli alcuno, le pene ivi stabilite sono raddoppiate se derivi la iiiorte, e sono aumentate d;i uii terzo alia metà se derivi lesione persoilale; ma 1:i reclusione non pu6 essere inferiore, ilel primo caso, ai cinilue anni, e, ne1 secondo caso, ai tre mesi. Se da1 fatto derivi la inorte di piii persone O anclie la morte di una sola e la leione di una o più, la reclusione non ~ L I O essere iilferiore ai dieci anui; e ove sia già supeïiore a quzsta clurata, pu6 estenclersi sino al inas.:iiiio lesde. Ss derivi lesione personnle di più persoiîe, la reclusione non pub es- sere infeiai0l.e ai sei illesi ; e, ove la reclusione sia giA superiwe ai ciilque anni, pu6 estenclersi a cluiridici anni. - TrroLo 7-11 - Dri delitti co~zti'o ~ ' incolu))z i la pubb1icn. 117 328. Quando alcuno clei delitti preveduti nei priilli due capi del presente titolo sia comiilesso di iiotte, ovvero iil teiiipo cli conlune pericolo, di ca- lamità O coniiiiozioiii pubbliche, la pena è aunientata di un terzo. 32 9. Quandn nlciinn (lei delitti preveduti ilel presente titolo sia colniiiesso da persona incaricata dei servizii, dei lavori O clella custoclia dei materiali iil esso iilclicati, le pene ivi stal~ilite sono aumentate da un sesto acl un terzo. 330. Q~iando nei clelitti preveduli nei due priilii capi del preseilte titolo il pericolo clerivato da1 fatto sia assai tenue, ovvero se il colpevole siasi adope- ïato efficacemente a iilipedirne O a liiilitarne le conseguenze, ln peiln pu6 essere diminuita da uno a due terzi. DEI DELITTI CONTRO IL EUON COSTUME E L'ORDINE DELLE FAMIOLIE. CAPO 1. DELLA YI0LESZ.i CARNALE, DELLA CORRUZIONE DI bIINORENNI E DELL'OLTRAGGIO AL PUDORX. 33 1. Chiunque, con violenza O minaccia, co- striilge una persona dell'uno O deli'altro sesso a c o n m m e a r ~ s l e è +b ccrri la r & m Ba. tre a dieci ailni. 118 CODICE PENALE - LIBKO II. Alla stessa pena soggiace clii si congiunge carnalmente con persona dell'uno O dell'altro sesso, la quale al moment0 del fatto : 1." non abbia compiuto gli anni dodici ; 2." non abbia compiuto gli anni quindici, se il co!?cïo!:: nc si3 l'ascendente, il tutore o l'i11ulitutoi.e ; 3." essendo arrestatâ, O condanilata, sia affida- ta al colpevole per ragione di trasporto O di custodia ; 4." non sia in grado di resistere, per ma- lattia di mente O di corpo O per altra causa indi- pendente da1 fatto del .colpevole, ovvero per effetto di mezzi fraudolenti da esso acloperati. 332. Quando alcuno dei fatti preveduti nella .a prima parte e nei numeri 1" e 4" del capoverso del- l'articolo precedente sia commesso con abuso di au- torità, di fiducia O di relazioni domesticlie, il col- pevole è punito, ,ne1 cas0 preveduto nella prima parte, con la reclusione da sei a dodici anni; c, negli altri casi, con la reclusione da otto a quindici anni. 333. Chiunque, ~isando dei mezzi O profittando delle condizioni O delle circostanze indicate nell'arti- col0 331, commette su persona dell'uno O dell'altro sesso atti di libidine, clie non siano diretti al delitto preveduto in detto articolo, è punito con la reclu- sione da uno a sette anni. Se il fatto sia coinmesso con abuso. di autorità O di fiducia O di relazioni domestiche, la reclusione, in cas0 di violenza O minaccia, è d i due a dieci anni; e, nei casi preveduti nei numeri 1" e 4" de1 capoverso dell'articolo 331, è da quattro a dodici anni. TI TOI,^ VIII - Dei clelitti contro il 6uon costuiwe ecc. 119 334. Quando alcuno dei fatti preveduti ne- gli articoli precedenti sia commesso col simultaneo concorso di due O più persone, le pene in essi sta- bilite sono aumentate di un terzo. 335. Chiunque, mediante atti di libidine, cor- rompe una persona minore dei sedici anni è punito con la reclusione sino a trenta mesi e con la multa da lire cinquanta a rnillecinquecento. Se il delitto sia commesso con inganno, ovvero se il colpevole sia un ascendente della persona minore O se a lui sia affidata la cura, l'educazione, l'istruzione, la vigilanza O la custodia, anche temporanea, di essa, la peiîa è della recliisione da uno a sei anni e della multa da lire cento a tremila. 336. Per i delitti preveduti nei precedenti articoli non si procede clie a querela di parte; ma la cluerela non è pih ammessa trascorso un anno da1 giorno in cui il fatto fu curi~messo O ne ebbe notizia chi abbia diritto di presentaïe la querela stessa in vece dell' offeso. La remissione non produce effetto se fatta do20 che fu apeïto il dibattiiiiento. Si procede d' ufficio cluando il fatto : 1." alhia cagionato la morte della persona offesa, O sia accompagnato da altro delitto per cui sia stabilita una pena restrittiva della libertà per- sonale per un tempo non inferiore ai trenta mesi e si debba procedere d'ufficio ; 2." sizt mmtffesso In lusgs p u b b O elàpasto al pubblico; 120 CODICE PENALE - LIBRO II. 3." sia commesso con abuso della patria po- desta O dell' autorità tutoria. 337. Chiunque, in ilîodo che ile derivi pub- hlico scandalo, tieile incestuosa relazione con un discendente O ascendente, anche illegittimo, O con un affine in linca rctta, ovvcro con un2 sorelltt O un fratello, sia germano, sia consanguine0 od uterino, è punito con la reclusione da diciotto mesi a cinque anili e con l'interdizione temporanea dai 1~ubblici ufficii. 338. Chiunque, fuori dei casi indicati negli articoli precedenti, offende il pudore O il buon co- stume, con atti commessi in luogo pubblico O espo- sto pl pubblico, è punito con la reclusione da tre a trenta mesi. 339. Cl-iiunque offende il pudore con scritture, disegni O altri oggetti osceni, sotto qualunque forma distrilsuiti O esposti al pulsblico od offerti in veii- dita, è punito con la reclusione sino a sei inesi e con la multa da lire cinquanta a inille. Se il fatto sia commesso a fine di lucro, la re- clusione è da tre mesi ad un anno e la inulta cla lire ceilto a duemila. CAPO II. D E L R A T T O . 340. Chiunque, con violeilza, minaccia, O in- ganilo, sottrae O ritiene, per fine di libidine O di matrimonio, una . donna maggiore di età O ,- eman- cipata, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. TITOLO VIII - Dei clelitti contro il buon costume ecc. 121 34 1. Chiunque, con violenza, minaccia O in- ganno, sottrae O ritiene, per fine di libidine O di ma- trin~oiiio, una persona di età minore, ovvero per fine di libidine una donna conjugata, è punito con la reclusione da tre a sette anili. Se la persona minore sia sottratta O ritenuta seilza violenza, minaccia O inganno, ma col suo coilseilso, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni. Se la persona rapita non abbia compiuto gli aimi dodici, il colpevole è punito, ailcorchè non faccja uso di violenza, ininaccia O inganno, con la re- clusione da tre a sette anni. S42. Quando il colpevole di alcuno dei delitti preveduti negli articoli precedenti, senza aver com- inesso ~dcun atto di libidine, restituisca volontaria- mente in libertà la persona rapita, riconducendola alla casa onde 1,a tolse O a quella della famiglia di lei, O collocandola in altro luogo sicuro a disposizione della fctmiglia stessa, la reclusione è da un inese ad un aniio, ilel cas0 dell'articolo 340, e, rispettiva- niente, da sei mesi a tre anni, e da uno a cinque ailni, nei casi dell'articolo 341. 343. Se alcuno dei delitti preveduti negli arti- coli precedenti sia commesso a solo fine di matrimonio, alla reclusione pub essere sostituita la detenzione. 344. Per i delitti preveduti ilegli articoli prece- denti non si procede che a querela di parte; ma la cluerela non è più ammessa tmscorso un anno da1 (yiorno in cui il fatto fu conlinesso O ne ebbe notizia 5 122 CODICE PENALE - LIBRO II. chi abbia diritto di presentare la querela stessa iii vece dell'offeso. La remissione non produce effetto se fatta dopo che fu aperto il dibattimento. CAPO III. DEL LENOCINIO. 345. Chiunyue, per servire all'altrui libicliiie, incluce alla prostituzione una persona di età ininore, O ne eccita la corruzione, è punito con la reclusione da tre a trenta mesi e con 1% multa da lire cento a trepila. La reclusione è da uno a sei anni e la iiiulta ilon è inferiore a lire cinquecento, se il delitto sia coiiz- mess0 : 1." sopra persona che non abbia coiiipiuto gli anni dodici ; 2." con inganno ; 3." da ascendenti, da affini in linea retta ascendentale, da1 padre O dalla madre adottivi, da1 marito, da1 tutore, ovvero da altra persona cui il minore sia affidato per ragione di cura, educa- zione, istruzione, vigilanza O custodia, anche tempo- ranea ; 4." abitualmente O a fine di lucro. Concorrendo pih di una delle suaccennate circo- stanze prevedute sotto nunieri diversi, la reclusione è da due a sette anni, e la multa non è niinore delle lire mille. TITOLO V ~ I I - Dei delitti contra il Bzhon costun?e ecc. 1'33 346. Chiunque, per servire all'alti-LI i libidine, favorisce O agevola la prosiituzioiie O la corruzione di una persona minorenne, nei inodi O iiei casi indi- cati ne1 primo capoverso dell'articolo precedente, è punito con la reclusione da tre iuesi a due aini e con la multa da lire trecento a ciiiqueiiiila ; e, ne1 caso preveduto ne! secundo capoverso, la reclusioiie è da sei mesi a tre anni e la multa da lire ciiiquecento a seimila. 347. L'ascenclente, l'affine in liilea asceiideiitale, il marito O il t~itore, che con violenza O iiiinaccia costiqinge a prostituirsi il discendente O la iiioglie, ancorchè maggiorenni, O il 1iiinoi.e sottoposto alla sua tutela, è punito con la reclusione da sei a dieci anili. Se l'asceiidentè O il iiiarito induca con iil- ganno alla prostituzioile il discendente O la moglie, maggiorenni, la reclusione è da trenta intxi a Cinque anni. 348. Quando il colpevole di alcuiio dei delitti preveduti negli articoli precedeiiti sia il iuarito, non si procede che n querela della iiioglie; e, se y~iesta sia minorenne, anche a querela di colui clie, ove ella fosse nubile, avrebbe sopra di lei la podestà patria o l'autorità tutoria. La condanna ha per effetto la perclita della po- destà maritale. 124 CODICE PENALE - LIBRO II. CAPO IV. DISPOSIZIONI COhlUNI AI CAP1 PRECEDENTI. 349. La condanna per alcuno dei delitti pre. veduti negli articoli 331, 332, 333, 335, 337, 343 346 e 347, ha per effetto, quanto agli ascendenti, la perdita di ogni diritto che, per tale qualità, sia loro conceduto dalla legge sulle persone e sui beni dei discendenti a pregirxdizio clei cluali abbiano coinmesso il delitto, e, quanto ai tutori, la rirnozione dalla tutela e la escliisione cla ogni altro ufficio tutorio. 350. Quando alcuno dei delitti preveduti negli P artjcoli 331, 332, 333, 340 e 341 sia commesso sulla persona di un2 pubblica meretrice, le pelle in essi stal~ilite sono diminuite dalla metà ai due terzi. 3 5 1. Quando da alcuno dei fatti preveduti negli articoli 331, 332, 333, 340 e 341 derivi la morte od una lesione della persona oflesa, le pene in quelli stabilitc sono aumentate dalla inetà al doppio, in cas0 di morte, e da un terzo alla metà, in caso di lesione personale; ma la re- clusione non pud essere inferiore, ne1 primo caso, ai dieci mni, e, ne1 secondo, ai tre anni. 352. Il colpevole di alcuno dei delitti preve- duti negli ai*ticoli 331, 332, 333, 335, 340 e 341 va esente da pena, se, prima che sia pronunziata la condanna, contragga matrimonio con la persona offesa; e il procedimento cessa per tutti coloro che sono concorsi ne1 delitto, ferma, ove ne sia il caso, la pena per gli altri reati. T ~ T O L O VILI - Dei delitti contro il buogz cosluine ecc. 126 Se il matrimonio si contragga dopo la condanna, cessa l'esecuzione e cessano gli effetti penali di essa. CAPO V. 353. La nioglie adultera è punita con la de- tenzione da tre a treilta inesi. Con la stessa pena è punito il correo dell'adultera. 354. Il marito che tieile uila concubina nella casa conjugale, O notoriamente dtrove, è punito con la detenzione da tre a trenta mesi; o la condanna lia per effetto la perdita della p~destà maritale. La concubin3 è punita cor) la deteilzione siilo ad un ailno. 355. Nei delitti preveduti nei precedenti articoli se il conjuge era legalmente separato O era stato abbandonato dall'altro coi~j uge, la pena per ciascuno dei colpevoli è della deteilzione sino a tre mesi. 356. Non si procede, per i clelitti ;)revediiti ilei precedenti articoli, che a querelct clel iiiai.ito O clella n~oglie, e la querela si estende necessaria- mente al correo dell'adultera e alla coilcubiiia. La querela non è più ai1iinesi;n dopo tre illesi da1 giorno in cui il corijuge offeso abbia avuto notizia del fatto. Non è neppure ainmesaa la querela del coiljuge per colpa del quale sia statct proiluilziata sentenza di separazione personale. 2357. Va esente da pena chi commetta alcailo dei fatti preveduti negli articoli precedeilti: ' m 0 3 2 9 " E e'-5 s "CD 2 128 CODICE PENALE - LIBRO II. S65. La pena della reclusione è da ventidue a ventiquattro anni, se il delitto preveduto nell' ar- tic010 precedente sia commesso : 1." sopra la persona del conjuge, del fi-atello O della sorella, ovvero del padre O della madre adottivi, O del figlio adottivo, O degli affini in liizea retta; 2." sopra la persona di un mernbro del Par- lamento O di un pubblico ufficiale, a causa delle loro funzioni ; 3." col mezzo di sostanze veilefiche. 36 6. Si applica la pena dell' ergastolo, se il delitto preveduto nell' articolo 364 sia commesso: 1." sopra la persona dell'ascendente O disceil- dente iegittiuio O del genitore O figlio naturnle, quando la filiazione naturale sia stata legalmente ricono8ciuta O dichiarata ; 2." con prerneditazione ; 3." per solo impalso di br~itale m;llvtcgità, ovvero con gravi sevizie ; 4." col mezzo d' incendio, inonclazione, sorii- inersione O altro dei delitti preveduti ne1 titolo VI1 di questo libro ; 5." per preparare, facilitare O consuinare 1111 altro reato, benchè questo non sia avvenuto; 6." imniediatamente dopo aver conlmesso un altro reato, per a~sicurarne il profitto O per non esserai potuto conseguire i'intento propostosi, oyvero per occultare il reato O sopprimerne le tracce o le prove, O altrimenti per procurare 1'impunit:i a sè O ad altri. TLTOLO IX - Dei delitti coni7.o Zct 21e~-soitci. 129 367. Q~ianclo nei casi preveduti negli articoli precedenti la morte non s~rebbe avvenuta seliza il concorso di condizioili preesistenti isnote al colpe- vole, O di cause sopravvenute e iiiclipenclenti da1 suo fatto, la pena è, ne1 caso dell'articolo 364, della re- clusione da quindici a venti anni; nei casi dell'arti- col0 365, della reclusioiie da diciotto a ventidue anni; e, nei casi dell'articolo ' 366, clella reclusione supe- riore ai ventidne anni. 368. Chiuiicl~ie, coi1 atti cliretti a commet- tere una Iesione personale, cagioila la iiiorte cli a,l- cunv è p~inito con la recl~isione da dodici a diciotto anni, ne1 caso dell'articolo 364; da quindici a veilti anni, nei casi dell'articolo 365 ; e non ininore di venti anni, nei casi dell'articolo 366. Se la marie non snisebbe avveil~ita senza il concorso di conclizioni l~reesistenti gnote al colpevole, O di cause sopravvenute e indipenclenti clal suo fatto, la peiia è clella reclusione da otto a q~iattordici anni, ne1 caso dell'articolo 364; da undici a seclici anni ilei cnsi dell'articolo 365, e da quiildici a venti anni nei casi dell'articolo 366. 369. Quanclo il delitto preveduto nell'arti- col0 364 sia comrnesso sopra la persona di un infante non ancora inscritto nei ïegistri dello stato civile, e nei primi cinclue giorni dalla ilascita, per salvare l'onore proprio, O della inoglie, della maclrc, d?lla discendente, clella figlia adottiva o della sorella, la pena è della detenzione cla tre a dodici ailiii. 130. GODICE PENALE - IJBRO II. 370. Cliiunque determina altri ai suicidi0 O gli presta aiuto è punito, ove il suicidio sia avve- nuto, con la reclusione da tre a nove anni. 37 1. Cl-iiunclue, yer itiiprudénza, negligenza, ov- vero per itnperizia nella propria apte O professioile, o per inosservanza di regolamenti, ordini O discipline, cagiona la morte di alcuno è punito con la detenzione da tre iiiesi i l cirique anni e con la niulta dalire cent0 a trernila. Se da1 fatto derivi 1ii morte di più permne O anche la. inorte di una sola e la lesione di uila O più, la quale abbia prodotto gli efïetti indicati ne1 primo capoverso dell'articolo 372, la pena è della deton- ziQne da uno a otto anni e dell;~ multa non inferiore a lire duemila. CAPO II. DELLA LESIONE PERSONALE. 372. Chiunque, senza il fine di ucciclere, ca- giona ad alcuno un daniio ne1 corpo O iiella salute O una perturbazione di inente è punito con la re- clusione da un mese ad un anno. La pena è: 1 ." della reclusione da uno a cinque anni, se il fatto produce 1' indeboliiiiento permanente di un senso O di un orçano, od una permanente difficoltà della favella, od uiio sfregio permanente del viso, ovvero se produca pericolo di vita, od una malattia di mente O di corpo durata venti O più giorni, O, per ugual tempo, l'incapacità di attendere alle ordi- narie occupazioni, ovvero, se coinmesso contro donna incinta, ne ncceleri il parto ; 2 . O della recliisioiie da cinyue a dieci anni, se il fatto produca una malattia di mente O di corpo certamente O prolii~bilnieiite insanabile, O la perdita cli un senso, di una iiiai-io, di un piede, clella fa- veliü, O della capacità di genelbarc, o dell'uso di un organo, od una periiîanente deforiiiazione del viso, ovvero, se coiliniesso contro donna incinta, le pro- ducs l'aborto. Fuori dei c~isi pi*eveduti ne1 precedente capo- verso e nell'iirtic~lo successive, se il fatto non pro- cluca mdattia O incapacità cli attendere alle or- clinarie occupazioni, O se l'uiia O l'altra non duri pih di dieci giorni, non si procede che a quercla di parte, e la pena è della recliisione sino a tre inesi O della iiiulta da lire cinquanta 3 mille. 3 7 3. Quando ne1 fatto ~~reveduto neil' articolo precedente concorra alcuna delle circostaiize indicate iiei numeri 2" e 3" dell' articolo 363, ovvero il fatto si:r commesso con armi insidiose O con ogni arma proprianiente detta, O con sostanze corrosive, la pena è aumentata da un sesto ad un terzo. Se concorra alcuna delle circostanze prevedute nell'articolo 366, la penn è aumentata di Lin tcrzo; feriiia la pena per il reato concorrente secondo le iiorme dell'articolo 77. 374. Quando, nei casi preveduti iiegli articoli precedenti, il fatto ecceda iielle conseguenze il fine propostosi da1 colpevole, le pene ivi stabilite sono di- iiîinuite da un terzo alla inctà. 132 CODICE PENALE - LIBRO II. '37 5. Chiunque, per imprudenza O negligenza, ovvero per imperizia nella propria arte O professione, O per inosservanaa di regolamenti, ordini O discipline. cagiona ad alcuno un danno ne1 corpo O ne1l:i ra- lute oc1 una perturbazione di mente è punito: 1." coi1 la deteiizione sino a tre mesi o con la multa sino a lire mille, e non si procede che a quereln di parte, nei cilsi della priiiîa parte e del- l'ultime capoverso dell'articolo 372; 2." coi1 ln detenzione cla uno a venti rnesi O con la multa da lire trecento a seimila. negli altri casi. i Se rimangano offese più personc?, nei casi del numero Io7 l a detenzioiie pub estenclersi sino a sei mesi, e la multa sino a lire duemila; e, nei casi del numero 2", la peiia è della deienziont: da tre mesi a tre anili O della multa superiore alle lire mille. ' CAPO III. DISPOSIZIONI COAIUNI AI CAP1 PIlECEDENTI. 376. Non è punibile colui che ha commesso ai- cuno dei fatti preveduti nei rapi prececlenti per. esservi stato costretto dalla necessith : 1." di difendere i proprii beizi contro gli au- tori di alc~ino dei fatti preveduti negli articoli 406, 407, 408 e 410: O dnl saccheggio; 2." di respingere gli autori di scalata, rot- tura o incendio alla casa o ad altro edifizio di abi- tazione O alle loro appartenenxe, qualora cid m- venga di notte; ovvero clualora la casa O l'edifizio TITOLO IX - Dei c lc l l f t i conh-O ln persona. 133 cli abitazioiie O le loro al~parteneiîze siano iii luogo ' . isolato, e vi sia foiîclnto liiiiore lier la sicurezza persoiiale di chi vi si trovi. La pena è soltailto cliiiiinuita da un. teïzo alla metà, i? alla. reclusioize è sosti tuita la tlel;eilzione, se vi sia eccesso di difesa, ilel caso iiîdicato ne1 nu- mero l" del preseilte articolo ; ovvero se il f ~ t t o sia comrnesso iiell' atto di redpiilgere gli autori di sca- lata, rottura O incendio alla casa O ad a.ltro edifizio di abitazione, O a l e !or<) appartenerize, e non con- corrano le condizioni prevedute ne1 nuiiiero 2." 37 7. Per i delitti prevediiti iiei ca.pi precedenti, se il fatto sia c o m i î ~ e s . ~ ~ da1 corijuge, ovvero da un asceildente, o ilal fi.>i-tello O dalla so~-elli~,+ soprà la persoiia del conjuge, della disceildeilte, della sorella O rlel correo (O di e~itriimlji, nell'atto in cui li sorprendn in flagrante adiilterio o illegittiirio coiic~iljito, la pena è ridotta n iiieiio di un sesto, sostituita alla rzclusione la detenzioile, e all' ergastolo i: sostituita la deteilzione da u11o a cincl~ie a.nili. 378. Qualido piii perAoile pi-endaiio parte alla esecuzione di a.lçuoo dei delit.ti preverluti ne:~li arti- coli 361, 365, 36.6, 372 e 373? e 11011 si conosca l'aut:,re dell'ol~iicidio o della lesioile, c-sse soggincciono tutte aile pene ivi rispettivaiiiente stilbilite diminuite cla un terzo iii-Ila iiletà, t: all'ergii~to10 è sostituita In reclusione non inferiore ai quindici anni. Questa dinlinuzione di liena non si applica al cooperatore imriiecliaio del fatto. 134 CODICE PEXAI.E - LIERO II. 379. Salvo quanto è clisposto nell'articolo pre- cedente, e fernie le maggiori peile iiicorse per i reati individualmente cornmessi, quando in una rissa dcuno rimanga ucciso O riporti una lesione personale, tutti coloro che ilella rissa abbiano posto le inani addosso all'offeso sono puniti: 1." coi1 la reclusione d : ~ tre mesi a cinque anni, se alcuno riii1anÇ.a ucciso, O riporti una lesioiie personale da cui derivi la. iilorle; 2." con la reclusione sino a llue anni, neçli altri casi, ma non oltre il terzo della pena che si sa- rebbe dovuto iiifliggere all'aiitore. I, Coloro che abbiano preso pnrle - ~- , .. .. -. -- - -. . ~ - ~~ - - . -. ~A ~~ - -*.; i'-p.z :iii~-~iii2zL .=- - -- i :-?. -;-;-; : . . . *;,c .=+.> ~ - - .. ---- -- .;--.- ----=-I-I:-17&:* :.- +-. - - ~- .. ~ - -- ~-. ._ .__-___ .i.>.~___ ~- . - - - p~ ~ ~ , . _ ._. ~- _% I~.-T..i ~ -y..l. LL _.=: Y . . . .-;~- -- .- -~ . -- . .. . . ~- -- ~ . ~ ~-.- ~ r j % . B $ u s C - S. ; E P p. O . CD p. " p F : 0 5 . g c. & 3 'L 5 p "=O",. CD r . - . p e 5 g m E E 2 y a 9 S. F: E . % - 2 . g g D o P E E B v j. O " r. p u c g p 0 g p CD $3 + . Q g g - c. ". qCD 5 - 2 2 % 5 Z . " * 9 .y gç '2 9 -. 1 "-. v C D ' - c g I J = . ( c w e m + . 2 + - F) CD 0 gr :s : ; c. g 2. 9 G Z W 5. O Ur, , T g Y Y - " TITOLO K. DEI DELITTI CONTRO LA PROPRIETA. CAPO 1. D E I , F U R T O . 402. Chilinque s'impossessa della cosa mobile altrui per trarne profitto, togliendola da1 luogo dove si trova, senza il consens0 di colui d qusle essa ap- partiene, è punito con la reclusione sino a tre anni. Il delitto si commett,e anche sopra le cose di uqa eredità ilon ancora accettata, e da1 compro - prietario, socio O coerede sopra le cose comuni, O dell' eredità indivisa, da lui non detenute. La quan- tità del tollo si inisuia detraendo la parte spettante al colpevole. 403. Per il delitto preveduto nell'articolo pre- cedente la reclusione è da tre meri a quattro anni, se il fatto sia commesso : 1 .O in ufficii, archivii O stabilimenti pubbiici, sopra cose in essi custodite, O altrove sopra cose destinate a3 uso di pubblica utilità ; 2." in cimiteri, tombe O sepolcri, sopra cose che ne costituiscano ornamento O difesa, O che tro- vinsi in dosso a cadaveri O sepolte con essi ; 3.0 sopra cose che servano O che siano de- stinate al culto in luoghi dedicati all'esercizio di esso, O a questi annessi ed assegnati a custodire le cose medesime ; TITOLO x - Dei delitti coittro la propl-ietci. 145 4." con dertrezza sulla persona in luogo pub- blico O aperto al pubblico; 5." sopra oggetti O danari dei viaggiatori in ogiri specie di veicoli per terra O lier acqua O ndle stazioni O negli scali di pubhlicl~e imprese di tsasporto ; 6." sopra aniniali nei luoghi del loro alleva- mento, o sopra anininli lasciati par necessita nel- i'aperta cainpagna e rispetto ai quali non sia ap- plicabile la dispoiizione del nuiiiero 129dell' arti- col0 seguente ; 7.' sopra legna iielle tagliate dei boschi O sopra piante nei vivai, O w prodotti del suolo di- staccati e lasciati per necessità nell'aperta campagna; 8." sopra oggetti che rimangano per consue- tudine O per destinazione loro esposti alla publ~lica fede. 404. Per il delitto preveduto nell'ariicolo 402 la reclusione è da uno a sei anni : 1." se il fatto sia commesso con ahuso della fidu- cia derivante da scailibievoli relazioni di ufficio, di prestazione d'opera O di coabitazione, anche teinpo- ranea, fra il deruLat0 e il colpevole, s ~ ~ l l e cose che in conseeguenza di tali relazioni siano lasciate od esposte alla fede di quest'ultiiiio ; 2." se il colpevole cornnietta il fatto profit- tando della facilità derivante da disastri, da calarnith, da conin~ozioni pubbliclie O da particolare infortu- nio clel derubato ; CI- 3 g. 0 G 0 z. ZL v O % F 7 O S % , O 5 K J % z g 2 CD " ug g - 5 s w 1 0 tr g 2 - g - t3 ,,- 2 ," %UQ .-., g o O 1 m cc z, -. % m w CI- - p "?" d Z 8 " O -. 7 r w ? . " % y O ". w p E. G " 6 0, G CI- O = - E m m . 146 CODICE PENALE - LIBRO II. riaccia suaccerinatâ per commetlere il fatto O per tra- sportare la cosu sottratta O per procumre l'impunità di sè stesso O di altra persona che sia concorsa ne1 tlelitto. Se la violenza sia diretta unicaniente a strap- pare la cosa di mano O di dosso alla persona, il colpevole è punito con la reclusiuiie da uno a cin- que anni. 407. Chiunclue, con violenza O coi1 minaccia di gravi danni alla persona O agli averi, costringe taluno a consegnare, sottoscrivere O distruggere, in pregiudizio di sè O di altri, un atto che iiliporti clyalsiasi effetto giriridico, è punito con la reclusione da tre a dieci anni. 408. Quando alcuno dei fatti preveciuti negli articoli precedeilti sia coniniesso coi1 nlinaccia iiella vita a niano armata, O da più persoiie delle cluali anclie uiia sola sia paleseniente ariiiata, O da più per- sone travisate, ovvero se sia coilimesso iiiecliailte re- strizione della libertà personale, la reclusione è da cinque a, quindici anni. 48 9. Cliiunclue, iiicutendo in qualsiasi modg tirnore di gravi danni alla persona, all'onore O agli averi, O siiliulando 1' ordine di un'Autorità, co- stringe alcuno a mandare, depositare O mettere a disposizione del colpevole danaro, cose O atti che importino qualsiasi effetto giuridico, è punito con la reclusione da due a dieci anni. 4 10. Chiunque sequestra una persona per ot- knere da essa O da altri, conie prezzo della libe- TITOLO x - Dei clelitti c o ~ t f - O la proprietci. 147 razione, danaro, cose O ztti che iinportino qualsiasi effetto giuridico, a favore proprio O di altri da lui indicati, ancorchè non consegua l'intento, è punito con la recl~isione da cinqlie a quindici almi. 41 1. Cl-iiunque, fuori dei casi preveduti iiel- l'articolo 64, senza prima darne avviso al19Autorità, porta corrispondenze O messaggi, scritti O verbali, per far conseguire 1' intento del delitto preveduto nell'articolo precedente, è puiiito con la reclusione cia sei iiiesi a cinque aniii. 4 1 S . Alle peile stabilite per i delitti preveduti negli articoli da1 406 al 410 è seiilpre aggiunta la sottoposizione alla vigilanza speciale del19Autorità di pubblica sicurezza. I CAPO III. 1 DELLA TRUFFA E DI ALTRE FRODL 9 1 3. Chiiinque, coi1 artifizii O raggiri atti a ingannare O a sorpreizdere l'altrui buona fede, in- ducendo alcuilo in erpore, procura a sè O acl d t r i un ingiusto profitto con altrui cianno, è punito con la reclusioile sino a tre aiini e con la multa oltre le lire cento. La reclusione è da uno a cirique anni, se il delitto sia cornmesso : 1." da avvocati, procuratori O amministra- tori, nelî'esercizio delle loro funzioni ; 2." a danno di un'Arnministrazione pubblica O di un istituto di pubblica beneficenza; 3." col pretesto di far esonerare alcuno da1 servizio militare. 145 CODICE PENALE - LIBILO II. 4 14. Cliiunque , a fine di conseguire per sè O per altri il prezzo di un'assicurazione da in- fortunii O altro indehito profitto, distrugge, di- spercle, O deteriora con qualsiasi nlezzo cose proprie, è punito con la reclusione sino ad un anno; e, se consegua l'inteiito, si applicano le disposizioni del- l'art icolo precedente. 4t 15. Chiunque, abusando in proprio O altrui profitto dei bisogiii, delle passioni O della iiiespe- rienza di un minore, di un interdetto O di un iiîa- bilitato, gli fa sottoscrivere un atto clle importi qualsiasi effetto giuridico, a danno di lui O di altri, - è punito, non ostaiitz la nullità derivante dall'in- 4 capacità personale, con la reclusione da uno a cinque anni e con la i i~ulta oltre le lire trecento. Q16. Cliiuiique, a fine di lucro, iiiduce un cittadino ad emigrare, ingannanclolo con l'acldurre fatti insussistenti O col dare false iiotizie, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la niulta non inferiore alle lire cinquecento. CAPO IV. DELLE APPROPRIAZIOPII INDEBITE. 9 1 7. Cliiunque si appropria, convertendola in profitto di ;è O di un terza, uns cosa a!trui che gli sia stata üfXdata O coiîsegnaia per qualsiasi titolo che importi l'obbligo di restituirla O di farne un uso determinnto, è punito, a querela di parte, con la rxlusione siiîo a due aniii e con la iiiulta oltre le lire ceiito. TITOLO x - Dei delitti contro la proprieta. 149 4 1 8. Chiunque, abusando di un foglio firiiîato in bianco a lui affidato con l'obbligo di restituirlo O di farne un uso determinato, vi scrive O fa scri- vere un atto clie importi qualsiasi effetto giuridico a danno di chi 10 lia firmato, è punito, a querela di parte, con la reclusione da tre nîesi a tre anni e con la multa non iiiferiore alle lire trecento. Se il foglio firmato non era stato affidato al colpevole, si applicano le disposizioni dei capi III e IV del titolo VI. 41 9. La reclusione è da uno a ciilque anni, e si procede d'ufficio, quanclo il delitto preveduto iiegli articoli precedenti sia commesso sulle cose affidate O consegnate per ragione di professione, industria, commercio, azienda, ufficio, servizio O deposito ne- cessario. 420. È punito, a querela di parte, con la de- tenzione sino ad un aniio O con la iîiulta da lire cin- quanta a mille : 1." chiunyue, trovate cose da altri smarrite, se le appropria senza osservare le prescrizioni della legge civile sull'acquisto della proprietà di cose tro- vate ; 2." chiunque, trovato un tesoro, si appropria, in tutto O in parte, la quota dovuta al proprietario del fondo ; 3". chiunque si appropria cose altrui, delle cluali sia venuto in possesso in conseguenza di un er- rore O di un caso fortuito. 150 CODICE PENALE - LIBRO II. Se il colpevole conosceva il proprietario della cosa appropriatasi, si applica la reclusione sino a due a.nni. CAPO V. DELLA RICETTAZIONE. 42 1. Chiunque, fuori del caso preveduto nel- 1' articolo 225, acquista, riceve O nasconde danaro O cose provenienti da un delitto, O si ictromette in qualsiasi modo ne1 farle acquistare, ricevere O na- scondère, senza essere concorso ne1 delitto iiîede- simo, è punito con la reclusione sino a due anni e con la multa siiio a lire mille. i Se il danaro O le cose provengano da un ds- litto che importi peua restrittiva della liberth per- sonale per un teiiipo iiiaggiore dei ciiique anni, il colpevole è punito con la reclusione da uiio n quattro anni e con la inulta da lire cerito a tremila. In airiliedue i casi preveduti nelle precedenti disposizioni, la reclusioiie 11011 pu6 superare la nietà della pena staliilita per il lielitto da cui le cose pro- vengano; ed ove si tratti di jpena pecuninria, per deterniinare tale ii~isura si fa il ragguaglio secondo le norme stabilite ~iell'articolo 19. Se il colpevole sia ricettatore abituale, la re- clusione B da tre a sette anni, ne1 caso preveduto nella prima parte del presente articolo, e da cinque a dieci anni, ne1 cas0 preveduto ne1 pritiio capo- verso: e si aggiunye sempre la multa da lire tre- cento a tremila. TITOLO x - Dei tlelitti cojziro ln l~roprietir. 151 CAPO VI. DELLA USURPAZIONE. 422. Chiunque, per appropriarsi in tutto O in parte l'altrui cosa immobile, O per trarne pro- fitto,. ne rimuove O altera i termini, è puiiito con la reclusione sino a treiita mesi e con la multa da lire cinquanta a tremila. Alla stessa pena soggiace colui che, per procac- ciarsi un indebito profitto, davia acque publiliclie O private. Se il fàtto sia I commesso con violenza O minaccia verso le persone, O da più persoiie con arnii, O da più di dieci persone aucorchè senza armi,. la reclusione è da uno a cinque anni e la niulta da lire niillecinquecento a cinquemila. 423. Chiunque turlia, con violenza verso le persone, 1' altrui yacifico possesso sopra cose im- rnobili è punito con la reclusione sino ad un ailrio O con la niulta da lire cento a dueniila. Se il fatto sia comniesso da piii persone con armi, O da più di dieci persone ancorchè senza arrni, la pena è della reclusione da uno a tre anni O della niulta da lire duemila a cinq~iemila. I CAPO VII. 1 D E L DANNEGGIABlENTO. 429. Chiunqus distrugge, disperde, guasta O in qualsiasi modo deteriora cose mobili O im- mobili altr~ii è punito, a querela di parte, con la 1 53 CODICE PENALE - LIBRO II. reclusione O con la detenzione sino a sei mesi e con la multa sino a lire cinquecento. La pena è della reclusione da un mese a tre anni e della multa sino a lire tremila, e si procede d'ufficio, se il fatto sia coiiimesso: 1." per vendetta contro un pubblico ufficiale a causa delle sue funzioni; 2." con violeiiza verso le persone, O con al- cuno dei mezzi indicati nei nuineri 4" e 50 del- 1' articolo 404 ; 3.0 sopra edifizii pubblici O destinati a uso pubblico, a pubblica utilità O all'esercizio di un culto, ovvero sopra edifizii od opere della specie indicata nklj'articolo 305 O su monuiuenti pubblici, cimiteri O loro dipendenze; 4." sopra argini, difese O altre opere desti- nate a pubblico riparo da infortunii, ovvero sopra apparecclii O segnali destinati a pubblico servizio ; 5." sopra canali, cliiaviche O altre opere destinate all'irrigazione ; 6." sopra piantate di viti, alberi O arbusti fruttiferi. 425. Quando il fatto preveduto n a articolo precedente sia commesso in occasione di viOlenza O di resistenza all'Autorità, O in riunione di dieci O pih persone , tutti coloro che concorrono ne1 delitto sono puniti, ne1 cas0 deila prima parte, con la re- clusione O con la detenzione sino a otto mesi e con la inulta sino a lire miile ; e nei casi peveduti ne1 capoverso con la reclusioiie da due inesi a quattro TITOLO x - Dei delz'tti cont7-O En proprietd. 153 anni e con la inulta sino a lire quattroinila; e si procede seinpre d'ufficio. 426. Chiunque arreca danno al fondo al- trui, introducendovi senza diritto O abbandonandovi animali, è punito secondo le disposizioni dell' arti- col0 424. Per il solo fatto di averveli introdotti O ab- bandonati abusivamente per farveli pascolare, il colpevole è puiiito, a querela di parte, con la de- tenzione sino a tre mesi O con la inulta sino a lire cinquecento. 427. Chiunque entra arbitrariamente nell'al- trui fondo recinto da fossa, da siepe viva O da stabile ripnro, è punito, a querela di parte, con la multa sino a lire cinquanta; e, in cas0 di recidiva ne110 stesso delitto, con la detenzione sino ad un mese. 4%8. Cliiunque caccia in un fondo altrui, qua- lora il proprietario nei rnodi stabiliti dzlla legge ne abbia fatto divieto, e se vi siano segnali che ren- dano palese tale inibizione, è punito, a querela di parte, con l a multa siilo a lire cinquanta; e, in caso di recidiva el10 stesso delitto, con la detenzione sino -P a quindici giorni. 4-29. Cliiunque, senza necessità, uccide O al- trimenti rende inservibili animali che appartengano ad altri è punito, a querela di parte, con la deten- zione sino a tre mesi e con la multa sino a lire mille. Se il danno sia lieve, pub applicarsi la sola inulta sino a lire trecento. 154 CODICE PENALE - LIBRO II. Se l'animale sia soltanto deteriorato, la pena è della detenzione sino ad un inese O della multa sino a lire trecento. Va esente da pena colui che coinmetta il fatto sopra volatili sorpresi nei fondi da lui possecluti e ne1 moment0 in cui gli recano danno. +30. Chiunque, fiiori dei casi prevecluti negli articoli precedenti, cleturpa O imbratta cose mobili O immobili altqui è punito, a querela di parte, con la nlulta sino a lire cinquecento. Se concorra alciina delle circostanze iiîdicate nell'articolo 425, si aggiuiîge la reclusione sino a t r e mesi; e si procede d'ufficio. L CAPO VIII. DISPOSIZIONI confuNI AI CAPI PRECEDENTI. 43 1. Nei delitti preveduti ne1 presente titolo, se il valore della cosa cile ha formato oggetto del delitto O quello che corrisponde al danno recato sia molto rilevante, il giudice pub aumentare la pena sino alla ilietà; se sia lieve, pu6 ridurla sino alla metà; e, se sia lievissinlo, pub ridurla sino ad un terzo. Per determinare il valore, si tien conto di quello clie la cosa aveva e del pregiudizio recato ne! morilento del delitto, e non del profitto ottenuto da1 colpevole. Le predette diminuzioni di pena non si ap- plicano, se il colpevole sis recidivo in delitto della stessa indole O se trattisi di dcuno fra i delitti pre- veduti ne1 capo II di questo titolo. TITOLO x - Dei delitti co1zt1-0 166 propvietri. 155 G32. Quando il colpevole di alcuno dei delitti preveduti ilei capi 1, III, IV e V di cluesto titolo e negli al-ticoli 424, prima parte, 426 e 429, avanti ogni provvedinieiîto siudiziale coiltïo di lui, re- stituisca il tolto, ovvero se, per la natura del fatto O per altre circostanzc non essendo possibile la re- stituzioile, risarcisca iateramente il derubato O il danneggiato, la pena è diminuita da uno a due terzi. La pena è diminuita da un sesto ad un terza, se la restituzioiie O il risarcinlento avvenga durante il procedirilento, ma prima dell' iilvio al giuclizio. 433. Per i fatti preveduti ilei capi T, III, IV e V di questo titolo e negli articoli 424, prima parte, 426 e 429 non si procede contro colui clle li abbia cominessi in danno: 1." del conjuge non legalmente separa.to ; 2." di un parente O affine in linea ascendente O discendente, del lîadre O della madre adottivi O del figlio adottivo; 3.0 di iin fratello O di una sorella che vi- vano con lui iil famiglia. Se il fatto sia comniesso in danno dvl conjuge legalmente sepmato, O di un fi.atello O di una so- rella i quali noiî vivano in famiglia con l'autore clel fatto, O cli uno zio O nipote O affine in secondo grado viventi in famiglia con esso autore, si pro- cede soltanto a querela di parte, e la pena è di- minuits di un terzo. LIBRO TERZO. DELLE CONTRAVVENZIONI IN ISPECIE. TITOLO 1. DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI L'ORD~NE PUBRLICO. CAPO 1. DEL RIFIUTO D I OBBEDIENZA ALL'AUTORITA. 434. Chiunque trasgredisce ad un ordine legal- 5 mente dato dall'Autorità competente, ovvero non osserva un provvedimento legalmente dato dalla medesima per ragione d i giustizia O di pubblica sicurezza, è punito con l'arresto sino ad un mese O con l'ammenda da lire venti a trecento. 435. Chiunque, in occasione di tnmulto O di calamità, O nella flagranza di reati, rifiuta, senza giusto motivo, di prestare il proprio aiuto O il servizio, ovvero rifiuta di dare le informazioni O indicazioni, che gli si chiedano da un pubblico ufficiale nel- l'esercizio delle sue funzioni, è punito con l'am- lnenda sino a lire cinquanta; e, se dia informazioni O indicazioni mendaci, con l'ammenda da lire cento a cinquecento. 436. Chiunque rifiuta d'indicare ad un pub- blico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni il proprio nome, cognome, stato O professione, luogo 1 11 TITOLG I - Delle contl-UV;. cojtcernenti l'orrligze pzrOOlico. 157 11 di nascita O di doniicilio, O altre q~ialità persondi, è punito con l'ammenda sino a lire cinquanta ; -e, se dia indicazioni mendaci, con l'amiilenda da lire cinquanta a trecento. 4237. Chiunque, contro il legale divieto del- 1'Autorità cornpetente, prornuove O dirige ceriiiionie religiose fuori dei luogl~i destinati al culto, ovvero processioni religiose O civili nelle piazze O vie pub- bliche, è punito con l'ammenda sino a lire cento ; e, se il fatto produca pu11l)lico tuiiiulto, coi1 l'arre- sto sino ad un mese e con l'ailiinencla da lire cincluanta a trecento. 4SS. II ministro di un culto, clie esercita funzioni di culto esterno in opposizione a pyovve- dimenti legalmente dati dall'Autorit2 coinpetente, è punito con l'arreato sino a tre mesi e con l'ani- menda da lire cinquanta a inillecincluecento. CAPO II. I 439. Il medico, il chirurgo, la levatrice o altïo ufficiale di sanità, che, avendo prestato l'assi- ' stenza della pyopria professione in casi che possano presentare i caratteri di delitto contro ln persona, omette O ritarda di riferirne al1'Autorità giudiziaria O di piibblica sicurezzn, è puiiito, eccetto clie il re- ferto esponga la persona assistita ad un procedi- mento peilale, con l'aiî-imenda sino a lire cinquanta. 158 CODICE PENALE - LIBRO III. CAPO III. D E L L E CONTRAVVENZIONI CONCERNENT1 LE MONETE. 440. Chiunque, avendo ricevuto, corne genuine, moiiete per UII valore coinplessivo oltre le lire dieci, le conosca poi contraffatte O alterate, e non le con- segni entro tre giorni all'Autorità, indicandone possi- bilmente la pr'oveiiieiiza, è punito con I'aininenda sino a lire trecento. 441. Chiunque rifiuta di ricevere per il loro valare ruonete aventi corso legale nello Stato è pu- niio con l'amiiienda sino a lire cinquanta. Z CAPO 1V. D E L L E CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI L'ESERCIZIO DELL'ARTE TIPOGRAFICA, LO SMERCIO D I STAMPATI E L E AFFISSIONI. 442. Chiunque esercita l ' a r b tipografica, li- tografica O altra arte di riproduzione in niolteplici esemplari con mezzi meccanici O chimici, senza osser- vare le prescrizioni della legge, è punito con l'am- menda da lire cento a millecinquecento. 443. Chiunque smercia O distribuisce in luogo pubblico O aperto al pubblico stampati, disegni O manoscritti senza licenza dell'butorità, quand0 tale licenza sia richiesta dalla legge, è punito con l'am- menda sino a lire cinquanta. Se si tratti di stampati O disegni dei quali l'Au- torità abbia ordinato il sequestro, la pena è del- 1' arresto sino ad un mese e dell'ammenda da lire cinquanta a cinquecento. ~ 1 ~ 0 1 . 0 1 - Delle contrnov. co~zcerlzenti l'ordine pu661ico. 159 444. Chilinque, iiello smerciare O distribuire stampati, disegni O manoscritti, in luogo pubblico O aperto al puhblioü, annunzia O grida notizie per le quali possa essere turbata la tranquillità pubhlica O delle persone, è punito con l'amriieuda sino a lire duecento; e, se le notizie siano false O supposte, con l'aiiirnenda da lire ceiito a trecento O con l'ar- resto sino ad un mese. 445. Chiunque, seiiïa licenza dell' Autorità, ovvero fuori dei luoghi nei quali l'affissione è per- messa,, affigge O fa afiggere stampati, disegni O mano- scritti, è puiiito con l'am~nenda siiio a lire cinquanta. 446. Chiuncjue stacca, lacera O altrimeiiti rende inservibili gli stampat,i, disegni O manoscritti fatti affiggere dall'Autorità è puiiito con l'ammonda sino a lirt3 cento ; e, se 10 faccia in dispïcgio dell'Au- torità, con l'arrestu sino a quindici gioriii. Se trattisi di starnpati, disegiii O manoscritti fatti affiggere dai privati nei luoglii e niodi consentiti dalla legge O dall'AutoriLà, e il fatto sia commesso prima del gioimo successivo a quel10 in cui avvenne l'affissione, la pena è dell'amrfienda sino a lire cinquaiita. CAPO V. DELLE CONTIIAVYENZIONI CONCER'TENTI GLI SPETTACOLI E GLI STABILINENTI ED ESERCIZII PUDBLICI. 1 l 447. Chiunque apre O tiene aperti luoghi di pubblico spettacolo o ritrovo, senza avere osservato le prescrizioni stnbilite dall'8utorità a tutmela dell'in- 1 160 CODICE PENALE - LIBRO III. columità pubblica, è punito con l'arresto sino acl un mese e con 1' ammenda; e, in caso di recidiv~ nello stesso reato, l'ammenda non pu6 essere inferiore a lire trecento. 448. Chiunque, senza licenza dell'Autorità? dà spettacoli O trattenimenti di clualsiasi natura, in luo- go pubblico O aperto al pubblico, è punito con l'ammenda da lire dieci a cento; e, se il fatto sia com- messo contro il divieto del17Autorità, con 1' arresto sino a quindici giorni e con l'arnriienda da lire cin- quanta a trecento. 449. Chiunque apre agerizie di affaïi O sta- bilimenti O esercizii pubblici, per i quali sia neces- saria una licenza dell'Autorità, senza averla prima ottenuta, è punito con l'ammenda sino a lire tre- cento; alla quale, in caso di recidiva ne110 stesso reato, si aggiunge l'arresto sino ad un mese. S e la licenza sia stata negata, la pena è del- l'ammenda sino a lire cinquecento; alla quale, in caso di recidiva nello stesso reato, si aggiurige l'ar- resto sino a tre mesi. 450. Il proprietario O aonduttore di un'agen- zia O di uno degli stabilinienti O esercizii indicati nell'articolo precedente, il cluale non osserva le pre- scrizioni stahilite dalla legge O dall'autorità, è pu- nito con l'ammenda sino a lire cinquentzt ; alla quale, in caso di recidiva nello stesso reato, si sggiungono l'arresto sino a quindici giorni e la sospensione dall'e- sercizio della professione O dell'arte sino ad un rcese. TITOLO I - Delle contravv. concernenti I'ordine pubblico. 161 45 1. Chiunque per mercede alloggia O riceve in convitto O in cura alcuno, senza' osservare quanto sia legalmente prescritto intorno all'obbligo di regi- strazioni, di dichiarazioni O denunzie all'Autorità, è punito con l'ammenda sino a lire cinquanta; e, in cas0 di recidiva nello stesso reato, da lire venti a duecento. Se l'industria sia esercitata contro il divieto del- l'Autorità, la pena è dell'ammenda sino a lire cento; e, in cas0 di recidiva nello stesso reato, da lire cin- quanta a cinquecento. CAPO VI. DEGLI ARRUOLARIENTI SENZA LICENZA DELL'AUTORIT~. 452. Chiunque, senza licenza dell'Autorità, apre arruolamenti è punito con l'arresto sino ad un anno O con l'ammenda da lire cinquanta a miiie. C h P O VII. DELLA MENDICITA. 453. Chiunque, essendo abile al lavoro, è côlto a mendicare, è puriito con l'arresto sino a cin- que giorni ; e, in caso di recidiva nello stesso reato, con l'arresto sino ad un mese. Le stesse pene si applicano a chi, essendo ina- bile al lavoro, sia côlto a mendicare senza aver adempiuto le prescrizioni stabilite dalla legge. La contravvenzione non è esclusa da1 fatto che il colpevole mendichi col pretesto O con la simulazione cli rendere servizii alle persone O di snierciare oggetti. 11 162 CODICE PENALE - LIBRO III. 454. Chiunque iiiendica in inodo ininaccioso, vessatorio O ~ipugnante, per circostanze di tempo, di luogo, di mezzo O di persona, è punito con l'arresto sino ad uii mese ; e, in cas0 di recidiva nello stesso reato, da uiio a sei inesi. 455. Il giudice pu6 orclinare che la pena del- l'arresto stabilita negli articoli precedenti sia scontata in uno dei modi preveduti nell'articolo 22. 456. Chiunque permette che una persona mi- nore dei quattordici anni, soggetta alla sua podestà O affidata alla sua custodia O vigilanza, vada a inen- dicare O che altri se ne valga per mendicare, è pu- iiito con l'arresto sino a due mesi e con l'ammenda '1i sino a lire trecento; e , in caso di recidiva nello stesso reato, l'arresto è da due a quattro mesi. CAPO VIII. DEL DISTURBO DELLA QUIETE PUBBLICA E PRIYATA. 457. Cliiunque, niediante schiamazzi O clamori, abuso di campane O di altri strumenti, ovvero eser- citando professioni O mestieri rumorosi contro le disposizioni della legge O dei regolamenti, disturba le occupazioni O il riposo dei cittadini O i ritrovi pubblici, è punito con l'aminenda sino a lire trenta, che si pu6 estendere a lire cinquanta in caso di re- cidiva nello stesso reato. Se il fatto sia commesso di notte, dopo le ore undici, l'ammenda è da lire venti a cinquanta, che, in cas0 di recidiva nello stesso reato, si pu6 esten- dere a lire cento. TITOLO I - Delle c~lak-avv. co?zcerlzentz l'oldfize pu661ico. 163 Se il fatto sia tale da produrre appreiisione ne1 pubblico, all'ammenda pub essere aggiunto l'arresto sino ad un mese. 458. Chiunque, pubblicaniente, per petulanza O altro biasimevole motivo, molesta taluno O ne turba la quiete è punito con l'ammenda sino a lire cento O con l'arresto sino a quindjci giorni. CAPO IX. DELL' ABUS0 DELL' ALTRUI CRED.L~LITA. 459. Chiunque, in luogo pubblico O aperto al pubblico, cerca con qualsiasi impostura di abusare della credulità popolare, in modo che possa. recar pregiudizio altrui O turhare l'ordine pubblico, è pu- n i t ~ con l'arresto sino a quindici giorni; e sino ad un inese, in cas0 di recidiva nello stesso reato. TITOLO II. DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI L'INCOLURIITÀ PLTBBLICA. CAPO 1. DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERHENTI LE ARhfI E LE hIATERIE ESPLODENTI. 460. Chiunque, senza priiila averne dato civ- vis0 all'Autorità cornpetente, stabilisce uiia fabbrica d'armi, O introduce ne110 Stato una quantita di armi eccedente il proprio uso è punito con l'arresto sino a tre mesi O con l'ammenda da lire cinquanta a mille. 164 CODICE PENALE - LIBRO III. a6 1. Chiunque, senza licenza dell'Autorità com- petente, fabbrica O introduce nello Stato, ovvero smercia O pone in vendita armi insidiose, é punito coi1 l'arresto per un tempo non inferiore ai sei mesi e con la sospensione dall'esercizio della professione O dell'arte. 46 2. Chiunque, sema licenza dell'Autorità conl- petente, fabbrica O -introduce nello Stato polveri pi- riche O altre materie esplodenti, è punito con l'ar- resto sino a tre mesi e con 1' ammenda sino a lire. cinquecento. 463. Chiunque smercia O pone in vendita armi senqa ,licenza dell'Autorità competente, quando tale. liceAza sia legalmente prescritta, è punito con l'ar- resto sino ad un mese e con l'ammenda da lire ciiiquanta a cinquecent o. 464. Chiunque, senza licenza deU'Autorità corn-. petente, e fuori della propria abitazione O delle appar- tenenze di essa, porta armi per le quali occorra la li- cenza è punito con l'arresto sino ad un inese O con l'aminenda sino a lire duecento. Il colpevole è punito con l'arresto: 1." sino a quattro mesi, se l'arma sia una pi- stola O una rivoltella; 2." da un mese ad un anno, se l'arma sia. insidiosa. 46 5. ~e pene stabilite nell' articolo precedente sono aumentate : 1." di un teïzo, se l'arma si porti in luogo ove sia adunanza O concorso di gente, O di notte in TITOLO II - Delle contravv. concernenti l'i9zcol~~mità pul>l>licn. 165 luogo abitato, O se il colpevole sia stato condannato per mendicità ; 2." cla un terzo alla nîetà, se il colpevole sia stato condannato per delitti contro la persona O la proprietà, conlinessi con violeizza, ovvero per violeilza O resistenza all'Autorità, O se trovisi sottoposto alla vigilanza speciale dell' Autoïità di pubblica sicurezza ; e si applica sempre la pena dell'arresto. 46 6. È punito con l'ammenda sino a lire cento chiunque, ancorchè provveduto della licenza di porto d'armi da sparo: 1." consegna O lascia portare una di tali armi carica a persona in età minore dei quattordici anni O a qualsiasi persona che non sappia O non possa maneggiarla con discernimento ; 2." trascura di adoperare ilella custodia di dette armi le cautele valevoli a impedire che alcuna delle mentovate persone giunga a iriipossessarsene f,lcil- inente ; 3." porta un fucile carico iil luogo ove sia adunanza O concorso di gente. 46 7. Chiunque, senza licenza dell'hutorità com- petente, spara armi da fuoco O accende fuochi d'aiti- fizio O macchine esplodenti, ovvero fa altre esplo- sioni O accensioni pericolose O incornode, in un luogo abitato O nelle sue vicinanze, O lungo O in direzione di una puhblica via, è punito con l'am- menda sino a lire cinquanta; alla quale pub essere aggiunto, nei casi pib gravi, l'arresto sino a quin- dici giorni. 166 CODICE PENALE - LIBRO III. 46s. Chiunque, clandestinamente O contro il divieto della legge O dell'Autorità competente, tiene in casa O in altro luogo un ammasso d'armi in numero non minore di venti, ovvero uno O più pezzi di artiglieria, O altre consimili macchine, ovvero materie esplodenti O infiammabili, pericolose per la loro qualità O quantità, è punito con l'arresto non inferiore ai tre mesi ; e, se le armi siano insi- diose, all'arresto pub essere aggiunta la sottoposi- zione alla vigilanza speciale dell' Autorità di pub- blica sicurezza. 46 9. Chiunque, senza licenza dell' Autorità cowpetente, trasporta da un luogo ad un altro pol- veri. piriche o altre materie esplodenti, in quan- tità superiore al bisogno proprio O ad un bisogno in- dustriale, ovvero senza le cautele prescritte dalla legge O dai regolamenti, è punito con l'arresto sino ad un mese O con l'ammenda sino a lire trecento. 470. Per gli effetti della legge penale si consi- derano armi insidiose: 1 .O gli stili, stiletti e pugnali di qualsiasi forma, e i coltelli acuminati, la cui lama sia fissa O possa rendersi fissa con molla O altro congegno; 2." le armi da sparo, la cui cannamisurata internamente sia inferiore a centosettantun millimetri, le bombe e ogni macchina O involucro esplodente ; 3." le armi bianche O da sparo di qualsiasi misura, chiuse in bastoni, canne O mazze. TITOLO u - Delle contrnvv. concernenti I'incolumità l,ubOlicn. 167 CAPO II. DELLA ROVINA E DELLE OMESSE RIPARAZIONI DI EDLFIZLI. 47 1. Chiunque abbia avuto parte ne1 disegno O nella costruzione di un edifizio, se questo rovini per sua negligenza O imperizia, senza produrre peri- col0 per l'altrui sicurezza, è punito con l'ammenda non minore delle lire ceiito ; cui pub essere ag- giunta la sospensione dall'esercizio della profes- sione O dell'arte. La disposizione del presente articolo è appli- cabile anche ne1 cas0 di rovina di ponti O di ar- mature per la costruzione O riparazione di fabbri- che O simili. 472. Quando un edifizio O un'altra costru- zione minacci, in tutto O in parte, ravina, con pericolo per l'altriii sicurezza, il proprietario O chi 10 rappresenta, ovvero chi sia altrimenti obbligato alla conservazione O alla vigilanza dell'edifizio O della costruzione, che non provvede ai lavori ne- cessarii per rimuovere il pericolo, è punito con l'am- menda da lire dieci a cento; e sino a lire mille, se abbia trasgredito all'ingiunzione dell'Autorità corn- petente. Ove si tratti di un edifizio O di uii'altra costrii- zione in tutto O in parte rovinati, chi, avendone l'obbligo, trascura di rimuovere, con riparazioni O con clualsiasi altro provvedimento, il pericolo per- sistente a cagione della rovina, è punito con l'am- menda da lire cinquanta a mille. CODICE PENALE - LlBRO III. CAPO III. DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI SEGNALI E APPARECCHI DI PUBBLICO SERVIZIO. 473. Chiunque omette di collocare i segnali e ripari prescritti dai regolamenti, per iiiipedire peri- Coli derivanti da opere fatte O da oggetti lasciati in luogo di pubblico transito, è punito con l'ammenda sino a lire trecento ; alla quale pub essere aggiunto, nei casi più gravi, l'arresto sino a dodici giorni. Chi arbitrariamente rimuove i segnali sud- detti è punit0 con l'ammenda da lire cinquanta a cipquecento; alla quale pu6 essere aggiunto l'arresto .a sino a venti giorni. 474. Cliiunque arbitrariamente spegne i fanali che servono alla pubblica illuminazione, ovvero ri- niuove apparecchi o segnali diversi da quelli indicati nell' articolo precedente e destinati a pubblico ser- vizio, è punito con l'amiiienda sino a lire duecento. CAPO IV. DEL GETTO E DEL COLLOCAMENTO PERICOLOSO DI COSE. 47 5. Chiuiique getta O versa in luogo di pub- blico transito, O anche in un recinto privato co- mune --a pih famiglie, cose atte ad offendere O iiii- brattare le persone è punito con l'arresto sino a dieci giorni O con l'ammenda sino a lire cento. 476. Chiunque, senza le debite cautele, pone sopra finestre, tetti, terrazzi O altri luoghi consi- mdi O vi appende cose, Che, cadendo, possano offen- TITOLO 11 - Delle contravv. concernenlz' l'incolumita pubblica. 169 dere O imbrattare le persone, è punito con l'ammenda siio a lire trenta. Se non si conosca l'aiitore del fatto , la pena si applica al conduttore O possessore dell'edifizio, qua- lora egli fosse in grado di inipedire il fatto mede- simo. CAPO V. DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI LA CUSTODIA DI PERSONE ALIENATn DI MENTE. 47 7. Chiunque lascia vagare pazzi affidati alla sua custodia, O, quando alla custodia si siano sot- tratti, non ne dà immediato avyiso all'Autorità, è punito con l'aminenda sino a lire duecentocinquanta. 478. Chiunque, senza darne iminediato avviso all'Autorità, O senza ottenerne l'autorizzazione, quando sia prescritta, riceve in custodia yersone a lui dicliia- rate affette da alienazione mentale, ovvero le licenzia, è punito con l'ainmenda da lire cinquanta a cin- quecento; cui pub essere aggiunto, nei casi yih gravi, l'arresto sino ad un mese. 47 9. Alle pene stal~ilite nei precedenti articoli, quando il colpevole sia persona preposta al governo di manicomii O che eserciti l'arte salutare, si ag- giunge la sospensione dal19esercizio della professione O dell'arte. CODICE PENALE - LIBRO III. CAPO VI. DELL' OMESSA CUSTODIA E DEL MAL GOVERNO DI ANIMAL1 O DI VEICOLI. 480. Chiunque lascia liberi O non custodisce, con le cautele prescritte dai regolamenti, bestie fe- roci O animali pericolosi, dei quali egli abbia la proprietà O la custodia, e, in caso di animali so- spetti d'idrofobia, non ne dà immediato avviso al- l'Autorità, è punito con l'arresto sino ad un mese. 48 1. Chiunque lascia senza custodia O altri- menti abbandona a sè stessi, in luoghi aperti, ani- mqli da tiro O da corsa sciolti O attaccati; ovvero li guida senza sufficiente capacità, O li affida a persone inesperte; ovvero, per il modo di attaccarli O gui- darli, O con l'aizzarli O spaventarli, espone a peri- col0 l'altrui sicurezza, è punito con l'arresto sino ad un mese. Se il contravventore sia cocchiere O conduttore vincolato a licenza, si aggiunge la sospensione dal- l'esercizio della professione O dell'arte sino a venti- quattro giorni. 482. Chiunque spinge animali O veicoli nelle vie O nei passeggi pubblici O aperti al pubblico, in modo pericoloso per la sicurezza delle persone O delle cose, è punito con l'ammenda sino a lire cin- quanta ; e, se il contravventore sia cocchiere O con- duttore vincolato a licenza, pud essere aggiunta la sospensione dall'esercizio della professione O dell'arte sino a cluindici giorni. TITOLO II - Delle co~ztrnvv. concernenti l'incolut~iitd pu661ica. 171 CAPO VII. DI ALTRE CONTRAVVENZIONI DI COMUNE PERICOLO. 483. Chiunque, anclie per negligenza O impe- rizia, fa sorgere in qualsiasi modo il peric010 di danni aUe persone O di gravi.danni alle cose è pu- nito con l'ammenda sino a lire duecento O con l'ar- resto sino a venti giorni. Se il fatto costituisca in pari tenîpo infrazione ai regolamenti in materia di arti, cominerci O in- dustrie, e la legge non disponga altrimenti, la pena è dell'arresto da sei a trenta giori~i e della sospen- sione daU'esercizio della professione O dell'arte sino ad un mese. TITOLO III. DELLE CONTRAVVENZIONI CONCERNENTI LA PUBBLICA MORALITÀ. CAPO 1. DEI GIUOCHI D' AZZARDO. 484. Chiunque, in luogo publilico O aperto al pubblico, tieiie un giuoco d' azzardo, O presta al- l'uopo il locale, è punito con 1' arresto sino ad un mese, che pu6 estendersi a due mesi in caso di re- cidiva nello stesso reato, e con l'ailimenda rioil in- feriore alle lire cento. L'arresto è da uno a due mesi, e puh esten- dersi a sei in caso di recidiva nello stesso reato : 1 . O se il fatto sia abituale ; 173. CODICE PENALE - LIBRO III. 2." se chi tiene il giuoco sia conduttore del pubblico esercizio in cui la contravvenzione è com- messa ; ne1 qual caso si aggiunge la sospensione dal- l'esercizio della professione O dell'arte sina ad un mese. 485. Chiunque, senza avere partecipsto alla contravvenzione preveduta nell' articolo precedente, è côlto rnentre prende parte in un luogo pubblico O aperto al pubblico ad un giuoco d'azzardo è punito con l'ammenda sino a lire cinquecento. 486. In ogni caso di contravvenzione per giuoco d'azzardo, il danaro esposto ne1 giuoco e gli arnesi od oggetti adoperati O destinati pnr il medesimo $ confiscano. 487. Per gli effetti della legge penale, si conside- rano g k o c h i cl'azzardo quelli nei quali la vincita O la perdita, a fine di lucro, dipenda interamente O quasi interamente dalla sorte. Per le contravvenzioni prevedute negli articoli precedenti si considerano aperti al pubblico anche quei luoghi di ritrovo privato dove si esiga com- penso per l'uso degli arilesi da giuoco O il comodo di giuocare, O dove, anche senza prezzo, si dia ac- cesso a qualunque persona a fine di giuoco. CAPO II. DELLA UBBRIACHEZZA. c. 488. Chiunque, in luogo pubblico, è côlto in istato di manifesta ubbriachezza molesta O ripu- gnante è punito con l'ammenda sino a lire trenta. Se il fatto sia abituale, la pena è dell'arresto sino TITOLO III - Delle con&-avv. concerlzelzti la pu661ica ~nwalità. 173 ad un mese ; e il giudice pud ordinare che l'arrest,~ sia scontato in uno dei modi preveduti nell'arti- col0 22. 489. Chiunque, in luogo pubblico O aperto al pubblico, cagiona 1' ubbriachezza altrui, sommi- nistrando a ta1 fine bevande O altre sostanze ine- brianti, ovvero le somministra ad una persona già ebra, è punito con l'arresto sino a dieci giorni. Se il fatto si commetta verso una persona che non abbia compiuto i quattordici anni, O che sia palesemente in uno stato anormale per debo- lezza O alterazione di mente, la pena è dell'arresto da dieci giorni ad un mese. Se il contravventore faccia commercio delle be- vande O sostanze inehrianti, si aggiunge la sospen- sione dall'esercizio della professione O dell'arte. CAPO III. DEaLI ATTI CONTRARII ALLA DECENZA PUBBLICA. 490. Chiunque, in pubblico, mostra nudità invereconde, ovvero con parole, canti O altri atti offende la pubblica decenza, è punito con l'ar- resto sino ad un mese O con 1' ammenda da lire dieci a trecento. CAPO IV. DEI MALTRATTAMENTI DI ANIMALI. 49 1. Chiunque incrudelisce verso animali O, - senza necessità, li maltratta , ovvero li costringe 174 CODICE PENALE - LIBRO III. a fatiche manifestamente eccessive, è punito con l'ammenda sino a lire cento. Alla stessa pena soggiace colui il quale, anche per solo fine scientifico O didattico, ma fuori dei luoghi destinati all' insegnamento , sottopone animali a esperimenti tali da destare ribrezzo. I TITOLO IV. DELLE BONTRAVVENZTONI CONCERNENT1 LA PUEBLICA TUTELA DELLA PROPRIETÀ. CAPO 1. i DEL POSSESSO INGIUSTIFICATO DI OCiGETTI E VALORI. 492. Chiunque, essendo stato condannato per nzendicità, ovvero per furto, rapina, estorsione, ricatto, truffa O ricettazione, è trovato in possesso di danaro od oggetti non confacenti alla sua condi- zione, dei .qiiali non giustifichi la legittima prove- nienza, è punito con l'arresto sino a due mesi. Se sia côlto in possesso di chiavi alterate O con- traffatte O di strurnenti atti ad aprire O sforzare serrature, dei quali non giustifichi la legittima attuale destinazione, è punito con 1'a.rresto sino a due mesi; e da due a sei mesi, se il fatto avvenga di notte. Il danaro e gli oggetti si confiscano. l TITOLO IV - Delle conzYnvv. concernenti lapubl>lica tutela ecc. 175 CAPO II. DELL'OMISSIONE DI CAUTELE NELLE OPERAZIONI DI COhlNERCIO O DI PEGNO. 49 3. Chiunque, senza aver prima accertato la legittima loro provenienza, acquista O riceve in pegno, pagamento O deposito, oggetti, i quali Fer la loro qualità O per la condizione della persona che li offre, O per il prezzo chiesto O accettato, appaiano provenienti da reato, è punito con 1' am- menda; e, se il contravventore sia una delle peraone indicate nell'articolo 492, anche con 1' arresto sino a due mesi. Va esente da pena colui che provi la legittima provenienza degli oggetti. 494. Chiunque, avendo ricevuto danaro O com- prato O altrimenti avuto cose provenienti da un de- litto, e venendo poi a conoscerne la illegittinia pro- venienza, omette di farne immediata denunzia al- l'Autorità, è punito con l'ammenda non inferiore alle lire trenta, alla qude pub essere aggiunto l'arresto sino a venti giorni. 49 5. Clîiunque, attendendo al coinmercio O ad operazioni di pegno di cose preziose O di cose usate, non osserva le prescrizioni stabilite dalla legge O dai regolanlenti rispetto a tale commercio O a tali ope- razioni, é punito con l'ammenda sino a lire tïecento; alla quale, in caso di recidiva ne110 stesso reato, si aggiungono l'arresto sino ad un inese e la sospen- sione dall'esercizio della professione O dell'arte. 176 CODICE PENALE - LIBRO III. CAPO III. DELLA VENDITA ILLECITA DI CHIAVI E GRIMALDELLI E DELL' ILLECITA APERTURA DI SERRATURE. 4.9 6. 11 fabbro-ferrajo, chiavajuolo O altro ar- tefice, che vende O consegna a chicchessia grimal- delli, O fabbrica per chi non sia il proprietario del luogo O dell'oggetto cui sono destinate, O il rappre- sentante di lui, da esso conosciuto, chiavi di qual- siasi specie sopra i~npronta di cera, O di altri stampi O rhodelli, è punito con 1' arresto sino a due mesi e con 1' ammenda da lire dieci a cento. 497. Jl fabbro-ferrajo, chiavajuolo O altro ar- tefice, il quale apre serrature di qualsiasi specie, per domanda di alcuno, senza prima accertarsi che questi sia il proprietario dei luoghi O degli oggetti i quali si vogliano aprire O il rappresentante di lui, è punito con l'arresto sino a venti giorni e con l'ammenda sino a lire cinquanta. CAPO IV. DELLA DETENZIONE ILLECITA DI PESI E MiSURE. 498. L' esercente un pubblico negozio, che ne1 medesimo detiene misure O pesi diversi da quelli TITOLO IV - Delle conCl.nvt~. concernenti ln yu6Z1licn tzcteln #cc. 177 stabiliti dalla legge, 2 punito col1 1' ammenda da lire'dieci a cinquanta; la quale, in caso tli recicliva nello stesso reato, si pub estendeiv a lire cento. Dafo a I-tov~a, nddi 30 giuyzo 1889. I N D I C E LIBRO PRIMO. DEI REATI E DELLE PENE IN GENERALE. TITOLO 1. - DELL'APPLICAZIONE D LLA LEGGE PENALE. Punibilità. Distinzioiîe dei reati . . . Art. 1 Efficacia della legge in ordine a l temyo. B 2 Reati commessi ne1 regno . . . . . » 3 Reati commessi all'estero . . . . . » 4 - 5 Estradizione . . . . . . . . . . D O Leggi particolari. . . . . . . . . » 10 TITOLO II. - DELLE PENE. Specie delle peiîe . . . . . . . . B 11 Ergastolo . . . . . . . . . . . » 12 Recl~isione . . . . . . . . . . » 13 Stabiliinenti penitei~ziarii intermedii . » 14 Detenzione. . . . . . . : . . . 9 15 Liberazionecondizionale . . . . . » 16, 17 Confino. . . . . . . . . . . . » 15 Multa . . . . . . . . . . . . 9 19 Interdizione dai pubblici ufficii . . . . » 20 Arresto . . . . . . . . . . . . » 21, 22 StabiIimenti specinli; case di correzione e di custoclia . . . . . . . . » 23 Ammenda . . . . . . . . . . . D 24 Sospensione dall'esercizio di una profes- sione O di un'arte . . . . . . . » 25 Ri~rens ione gi~idizialc e ilîallcveria di buona condotta . . . . . . . » 26, 27 Sottoliosizione alla vigilanza s1)eciale clcll'hntorita di pubblica s icu i~ez~a . » 2s Cominisurazioile delle pene . . . » 29, 30 180 CODICE PENALE. i'ITOLO III. - DEGLI EFFETTI E DELLA ESECU- Z lONE DELLE CONDANNE PENALI. Condanna all'ergastolo O alla reclusione Art. Condarina che toglie l'eligibilitk: esten- . . . . . s i o n e d i t a l e e f f e t t o . )> Condanna per reati cornmessi con abuso di UII ufficio, di una professione o di . . . . . . . . . . un'arte » 'Confisca . . . . . . . . . . . » Restituzioni e risarcimento dei danni . x . . . . . . Riparazione pecuniaria P Spese del procedimento e solidarieth ci- vile f ra condannati . . . . . . » . . . Corhputo del carcere preventiro » Decorrenza dell'inlerdizione dai pubblici i ufficii e della sospensione dall'eser- cizio di oiia professione O di un'arte P Decorrenza, limitazione e revocazioiie delln vigilariza speciale . . . . . . . P Stampa e affissione delle sentenie di condanna all'ergastolo . . . . . )> TITOIAI IV. - DELLA IMPUTAB~L~TA, E DEI.:.E CAVSE CHE LA ESCLUDONO 0 LA DIX[ - NUlSCONO. Ignoranza della legge . . . . . . . Volontarieta . . . . . . . . . . InfermitA di mente . . . . . . . . Ubbriachezza . . . . . . . . . . Disposizione della legge e orcline clell'Au- torità, legittima difesa e stato di ne- ceasita . . . . . . . . . . Eccesso scusabile . . . . . . . . Provocaaione . . . . . . . . . . Errbore di persona . . . . . . . . Et& minore . . . . . . . . . . Sortloniutismo . . . . . . . . Circostanze attenuanti . . . . . . . Responsabilith dei tfrzi iielle contrav- venzioni . . . . . . . . . . Art. GO TlTOLO V. - DEI, TENTATIVO. . . . . . . . . . . T)elitt,o tentato 8 1 . . . . . . . . . Delitto iiiancato D 62 TITOLO 7'1. - I)EL CONCORSO D I PIU PERSONE IN UN0 STESSO REATO. . . . . . . . . . . . Correità P 63 . . . . . . . . . . . Com~licità >, 64 Circoutanxe persona11 . . . . . . r 6 5 Circostanzeinateriali . . . . . . >> 6b TITOLO VII. - DEL CONCORSO DI REATI E DI PENE. Concorso di delitti clie importino pene restrittive della liberta personale . » Concorso di contravvenzioni. . . . . )> Concorso di delitti e di contravvenzioni. >, Effetti della condaiinn iii cnso di coii- . . . . . . . . . . . corso >> Ap~licazione dell'iiiteriliaiuiie teiripdi.arieü dai pubblici ufficii c della sospen- sione dall'esercizio di una professione o di nn'arte . . . . . . . . )> Applicazione delle pelle 1)eciiniarie . . )> Reati anteriori O 1)ostei-iori alla coiidaiinti. » Reati connessi . . . . . . . . . n Fatto che viola diverse disposizioiii 'di . . . . . . . . . . . leggé » Reato continuato x . . . . . . . . . . . TITOLO VIII. - DELLA RECIDIVA. Recidiva generica e prima recidiva spe- cifica P 8 0 . . . . . . . . . . . Seconda ed ulteriure recidiva specifica . > 8 1 Reati della stessa indole per gli effetti . . . . . della recidiva specifica z, 82 ,83 Recidiva del condannato all'ergastolo . » 8 4 182 CODICE PENALE. TITOLO IX. - DELL~ESTINZIONE~DELL~AZIONE PENALE E DELLE CONDANNE PENALI. Morte dell'imputato O del condannato . Art. 8 5 Amnistia . . . . . . . . . . . » 8 6 Indalto e grazia . . . . . . . . P 8r Remissisne della parte lesa . . . . P 8 5 Limitazione quanto alle confische e alle pene pecuniarie. . . . . . » SB Coiidono e commutazione clell'ergastolo e dellareclosione . . . . . . P 90 Prescrizione dell'azione perialc . . . . » 91 - 94 I'rescrizione della condanna . . . . » 95 - 97 Computo e applicazione della prescri- zione . . . . . . . . . . . » 98 - 99 Riabilitazione. . . . . . . . . . » 1 O0 Oblazione volontarici . . . . . . . » 101 i Azione civile . . . . . . . . . . » 102 Condanna civilc . . . . . . . . . » 103 LIBRO SECOND0 D E I D E L I T T I I N I S P E C I E . TlTOLO 1. - DEI DELITTI CONTRO LA SICUREZZA UELLO STATO. C.4~0 1. - Dei deiiiti cof,lro in Patria. Attentato contro l'inclipendenza O l'unità del10 Stato .. . . . . . . . . Art. 104 Cittaclino clie porta le armi contro 10 Stato » 105 Macchinazioni a fine di guerra O in t eml~o di guerra . . . . . . . . . )) 106 Rivelazione di s e g e t i concernenti l a si- corezza dello Stato . . . . . . » 1 0 7 - 1 0 9 Spionaggio . . . . . . . . . . » 110 Infedeltà iii affari di Stato . . . . . » 111 Parificazioiie degli Stati alleati . . . » 112 INDICE. 153 Atti clie espongono 10 Stato a l pericolo di guerra. . . . . . . . . . Art. 113 Ausilio a S t a t o nemico . . . . . . » 114 Offesa alla bandiera O acl altro emblema del10 Stato . . . . . . . . . » 115 Accettazioiie di onoïiiicenze od ~i t i l i tà da uno Stato nernico . . . . . . » 116 CAPO II. -- Dei deiilti contro i Poteri dello S t ~ ~ t o . Attentato contro il Re, la Regina, il Principe ereclitario e il Reggente . » 117 Attentato contro i Poteri e la Costito- zioile del10 Stato . . . . . . . )> 115 Arruolamenti od arinanienti non auto- rizzati a servizio di uno Stato estero. D 110 Ins~irrezione contro i Poteri del10 Stato. » 120 Usurpazione di comaiido. . . . . . P 121 Offesa a l Re, alla Regina, a l Principe ereditario e al Reggente . . . . » 122 Offesa a l Senato O alla Camera dci cle- putati . . . . . . . . . . » 123 Esercizio clell'azione penüle . . . . » 124 Offesa alla Maesta regia . . . . . . » 125 Vilipenclio delle istituzioni costituzionalj. » 126 Delitti coiltro le persone della Famiglia Reale . . . . . . . . . . » 137 CAPO III. - Dei d~l i l t i co1zt9.0 g l i Stati csleri e i Zoro cap; e rappresentanti. Delitti contro i capi d i Stato estero. . » 138 Offesa alla bandiera O ad altro emblemn d i uno Stato estera . . . . . . » 129 Delitti contro i rappreseiitanti di Stati e s te r i . . . . . . . . . . . n 130 CAPO IV. - Disposiziolti corrrul~i ni capi pre- ccderati Bande armate. . . . . . . . . . » 131 - 133 Cospirazione . . . . . . . . . . >> 134 Provocazione a c~inniel tcre :ilcilno f1.a i delitti contcn~iti nei capi precedenti » 135 154 CODICE PILNALE Concorao di altri rlelitti . . . . . . Art. 136, 137 Sottoposizione alla vigilanza speciale . u 138 TITOLO II. - DEI DELITTI CONTRO I ~ A LIBERTÀ. CAPO 1. - Dei delitti coijtro le liberid politiche. CAPO I I . - Dei delitli contro la libertà dei culti. T~irbamento di funzioni religiose . . . Vilipendio per causa religiosa . . . Atti di disprezzo contro un c~i l to e de- litti contro i miiiistri del culto . . Deturpazioni in ILI )glii destinati al culto . . . . . . . . O in .ci,miteri Triolazione di cadaveri O di scpolcri . . CAPO 111. - Dei delittb cojzlro la liberlà. irt- clividuale.~ . . . . . . . . . . . . Plagio 4 Sequestro di persona commesso da privato S q u e s i r ~ di persona cornme3so da pub- . . . . . . . . blico ufficiale . . . . . Sottrazione di minorenne. I'erquisizione personale arbitraria . . Abusi di potere verso persona carcerada O arreatata . . . . . . . . . l'eiia del pubblico ufticiale clie agisce per u i i f i n e p r i v a t o . . . . . . . . . . . . . . . Violenza pri,vata . . . . . Definiiions delle ar,)r i . Miiiacce . . . . . . . . . . . . CAPO IV. - Dei delitti contro l' inviolabiliiù del doeiicilio. Violazione di domicilia cornmessa da un privato . . . . . . . . . . Violazione di dornicilio comrnessa da pub- . . . . . . . . blico ufficiale. CAPO V. - Dei delitti contro l'inviolabilità dei segreti. Violazione di corrispondenza . . . . INDICE. 185 1 S o i ~ l ~ r ~ s s i o n e di cori!ispoiideiiza. . . . Art. 1 GO Pubblicaziorie abusiva di corrispoiidciiza a 1G1 Abi i i delle persorie addette al scrrizio ~ostcile O telegi.nfico . . . . . > 162 Iiivclazioiie di segret,o 1,rofessioiinle . . » 163 E~ercizio clell'azioiie pciinlc . . . . )> 164 CAFO 1'1. - Dei delifli c o ~ z l ~ ~ o la libertic del Iovo,.o. T'iolcnza contro la libcrth di.11' iiidusiria O del coiiiiiiercio . . . . . . . » 165 Sciopcro e coalizioiie . . . . . . . 2, . . . . . . . 166 Capi O proniotori. )> 7 l'l'l'OI,(.) 111. - DEI DEI,IfFTI COK'l ' i tO 1.A l>UI%- I:LICA ABI~I~KISTKAZIONE. . . . . . . . . CAPCI 1. - Del peculato , 165 CAPO LI. - Della concussior~e . . . . . . » 169, 170 CAPO III. - Della corruzio~ze . . . . . . )> 171 - 174 C:AIJO IV. - Dell'abuso cli autorifà, e ~ k l l n uiolu~iojze dei cloacj-l inej.erzli ad Z G I Z pubblico uficio. . . . . . . . . Abusa di autorità )> 175 Interesse privato in atti d'ullicici . . . B 176 Rivelazioiie di segr0t.i ufficiali . . . . P 177 Oiiiissioiie O rjfiut,o di atti di u f r i c i . . )) 178, 179 Ornissioiie O rifiuto di 'rapporto . . . » 180 Abhandono arbitrario di ufficio. . . . >> 181 CAPO TI. - Degli abusi dei ~~tijzisiri dei cul f i nell' eserciaio delle 2n.opj.z" fu7zaioni. Biasimo O vilipendio delle istit~izioni, delle leggi O degli atti dell'Autorita . . » 153 Provocazione al dispregio delle istituzioiii, delle leggi O degli atti dell'Auto- rita, ed altri ahusi . . . . . . a 153 Altri delitti coinmessi dai ministri del c11lto . . . . . . . . . . . , 184 CAPO VI. - Dçll',uurpuaiojze di fu7czionipub- bliche, d i liloli O d i o~zori. Esercizio abusivo di publ>liclie funzioni . >> 185 Usurpazione di titoli O di onori . . . )) 186 186 CODICK PENALK. CAPO VII. - Delld violenaa e della resistenaa al 1' Autorità. Violenza pubblica , . , . . . . . Art. 187, 188 Radunata sediziosa . , . . . . . . P 189 ResistenzaalllAutoritA . . . . . . » 190 Definizione dei prossinai congiunti . . . 191 Causa giustificante per gli atti arhi- trarii del pubblico ufficiale . . . 2 192 Capi O promotori . .. . . . . . » 193 CAPO VIII. - Dell'oltraggio e rli altri delitti colztro persone rivestlte di pubblica Autorità. Oltraggio e a t t i di violenza contro l'Au- toritA . . . . . . . . . . . » 194-197 Esclusione clella prova della veritn . » 198 4 Causa giustificante per gli atti a r l i - trarii del pubblico ufficiale . . . 9 199 Altri delitti contro pubblici ufficiali . . » 200 CAPO IX. - Della violaaione di sigllli e delle sottrnaioni (la luog7zi di pubblico de- posito. Violazione di sigilli . . . . . . . » 201 Sottrazione da luoghi di pubblico deposito » 203 Sottrazione di cose pignorate O sequestrate » 203 CAPO X. - Del millaiitato credito presso pub- blici ufficiali . . . . . . . . . » 20 4 CAPO XI. - Dell' inadçlnpirne~zto cli oDbl~gll/i e delle frodi nelle pubbliche fol-ni- ture. Mancata somministrazione di forniture . » 205 Frode nelle fornit,ure . . . . . . . » 206 CAPO XII. -- Disposizioiti cornuni a i capi pre- cedenti. Definixione dei pubblici ufficiali . . . 3 207 Estensione della cauia delle pulbliche funzioni . . . . . . . . . . * 2i)S Dclitti commcssi clai puliblici uficiali . )> 209 INDICE. 187 TIïOIIO IV. -- DEI DELITTI CONTRO L'AI\ININI- STRAZlONE DELLA GIUSTIZIA. CAPO 1. - Del rifiuto di uffîcii legalnleizte dovuti. Art. 210 CAPO I I - Della simulaaioiie di reato . . . . 211 CAPO III. - Della cnlunltia. Calunnia . . . . . . . . . . . , 212 Ritrattazione . . . . . . . . . D 213 CAPO IV. Della falsità in giudizio. Falsa testimonianza . . . . . .. . » 214 Esenzione e dirninuzione di yeiia . . z 215, 216 Periti e interpreti . . . . , . . P 317 Subornazione . . . . . . . . . . » 318 - 320 Spergiuro . . . . . . . . . . . » 221 CAPO V. - Della pl-evaricaaione. Collusioilo del patrocinatore . . . . )) 232 Patrocinio infedele in causa penale . . . 223 Concussione del patrocinatore . . . . » 334 CAPO VI. -- Del favoreygiai~~ento . . . . . , 225 C a r o VII. - Della evnsione e delb' in os se^.- vanaa d i peiia. Evasione . . . . . . . . . . . » 226, 227 Procurata evasioiie. . . . . . . . » 978 ww Connivenza O negligenza del pubblico ufficiale . . . . . . . . . . . 229 Circostanze nggravanti. . . . . . n 230 Indebite facilitazioni a deteiiuti . . . » 331 Costituzione spontanea. . . . . . » 233 Procurato arresto clel fuggitivo . . » 233 Inosservanza di peila . . . . . . . » 234 CAPO VIII. - Dell' eserciaio avbitrnrio delle proprie izgioni . . . . . . . . . 235, 236 CAPO IX. - Del duello. Sfida. . . . . . . . . . . . . » 237 Uso delle armi in duello. . . . - . . » 335 Omicidio e lesione personale in duello . . 239 Scusa della provocazione . . . . . z 240 Portatori della sfida e padrini . . . z "1 Duellanle estraneo al falto . . . . » 342 188 C O D ~ C E PENALE. Casi di applicazione delle pene ordinarie dell'oinicidio e della lesione personale Art. Offesa per ricusa di duello e incitamento . . . . . . . . . al duello. )> Provocazione a duel10 p r r fine di l~ ic ro 2 TITOLO Ir. - DEI DE1,ITTl CONTRO I,'ORDTN$ rUI3nT.ICo. CAPO 1. - Delln istigazione a delinqitere. 1stigazione.a commettere un reato . . » l Apologia di delitti, incitainento alla di- sobbedienza della lcgge e all'odio fra . . . . . . . le classi sociali P CAPU 11. - Dell'associazio~te per rlelinquerc. Associazione per commettere delitti . . r . . . . . . Assistenza agli associati >t . . . . . Concorso di altri delitti » . . . . Associazione a scopo sedizioso » CAPO III. - Dell'eccitamento alla gucrru civile, (lei c o q i armati e tlella yubblica in- tinlidazione. Eccitamenlo alla guerra civile, a1 sacclieg- . . . . . . . gio O alla strage z Corpi armati per commettere Lin reato . . . . . . . . determinato. » Corpi armati non diretti a coiilrnettere reati P . . . . . . I'ubblica intimidazione. n TITOLO VI. - DEI DELITTl CONTRO ' LA FBDE PUBBLICA. CAPO 1. - Della falsita in vnonete e in carte di pubblico credito. Falsificazione di moneta, spendimento e introduzione, previo concerto, di mo- . . . . . . . . nete falsificate , Spendimento senza concerto tli nlonete falsificate . . . . . . . . . . p. Facile riconoscibilita delle monete fal- . . . . . . . . . . sificate PINDICE. 189 Fabbricazioiie O detenzioile di strumenti ! * destinati alla falsificazione . . . Art. i 260 Pene accessoric . . . . . . . . » 26 1 . . . . . . . Esenzione da pena » 262 Il i. Parificazione delle carte di l~uhblico crc- 1 dito alla moneta . . . . . . » 263 ii 1 I j 1 CAPO II. - Delle fulsità In sigilli, bolli pub- blici e loro irnprowte. k ! ! ! \ Contraffazione del sigillo del10 Stato c I 1 1 uso del aigillo contraffatto » 26-1 il . . . . Contraffazione di altri pubblici sigilli, e ! 1 1 . . . uso rli tali sigilli contraffatti 2 365 Coiitraffazione di strurneriti destinati a IL 1 J pi~bbliche certificazioni, e ~ i s o di tali 1 ( struinenti contraffatti . . . . . » ?(\Li 1 l Contraffazione delle improilte di detti 1 t . . . . . . . . . struinenti. n 267 Contraffazione di caibta bollata, franco- [ . b . . . . i bvlli e i~iarctie da bollo » 268, 269 I ! Uso e vendita di carta bollata, marclic 1 (la bol10 e frnricobolli cviitraffatti . u 270 1 Dctciizioiie di sigilli O bolli contraffatti 1 O di strunienti destiiiati alla con- \ traffazioiic . . . . . . . . . . 9 27 1 1 '31 r ) Uso ahusivo di sigilli, bolli O marchii . » f Falsificazioile cli biglietti tli pubbliclie imprese di trasporto, e uso dei bi- 1 glietti falsificati . . . . . . . » 273 I Soppressioiie dei segni di fraiicobolli , l marche O biglietti usati, e uso clc- 1'1 gli oggetti cosi alterati . . . . . D 27 4 CAPO III. - Dellcc falsilà iîz atti. 1 Falsificazione di atto l~ubblico . . . . » 2'75-279 1 Falsificazione di scrittura pr ivata . . . 7) 380 Uso cli atto fnlsv . . . . . . . . 2 281 FalsitA per procurare un mezzo proba- torio di fatti veri. » 283 i IP . . . . . . Soppressionc di atti . . . . . . . u 3% 11 t r i. 1, I i 1 190 CODICE PENALE. Persone equiparate ai pubblici uficiali e docnmenti equiparati agli atti puh- blici . . . . . . . . . . . Art. 354 CAPO IV. - Delle falsità inpdssapo~ti, licenae, certificati, nttestnti e dicAiaraa ioni . Falsificazione d i licenze, passaporti, fo - gli di via O di soggiorno, e nso di tali documenti falsificati . . . . . . 283 Falsa attribuzione O attestazioile di nome O di qnalit8 in licenze, passaporti, fogli di via e d i soggiorno . . . >> 286 Aggravante della qualità di pubhlico . . . . . . . . . . ufficiale >> 257 False registrazioni e notificazioni . . >> 2SS i Falsificazione di attestati e certificati, e uso di tali atti falsificati . . . . >> 289-300 Falsa attribuzione di atti, attestati O cer- tificati. . . . . . . . . . . >> 292 CAPO V. - Delle frodi ltei cornmerci, vzelle industrie e negli incunti. Rialzo e rihasso fraudolento siil pubblico mercato O nelle borse di commercio 3 293 Uso O detenzione di misure O pesi con falsa impronta. . . . . . . . . . P 204 . . . Frodi nell'esercizio del commercio. 295 Falsificazione dei norni, marchii, segni, di- segni O modelli delle opere dell'in- gegno O dell'industria, e uso di tali . . . . . . . . cose falsificate 9 296 Introdazione e vendita di opere, mer- canzie O prodotti coi1 nomi, marchii, . . . . . O segni falsi O mendaci. 297 Rivelazione di 'segrcti scientifici O indu- s t r ia l i . . . . . . . . . . . >> 29s l'urbata liberta degli incanti . . . . v 299 INDICE. TITOLO VII. - DEI DELITTI CONTRO L'INCOLU- MITA PUBBLICA. CAPO 1. - Dell'ince~zdio, della inoadazioize, della sommersione e di altri delitti di comzbne pericolo. Appiccato incendio . . . . . . . . Art,. Mina ed esplosioni di comunc pericolo . » Procurata inondazione . . . . . » Rottura di opere a comune i-iparo da infortunii. . . . . . . . . . P Appiccato incendio, procurata sominer- sione di navi e naufragio . . . . » Cose appartenenti al10 Stato . . . . ;> Procurato pericolo d i naufragio . . . D Sottrazione , occultamento e guasto di apparecchi a riparo da publjlici iii- fortiinii . . . . . . . . . . , Fat t i cominessi sulle cose proprie coi1 . . . . . . . pericolo comune >> Pericolo per la vita delle persone.. . >\ Lieve entita della cosa e mancanza di danno O pericolo altrui . . . . . D . . . . . . . . . Disastri colposi D CAPO II. - Dei delitti colzlro la simreaza dei mezzi d i trnsporto O d i co)~zz~- nicazione. Attentato alla sicurezza delle strade ferratc. » 312 Pericolo di disastri ferroviarii . . . . 2 Interruzione del servizio telegrafico . . » Equiparazioile alle strade ferrate e ai telegrafi . . . . . . . . . . 9 Distrnzione O guasto di vie od opere cle- stinate ülle pubbliche comunicazioni 2 CAPO III. - Ddi delitti contro la sanità e ali- ntentaziolze pubblica. Avvelenamento di acclue O di derrate alimentari . . . . . . . . . . L< r< 7 9 g F v g S ) 9 2 s M G 3 rnqC== 1 -:pz- m = c L.1 n m o 1 g a . z o o 2 a'3gC' .gZ O s e . y n . 0 0 0 O 7 ".s - . N 3 z z , : . z . $ g. - ;??$ 8.2 a . g +. g c w 1.2 z 0 . - z s z . e . g * e - . o " " " g 3 n . m N . O ,, , z m f : s r e $ , m ffi ? + + O s - ~ $ % 0 C D 5 C - . c t - - " S . - e z . 5 2 c c ? ~ % l ~ . O CD a g.2. $ : g . g $ 2 ~ o ~ . . o ~ . - " Z ? g t t r ; r ' g g g g g 2 . g g ; g $ . S 0- 5. 2. . . 3 c g . . < E h - v u p. ' 'd CD CD L: m = . . CD 7.E. ? ? @ W . . 3 ' " 3 C. a e g E. 3 . . . -. . . 2 . 5 . . . r . zE m . . - C- C ; . g 4 g $ P v z g ? ' % g $ $ & Z - CD g..; g z. s z & s a s F i . O g . g . t L P CD . d o . " . 0 % . = l m O _ . 0 CD (II o . . g . a E . m . s: O W. S . ' ' .a " ' C D . . 3 ?+ d O . . 1 . 'd CD 1 (II O 3CD W C O W W W ZW W W W 398 Confisca, soppressione degli scritti O disegni, puhblicazione della sentcnza B 399 Esercizio dell'azione penale . . . . » 400 - 401 TITOLO X. - DEI DEL~TTI CONTRO LA PROPRIETA. CAPO 1. - Del furto. Furto semplice . . . . . . . . . D Circostanze aggravanti. . . . . . » Circostanze qualificanti. . . . . . » Spigolamento ne1 fondo altrui . . . . P CAPO II. - Della rapina, delln estorsione e del ricatto. R a p i n a . . . . . . . . . . . . 3 Estorsione. . . . . . . . . . . . Ricatto . . . . . . . . . . . . Sottgposizione alla vigilanza speciale . P 1 I 1 C A ~ O III. - Della truffa e di altre frodi. 1 Truffa . . , . . . . . . . . . Art. Distruzione O deteriorazione di cose pro- prie come mezzo cli frode . . . . )' Abus0 delle yassioni d i un minore . . » Frodi in materia di emigrazione . . . " cApo IV. - Delle appropriaciorii indebite. Appropriazione indebita . . , , . )' Ahus0 di foglio in biancn. . . , . . )' Circostanza aggravante. . . . . Appropriarione dl CO43 smarrito, del te- soro e di cose avute per errore O Cas0 fortuit0 . . . . . . . . . . * CAPO V. - Della ricetta~ione . . . . . » CAPO VI. - Dclla uszcrpauione. Rimozione o alterazione di termini e de- viazione di acque. . . . . . . > Violenta turbativa di pOSSesso . . . " CAPO VII. - Dcl dannegginj~zento. Distruzione o deteriorazione di COSe altrui ' Circosbnze aggravanti. . . . . . * Introduzione o abbandono cli animali ne1 fondo altrui e pascol0 abusivo . . Ingresso arbitrario nell'altrui fond0 . - Y Cacciaoe1l'altrui fondo . . . . - - Uccisione e clanneggiamento di animali . Deturpazione e imbrattamento di Case altrui . . . . . . . . - . - * cAPo ~111. - Disposicioni conazcni ai capi prececleg~ ti. Circostanza clel valore. . . . - * Restituzione e risarcimento volontario . Y Azione yenale ffra congiunti . . . . CODICE PENALE. LTBRO TERZO. DELLE CONTRAVVENZTONI IN ISPECIE. TITOLO 1. - DELLE CONTRAVVENZIONI CONCER- NENTI L'ORDINE PUBBLICO. CAPO 1. -Del rifiuto diobbpdipnza all 'dutorilh Art. 434 - 43s CAPO II. - Dell'olnissione rli rererto . . . » 439 CAPO III. - Dclle colztravve~z~io~zi concev,zcvzti . . . . . . . . . le monete » 440, 441 CAPO IV. - Delle co~ztruvvenziolzi concernenli I'esercizio dell'urtc tilnograficu, 10 smercio d i stampuii e lc affissiolzi. » 442 - 446 CAPO V. - Delle contravvenzioni conce?-lzenti g l i spettacoli e g l i stabilimenti ed . . . . . . . - esercizii pubblici » 447 451 C ~ % O VI. - Deyli cirruolan~e~zti s ema licelzsa . . . . . . . . dell'Auto?-ita » 452 . . . . . . CAPO VII. - Della mendicith. » 453 4% CAPO VIII. - D d distu7.60 de:la quicte pub- . . . . . . . blica e privata u 457, 458 CAPO IX. - Dell'~i6xso tlell'altr~ii cl-edulitd » 459 TITOLO II. - DELLE CONTRA~VENZIONI CONCER- NENTI L' INCOLUBIITA PUBBLICA. C,APO 1. - Delle contraz;ve~zzioni concel-nenti le a rmi e le matcric esplocle~zti. . . » 460 - 470 CAPO II. - Della rovina e delle omesse 7aipa- razioni d i edifizii . . . . . . » 471, 472 ( ~ A P O 111. - Ddle conEravvenzioni co~zcerne?zti segnali e apparecchi d i pubblico servizio. . . . . . . . . » 473, 474 CAPO IV. - Del getto e del collocavlento pe- ricoloso d i cose . . . . . . . » 475, 476 CAPO V. - Delle contravvenzioni concernenti la custodia d i persone alienate d i . . . . . . . . . . mente . D 477 - 479 INDICE 197 CAPO VI. - Della olnessa custodia e del uzal goverizo d i a?zi,ilali O tli veicoli . Art. 480 - 482 CAPO VIT. - D i alti-e coniravven:iolzi d i co- mune pericolo. . . . . . . . R 4s:3 TITOLO III. - DELLE CONTRAVVENZIONI CONCER. NENTI LA PUBBLICA BIORAI~ITA. CAPO 1. - Dei g2iCocJ~i tl'a:cnrilo. . . . . n 48-1 - 487 C ~ r o II. - D:~ll'ubbriac7~ezza . . . . . . » 483,189 CAPO III. - Dcgli at t i co~ztl.u~*iz' alla dccozza . . . . . . . . . . p~il>b?icn » 401, CAPO IV. - Dci ~lzaltrattailze~zti d i anN?zcili . » 49 1 TITGLO IV. - DELLE CONTRAVVENZIOXI CONCER- NENTI LA PUBBLICA TUTELADELLA PROPRIETA. CAPO 1. - Del possesso ingiustzficato d i oy- . . . . . . . . . yetti e calori 9 402 CAPO II. - Dell'oi~zissio~~e di cnuiele ncllc ope- 7.azioizi d i collz~~zcrclo O d i peglzo . » 493 - 495 CAPO III. - Della vcndita illrcitn d i chinai c grill~alllelli c clell' illccita nprl-turn cli scrl.at~6?-e . . . . . . . . » 496, 407 CAPO IV. - Dclla drtelzzione illecita d i pcsi e 7iiis~u.e. . . . . . . . . . » 49s

Codice Penale Per Il Regno D'Italia 1889 (in Italian)

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