THE GREAT EXHIBITION. Storia di un'evasione di massa

Ci sono incontri che passano alla storia. Quello “immortalato” dallo scatto trasparente del Crystal Palace è uno di questi. Sul palcoscenico spettacolare dell’Esposizione Universale del 1851, la regina Vittoria e la regia del suo Principe consorte mettono l’uno di fronte all’altro, per la prima volta nella storia con una così vistosa e reciproca visibilità, i due grandi protagonisti della modernità: il sistema produttivo industriale e la società di massa. Senza la mediazione determinante della messa in scena espositiva la forzata convivenza tra queste due ingombranti figure del diciannovesimo secolo non sarebbe stata possibile. La severa disciplina del sistema industriale che si fa spettacolo, l’energia irrequieta delle masse che si fa pubblico: è il dispositivo culturale delle esposizioni universali a inventarsi il gioco di ruoli che metterà al riparo il sistema del capitalismo industriale dalla minaccia delle sue strutturali contraddizioni. Almeno fino al 1939. Ma forse anche oltre…There are meetings that go down in history. That “immortalized” by the transparent click of the Crystal Palace is one of them. On the spectacular stage of the 1851 Word Fairs, Queen Victoria and the direction of her Prince Consort put one in front of the other, for the first time in history with such a conspicuous and mutual visibility, the two great protagonists of modernity: the industrial production system and mass society. Without the determinant mediation of the exhibition staging the forced coexistence between these two lumbering figures of the nineteenth century would not have been possible. The strict discipline of the industrial system becomes spectacle, the troubled energy of the masses becomes public: it’s the cultural device of the expos to invent the roles-playing game that will put under cover the industrial capitalism from the threat of its structural contradictions. At least until 1939. But perhaps even beyond..